mario draghi berlusconi scaroni

LA STRANA COPPIA - BANCA D’ITALIA, BCE E TESORO. IL NETWORK DI MARIO DRAGHI È VASTO, INTERCONNESSO, QUALCHE VOLTA A GEOMETRIE VARIABILI. MA CERTAMENTE IL PREMIER INCARICATO PUÒ CONTARE SU PAOLO SCARONI -  “C'È CHI RACCONTA CHE UN RUOLO DI PRIMO PIANO NELL'OPERA DI CONVINCIMENTO DI BERLUSCONI LO ABBIA SVOLTO ANCHE PAOLO SCARONI” (“MESSAGGERO) -  ‘’DI RECENTE DRAGHI SI È INCONTRATO CON PAOLO SCARONI, SUPERMANAGER TRA I PIÙ NOTI CHE CONOSCE DA MOLTI ANNI” (‘’SOLE 24 ORE’’)

SCARONI CHE DRAGHI

Estratto dell’articolo di Emilio Pucci per il Messaggero

 

Berlusconi Scaroni

Da quel momento in poi a spingere per salire a bordo sul treno Draghi si sono mossi tutti i consigliere più fidati dei leader di partito, anche di quei leader populisti ufficialmente contrarissimi a Super Mario, qualcuno a cavallo tra la Prima e la Seconda Repubblica, esponenti del mondo economico (c'è chi per esempio racconta che un ruolo di primo piano nell'opera di convincimento di Berlusconi lo abbia svolto anche Paolo Scaroni) e presidenti dei gruppi parlamentari. Per superare le resistenze dei vertici delle forze politiche.

Mario Draghi

 

 

2. DA FRANCO A SCANNAPIECO, ECCO TUTTI GLI UOMINI DI DRAGHI

Davide Colombo e Carlo Marroni per il Sole 24 Ore

 

Banca d’Italia, Bce e Tesoro. Il network di Mario Draghi è vasto, interconnesso, qualche volta a geometrie variabili. Ma certamente il presidente del Consiglio incaricato può contare su “constituency” molto solide. Per attingere energie: da quelle che saranno più esposte, come membri del governo, a ruoli di consiglieri o ambasciatori informali.

 

Un tempo i Draghi-boys (in alcuni casi anche identificati come Ciampi-boys, ma non sempre i due “insiemi” hanno coinciso) erano un gruppo abbastanza ristretto e definito – perlopiù il celebre Consiglio degli esperti di Via Venti Settembre, smantellato da tempo – e nel tempo si è molto allargato. Ma sempre con la comune cifra di sicura fiducia di SuperMario.

 

daniele franco e piero cipollone

Nella cerchia stretta delle persone vicine a Draghi c’è senz'altro Daniele Franco, 67 anni, da poco più di un anno direttore generale di Banca d'Italia e presidente Ivass, già Ragioniere Generale dello Stato, che Draghi da Governatore aveva promosso a capo della ricerca economica, posizione strategica anche nei rapporti con il mondo della politica (è il funzionario generale che va spesso in audizione in Parlamento). Il suo nome circolerà molto nelle prossime ore.

 

luigi federico signorini

Come quello di Fabio Panetta, 61 anni, ex dg di Palazzo Koch e da un anno membro del board della Bce, molto stimato da Draghi. Ma un suo trasloco da Francoforte verso il governo è considerato al momento escluso: anche in caso di un suo assenso, nell'insieme delle considerazioni da fare c’è che è molto più strategica la sua posizione attuale. A parte il fatto che in caso di dimissioni non è affatto scontato che quella posizione sarebbe nuovamente assegnata all’Italia.

 

MAGDA BIANCO

In Banca d’Italia la gran parte dei dirigenti di rango medio alto ha avuto comunque con l’ex Governatore buoni relazioni, per vari motivi. Il vice direttore generale Luigi Federico Signorini – la cui conferma due anni fa fu bloccata per mesi dal governo giallo-verde - fu suo assistente all’Università di Firenze negli anni '80.

 

Buoni rapporti e stima anche con Andrea Brandolini, vice Capo del Dipartimento economia e statistica, con Patrizio Pagano, ora capo della Segreteria Particolare, appena rientrato dalla Banca Mondiale di Washington, e Magda Bianco, da poco promossa a capo del Dipartimento di tutela dei risparmiatori. Piero Cipollone è l’altro vicedirettore generale che potrebbe dare un supporto importante a Draghi, vista anche la consulenza svolta a Chigi per il governo Conte-1.

LUCREZIA REICHLIN

 

Nel mondo della Bce Draghi può contare su rapporti duraturi che vanno oltre gli incarichi ricoperti. Anzitutto Ignazio Angeloni, già membro della del Supervisory board della vigilanza bancaria di Francoforte e con un passato in Bankitalia, che ha collaborato da vicino negli otto anni di presidenza.

ALESSANDRO RIVERA

 

Molta stima anche con Andrea Enria, presidente del Ssb, e con l’economista Lucrezia Reichlin, che fu a capo della ricerca economica Bce fino al 2008, ma ha continuato a frequentare gli eventi dell’istituto invitata da Draghi, tra cui il simposio annuale di Sintra (Portogallo).

Tra gli interni viene segnalato Sergio Nicoletti Altimari, a capo della policy macroprudenziale.

Andrea Enria AB

 

Infine il Tesoro, dove tutto è iniziato. Il direttore generale, Alessandro Rivera, nominato nel 2018 dal precedente governo appena insediato, è entrato a Via Venti Settembre quando Draghi era ancora dg, e poi si sono via via incrociati negli anni.

 

scannapieco

Il vice presidente della Bei, Dario Scannapieco, nel 1997 fu chiamato direttamente da Draghi per far parte del consiglio degli esteri mentre era ad Harvard: nel 2002 diventerà dirigente generale per la finanza e le privatizzazioni.

 

Infine vasto è il network sia nel mondo dei grand commis di Stato (negli ultimi tempi si segnalano incontri con consiglieri di Stato di alto rango) che naturalmente con il mondo delle banche e delle imprese. In particolare di recente Draghi si è incontrato con Paolo Scaroni, supermanager tra i più noti che conosce da molti anni, già ad di Enel ed Eni, da qualche anno banchiere di Rothschild e presidente del Milan, e quindi… primo in classifica.

SCARONI BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...