colf

LA SVEZIA ABOLISCE LE CASALINGHE - BASTA LAVORI DI CASA: LO STATO PAGA LA COLF A TUTTI E GIÀ UN MILIONE DI FAMIGLIE RICORRE AGLI INCENTIVI PUBBLICI. L'OBIETTIVO È LA VERA PARITÀ DI GENERE: LA CURA DELLA CASA, INSIEME A QUELLA DEI FIGLI, È L'ULTIMO VERO SCOGLIO - LA MISURA COSTA, MA LE DONNE GUADAGNANO DI PIÙ E VERSANO PIÙ TASSE. MA C'È OVVIAMENTE CHI È CONTRARIO: ''UN BONUS AI RICCHI CON CASE GRANDI''

 

Andrea Tarquini per ''la Repubblica''

 

colf

La gender equality non è solo questione di pari opportunità sul lavoro, in politica o al potere. I suoi momenti della verità cominciano spesso dietro le mura domestiche. Anche nella ricca, postindustriale Svezia femminista, ai vertici mondiali quanto a uguaglianza tra i sessi con un invidiabile indice dell' 80 per cento. Non basta: persino là, nei nuclei familiari, gli uomini tendono a scaricare molto più lavoro domestico sulle mogli e compagne di quanto non svolgano essi stessi. E allora il modello svedese ha inventato un sistema, costoso per lo Stato ma socialmente efficiente: chi assume una collaboratrice o un collaboratore familiare legalmente, cioè dalle agenzie autorizzate, paga solo metà della sua retribuzione. Il resto è a carico del bilancio sovrano.

 

CASALINGA

La legge ha conquistato gli svedesi. Su un totale di circa dieci milioni di abitanti, sono ora ben 966mila gli svedesi che ricorrono al sistema.

Cifra enorme, visto che nella maggioranza dei casi si tratta di nuclei familiari. «Il pagamento da parte dello Stato di metà dello stipendio di chi viene assunto per pulizie domestiche ha cambiato la nostra vita », dichiara alla Bbc Glenda Fors, ricercatrice in un' azienda IT a Tyresö, non lontano dalla capitale Stoccolma. «Prima, mio marito e io non riuscivamo mai ad affrontare il problema parlandone seriamente, e alla fine fine tante, troppe volte mi sono detta che, visto che egli era spesso assente da casa per lavoro per un paio di giorni, alla fine prendevo l' iniziativa di sbrigare le pulizie ».

 

La riforma governativa ha cambiato le carte in tavola per moltissimi nuclei familiari. Non è una detrazione fiscale che arriva l' anno dopo con la dichiarazione dei redditi, bensì una metà del salario pagata subito. Le agenzie di collocamento di collaboratrici e collaboratori familiari incassano appunto il 50 per cento della retribuzione del dipendente legale dalle famiglie, la restante metà dallo Stato. Il quale finanzia uno stipendio di colf fino all' equivalente di 5200 euro l' anno per lavoratore. Ciò vuol dire un onere sulla spesa pubblica che l' anno scorso è stato pari a circa 600 milioni di euro. Rientrano, ma solo in parte, ammettono al ministero delle Finanze guidato dalla socialdemocratica Magdalena Andersson.

svezia

 

L' effetto positivo per il fisco non compensa del tutto le spese della colf del servizio pubblico, ma dando piú tempo alle donne per il loro lavoro le aiuta a colmare o ridurre il gender pay gap e aumenta un po' i ricavi dell' Irpef. E accresce i redditi familiari di un minimo medio di 2500 euro annuali. Le svedesi che assumono una persona per i lavori domestici dedicano il 60 per cento del tempo risparmiato al loro impiego, alla carriera.

 

Secondo effetto positivo, sottolinea il governo: i lavori domestici pagati a metà dallo Stato hanno inferto un duro colpo al lavoro nero, diffuso anche al Nord. E hanno creato almeno 13mila nuovi posti di lavoro legali. Spesso sono stranieri, venuti in Svezia da Paesi poveri. «Per me la riforma è un vantaggio indiscutibile », afferma all' emittente britannica la 32enne romena Solvita Gabriuna. Ma non mancano voci critiche: secondo Nico Pavasovic, ingegnere, in coppia e uso a pulire a casa, «è un regalo ai ricchi che possiedono abitazioni grandi e possono mettere in bilancio spese per i lavori domestici, forse sarebbe meglio destinare queste risorse del welfare ad altri scopi».

colf

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...