matteo salvini roberto speranza

TANTO RIGORE PER NULLA – SALVINI E REGIONI IN PRESSING PER RIAPRIRE IL 20 APRILE. SI RINFOCOLA LA POLEMICA CON I RIGORISTI SPERANZA, FRANCESCHINI E ORLANDO. DA PALAZZO CHIGI FANNO SAPERE CHE SI VALUTERA’ IN BASE AI DATI MA PARLARE DI RIAPERTURE IL 20 APRILE “E’ MOLTO PREMATURA” - PROROGATA LA STRETTA SUI VIAGGI

Alessandro Di Matteo per "la Stampa"

 

matteo salvini 3

Sul «tagliando» di metà aprile è di nuovo braccio di ferro sia dentro la maggioranza sia tra Regioni e governo. Il copione ormai è consolidato: da un lato gli «aperturisti», cioè soprattutto Lega e Fi insieme con diversi presidenti di Regione, dall' altro i cosiddetti «rigoristi», a cominciare dal ministro Roberto Speranza e dai colleghi Pd Dario Franceschini e Andrea Orlando.

 

Anche nel giorno di Pasquetta va in scena una replica del dibattito: a metà giornata si diffonde la voce della convocazione per la prossima settimana di una «cabina di regia» presieduta da Mario Draghi, in teoria per decidere appunto sull' anticipazione di qualche riapertura, magari già dal 20 aprile. Di fatto si tratterebbe di quella verifica sulla quale ha insistito molto Matteo Salvini - che a giorni incontrerà il premier - che però, poi, viene sostanzialmente smentita da diverse fonti di governo.

 

Nulla è escluso - dicono da palazzo Chigi - ma si valuterà in base ai dati che vengono costantemente monitorati e parlare di riaperture il 20 aprile è «molto prematuro».

roberto speranza

Draghi, viene spiegato, non ha cambiato linea rispetto a quanto detto in conferenza stampa presentando il decreto di aprile: si terranno d' occhio le cifre ed eventuali aggiornamenti delle misure prese verranno decisi solo in base ai numeri di contagi, decessi e ricoveri.

 

E ancora ieri sono arrivati segnali contrastanti: i nuovi casi di Covid sono stati 10.680, il dato più basso da fine febbraio, ma registrato a fronte di pochi tamponi, tanto che il tasso di positività è schizzato al 10,4%, contro il 7,2% del giorno prima. Aumentano di nuovo, poi, i ricoveri sia nei reparti ordinari sia in terapia intensiva (+34). I decessi diminuiscono un po', ieri 296 contro i 326 di Pasqua. In generale, se si guarda alle tendenze anziché alle oscillazioni quotidiane, il quadro appare in leggero miglioramento, ma ad un ritmo davvero lento.

 

Mario Draghi

Le Regioni però sono in pressing, giovedì incontreranno Draghi per parlare di Recovery plan e molti governatori vorrebbero più coraggio sulle riaperture, come spiega Giovanni Toti della Liguria: «Non appena i dati epidemiologici lo consentiranno, bisogna ripartire.

 

Questa settimana incontreremo il premier Draghi e chiederemo che l' Italia riparta di slancio verso il futuro». Richiesta che arriva ogni giorno anche da Salvini e anche Forza Italia spinge per un «tagliando» delle misure. «Qualcuno vuole piantare bandierine - replicano dal fronte «rigorista» del governo - il monitoraggio si fa costantemente, è chiaro che se i casi scendessero a 5 mila al giorno potremmo allentare le misure...».

 

GIOVANNI TOTI

Una polemica nella quale non vuole entrare Enrico Letta. Il segretario democratico ripete ai suoi che questo derby continuo tra aperturisti e rigoristi è un danno per il Paese e che il Pd vuole sostenere la linea di Draghi che lega ogni decisione ai numeri. Piuttosto, insiste Letta, è bene che tutta la maggioranza si applichi sulle soluzioni da adottare, a cominciare dall' aumento dei sostegni per chi è fermo e da temi specifici come gli affitti commerciali per i negozianti e la proroga della moratoria sui mutui. Intanto, un piccolo allentamento del rigore avverrà già oggi.

 

Speranza ha infatti firmato l' ordinanza che permetterà a Marche, Veneto e provincia autonoma di Trento di passare dal rosso all' arancione. Al tempo stesso, però, il ministro della Salute ha prorogato le norme che impongono la quarantena di 5 giorni per chi torna da Paesi Ue e di 14 giorni dagli altri Paesi.

ENRICO LETTA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)