marta cartabia csm consiglio superiore della magistratura

STACCARE LA CORRENTE - IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, MARTA CARTABIA, VA AVANTI CON LE TRATTATIVE PER LA RIFORMA DEL CSM: L’ULTIMO RILANCIO È QUELLO SUL SISTEMA ELETTORALE DELL’ORGANO DI AUTOGOVERNO DELLA MAGISTRATURA. L’IDEA È DI ANNACQUARE IL POTERE DELLE CORRENTI, CON UN MAGGIORITARIO BINOMINALE E UNA QUOTA PROPORZIONALE. LA GUARDASIGILLI SPERA DI PLACARE LE RISERVE DELLE TOGHE, MA RISCHIA DI APRIRE UN NUOVO CONFLITTO TRA L’ALA GARANTISTA E QUELLA MANETTARA DEL GOVERNO

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

Marta Cartabia

Il tentativo di fare in fretta si scontra con la necessità di modificare le proposte iniziali, per coniugare le diverse richieste ed esigenze delle parti in causa: la politica da un lato e la magistratura dall'altro, con posizioni differenti all'interno dei due fronti. Un contesto complicato, ma non c'è tempo da perdere.

 

Le trattative per la riforma della giustizia, e in particolare dell'organo di autogoverno delle toghe, procedono a tappe forzate e la Guardasigilli Marta Cartabia lancia una nuova idea per provare a sciogliere il nodo più complicato: il sistema elettorale per il Consiglio superiore della magistratura (le prossime consultazioni sono previste in estate).

il plenum del csm

 

L'ultimo rilancio illustrato ieri ai partiti per portarlo venerdì in Consiglio dei ministri è un metodo maggioritario binominale, come ipotizzato inizialmente, ma con una quota proporzionale per assicurare la contendibilità dei seggi e il pluralismo, lasciando spazio a candidature slegate dalle correnti o di gruppi minoritari.

 

david ermini foto di bacco

Nelle consultazioni con i partiti di maggioranza avvenute prima di Natale, la ministra aveva suggerito, come correttivo del maggioritario binominale, una quota di 4 o 6 seggi (a seconda che il numero dei togati resti a 16 oppure salga a 20, come sembra più probabile) da assegnare ai migliori terzi; ora, dopo ulteriori consultazioni e il vertice che c'è stato l'altro ieri a Palazzo Chigi con il premier Draghi e il sottosegretario Roberto Garofoli, Cartabia ha pensato di riservare quello spicchio di rappresentanza a candidati eletti con il sistema proporzionale puro.

 

roberto garofoli

Per andare incontro alle istanze degli stessi giudici che, nel referendum consultivo indetto dall'Associazione magistrati, si sono espressi abbastanza chiaramente contro il maggioritario.

 

Con questo escamotage la ministra spera di placare le riserve delle toghe, ma il rischio è che la soluzione apra un nuovo conflitto con e tra i partiti che sostengono il governo. Nella maggioranza c'è infatti la componente di centrodestra (Lega e Forza Italia) che, per eliminare il ruolo delle correnti, insiste a chiedere il sorteggio «temperato»: vale a dire l'estrazione di una rosa di candidati all'interno dei quali pubblici ministeri e giudici possano eleggere i venti consiglieri togati.

 

marta cartabia atreju

Una strada che però la ministra, in linea con la commissione guidata dal professor Massimo Luciani che lo scorso anno su suo incarico ha presentato un ventaglio di possibili riforme, considera in contrasto con la Costituzione.

 

L'articolo 104 stabilisce infatti che i consiglieri togati «sono eletti da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie», e non prevede filtri né livelli minimi di carriera per candidarsi. L'altro punto controverso è il rientro nei ranghi dei magistrati eletti in Parlamento o negli enti locali, al termine del mandato politico.

sergio mattarella al plenum del csm

 

Una questione che sta molto a cuore ai Cinque Stelle e della quale s' era già occupato lo stesso Csm cinque anni fa, proponendo al Parlamento di fermare le cosiddette «porte girevoli» con una legge. Ma non è successo nulla.

 

Cartabia propone intanto di impedire il doppio incarico: attualmente è possibile svolgere il ruolo di amministratore o consigliere di enti locali in un luogo ed esercitare le funzioni giudiziarie in un altro, cosa che non dovrà più accadere.

 

marta cartabia atreju

E non sarà possibile candidarsi nei centri in cui si è prestato servizio negli ultimi tre anni. Per quanto riguarda il ritorno al lavoro, invece, la riforma dovrebbe prevedere che terminate le «cariche elettive» i magistrati non possano assumere funzioni giurisdizionali, le stesse di prima o anche diverse.

 

Questo significa che potrebbero essere inseriti in uffici come il Massimario della Cassazione, in ruoli amministrativi presso enti statali o soluzioni simili. Senza più indossare la toga dei pm o dei giudici, affinché non risulti incrinata l'immagine di imparzialità che quelle funzioni richiedono.

magistratura

 

Ma se questa soluzione fosse limitata agli «eletti», resterebbero fuori gli incarichi extragiudiziari a chiamata diretta, nei ministeri, negli enti locali o altre istituzioni che abbiano anche valenza politica. E non è detto che una simile differenza di trattamento sia accettata dai partiti. Innanzitutto dai grillini, che di questa questione hanno fatto una sorta di bandiera. E poi perché il numero di magistrati attualmente fuori ruolo per questo tipo di incarichi è maggiore di quelli scesi in politica dopo il vaglio elettorale.

marta cartabia foto di bacco (2)guido crosetto giorgia meloni atreju

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?