anas daniele franco enrico giovannini

STRADE IN SALITA - LA MAGGIORANZA LITIGA ANCORA SU ANAS: NELLA BOZZA DI DECRETO SULLE NUOVE COMPETENZE DEL MINISTERO DEI TRASPORTI DI GIOVANNINI ERA STATA INSERITA UNA MODIFICA CHE CONCEDEVA POTERI SPECIALI AL MEF E AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE PER DECIDERE. POI, DOPO LE PRESSIONI DELLA LEGA, LA NORMA È STATA SBIANCHETTATA. MA RESTA IL FATTO CHE TRA FERROVIE E STRADE SI STIA CONSUMANDO UNA GUERRA INTERNA ALLA MAGGIORANZA (IL CASO DE CAROLIS HA LASCIATO PESANTI MALUMORI A PALAZZO CHIGI…)

Alessandro Da Rold per “La Verità”

 

SILVIA CANDIANI

Continua lo scontro interno alla maggioranza di governo sul rinnovo dei vertici di Anas. E testimonia ancora una volta come il tallone d'Achille del governo di Mario Draghi sia il settore ferroviario: in giugno le dimissioni lampo di Silvia Candiani (appena 8 giorni) dal nuovo board di Ferrovie dello Stato non hanno portato fortuna.

 

daniele franco

Questa volta l'oggetto del contendere sono i poteri del ministero dell'Economia e del Mims, ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, sulla società che si occupa di strade e autostrade in Italia (30.000 km) e che nel 2018 è passata sotto il cappello di Ferrovie dello Stato. Da qualche giorno circola una bozza di un decreto in lavorazione proprio sulle nuove competenze del ministero di Enrico Giovannini.

 

enrico giovannini

All'articolo 2 è stata inserita una modifica che concede poteri speciali al Mef di Daniele Franco proprio sulla società che si occupa di manutenzione stradale e che sarà più che mai strategica nella gestione dei fondi del Recovery plan. In pratica, nonostante Anas sia controllata dal 2018 dal gruppo Ferrovie dello Stato, a decidere su amministratore delegato e presidente saranno solo Mef e Mims.

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

La norma sembra sia stata fortemente voluta proprio da Giovannini di concerto con via XX Settembre, dove il direttore generale Alessandro Rivera è sempre più il deus ex machina delle nomine nelle partecipate pubbliche. Ebbene dopo una forte pressione da parte della Lega (il leghista Edoardo Rixi fu il primo a protestare contro la nomina di Ugo De Carolis), l'articolo incriminato sembra sia stato rimosso dal decreto.

 

massimo simonini

Il testo - dal titolo «Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e di Ansfisa» - prevedeva appunto poteri speciali sulla controllata di Ferrovie dello Stato.

 

ugo de carolis

Il controllo di via XX Settembre è indiretto, ma all'articolo 2 del nuovo decreto si stabiliva appunto che «il presidente e l'amministratore delegato di Anas spa sono nominati con decreto del ministro dell'Economia e delle finanze, adottato di concerto con il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

 

Con decreto del ministro dell'Economia e delle finanze, adottato di concerto con il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, è altresì nominata la maggioranza dei componenti del collegio sindacale della società Anas spa, tra cui il presidente».

MATTEO SALVINI E EDOARDO RIXI

 

Che nel settore ferroviario si stia consumando una guerra interna alla maggioranza è ormai assodato. Come già raccontato da La Verità nei giorni scorsi, a fine luglio il tentativo da parte di Fs di sostituire l'amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini, con Ugo De Carolis (manager dei Benetton) ha lasciato pesanti malumori a Palazzo Chigi.

 

Luigi Ferraris

Per la prima volta dall'arrivo di Draghi la cabina di regia per le nomine pubbliche si è inceppata. Con il decreto a essere esclusi sarebbero stati i vertici di Ferrovie dello Stato, dove ora l'amministratore delegato è Luigi Ferraris, quello che avrebbe sostenuto appunto la candidatura di De Carolis scatenando le ire dei partiti di maggioranza e opposizione. Non è la prima volta che il Mef (che a breve vedrà passare sotto la sua gestione Sace) interviene a gamba tesa sulle nomine. Già lo scorso anno il governo Conte, sempre in agosto, assegnò poteri speciali a Rivera sulle partecipate. Si tentò persino un blitz agostano per assegnare alcuni incarichi. Poi fu sventato. Come sull'ultimo decreto su Anas. Basterà? O Giovannini e il Mef torneranno alla carica?

giovanni toti marco bucci edoardo rixi matteo salvini ugo de carolis

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…