conte lamorgese chieppa franceschini

CON..TE RIPARTIRO’ – ECCO LA PROBABILE SQUADRA: LE TRATTATIVE PER I MINISTRI PROSEGUITE NELLA NOTTE, BATTAGLIA PD-M5S SU SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA E SULLO SVILUPPO ECONOMICO - ESTERI A DI MAIO, LAMORGESE AL VIMINALE, AI DEM L’ECONOMIA, LA DIFESA A GUERINI, CULTURA A FRANCESCHINI, GENTILONI COMMISSARIO EUROPEO

 

Premier: Conte che tiene la delega ai servizi

Sottosegretario: Chieppa

NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLA

Interno: Lamorgese

Economia: Gualtieri

Esteri: Di Maio

Cultura: Franceschini

Istruzione: Fioramonti

Infrastrutture: De Micheli

Difesa: Guerini

Lavoro: 5 Stelle

Rapporti con il Parlamento: Pd (Cuperlo?)

Agricoltura: Bellanova

Affari Regionali: Ascani

Affari Europei: Amendola

Mezzogiorno: Provenzano

Salute: Giulia Grillo

Giustizia: Bonafede

Ambiente: 5 Stelle (Costa?)

Mise: Buffagni?

Gentiloni commissario europeo

 

 

lamorgese

 

2. SCONTRO SULLA LISTA

Marco Conti per il Messaggero

 

In previsione della lunga notte, Giuseppe Conte è andato a tagliarsi i capelli prima che Di Maio comunicasse il risultato della piattaforma Rousseau. L'appuntamento di questa mattina con il Capo dello Stato ha rappresentato per il premier incaricato uno dei due punti fermi della giornata. Sull'altro si è combattuto sino a notte tarda. Da un lato Conte, che vuole un sottosegretario alla presidenza del Consiglio di sua stretta fiducia e il Pd di Zingaretti che teme di essere tagliato fuori da palazzo Chigi visto che considera Conte del tutto in quota M5S. Conte ha già un nome, ed è quello di Roberto Chieppa, attuale segretario generale di palazzo Chigi e figlio di Riccardo, ex presidente della Corte Costituzionale.

roberto chieppa

 
I DANNI I dem sembrano pronti ad adeguarsi, ma vorrebbero che Conte affidasse al Pd - oltre che il ministero della Difesa per Lorenzo Guerini, anche la delega ai Servizi di sicurezza, visto che con Bonafede alla Giustizia e l'ex prefetto Lamorgese al Viminale sarebbero scoperti sul fronte della sicurezza interna. Resta il fatto che la scelta fatta da Conte per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, brucia anche Vincenzo Spadafora, che Di Maio avrebbe voluto.
 
Una rassicurazione mancata per il leader grillino che dovrebbe andare al ministero degli Esteri che alla fine è la poltrona che più può dare il senso di una sorta di promozione in grado di compensare l'addio di Di Maio ai ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e, soprattutto, alla poltrona da vicepremier. Il leader grillino esce dalla lunga trattativa avendo alla fine limitato i danni. A lui va il merito di aver evitato ai grillini le elezioni anticipate e la conferma di Conte a palazzo Chigi.
 
Pesa però il sostanziale arretramento dei 5S che si profila in un esecutivo dove il Pd, con il suo 18%, occuperà molti dei posti chiave. Anche se le caselle dei ministeri devono ancora passare il vaglio del Quirinale, è infatti probabile che i dem avranno un tecnico di area al ministero dell'Economia, probabile Scannapieco, realizzando con la designazione di Paolo Gentiloni alla Commissione Ue con probabile delega agli Affari Economici, un binomio non da poco che si completa con Davide Sassoli alla presidenza del Parlamento europeo e con Roberto Gualtieri alla presidenza della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo.

franceschini

 
Se poi i dem la spunteranno anche sul ministero dello Sviluppo Economico, dove si disputano la poltrona due donne, la De Micheli (Pd) e la Castelli (M5S), il quadro delle deleghe economiche sarebbe completo con l'aggiunta di Teresa Bellanova al Lavoro. I due capi-delegazioni saranno Di Maio e Franceschini, ma con il primo ministro degli Esteri - impegnato quindi molto spesso fuori dall'Italia - per Conte si aprono spazi di mediazione diretta con il M5S anche se l'arrivo di Patuanelli nel governo potrebbe rappresentare per i grillini un nuovo punto di riferimento, che peraltro l'attuale capogruppo si è guadagnato nei giorni della trattativa.
 

paolo gentiloni dario franceschini

LA SCUOLA Per molti Dario Franceschini - scuola Dc - è il vero vincitore della partita che si è disputata tra e nei partiti. Se Matteo Renzi ha messo per primo il treno-Pd sui binari dell'intesa, l'ex ministro si appresta a tornare ai Beni Culturali realizzando ciò che aveva annunciato in un'intervista al Corriere un paio di mesi fa. Ovvero, l'alleanza con il M5S alla quale lavorava il segretario Zingaretti, ma per la prossima legislatura. Un progetto che, inconsapevolmente, Salvini ha accelerato con la crisi aperta ai primi di agosto. Proprio per contrastare la macchina propagandistica della Lega sul tema dei migranti, al Viminale dovrebbe andare Luciana Lamorgese.
 

LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

Un ex prefetto più difficile da attaccare sul piano politico ammesso però che la nuova maggioranza sarà in grado di tenere una linea comune sugli sbarchi e sulla modifica dei due segreti sicurezza. Alla fine dei diciannove ministeri, andranno otto al Pd e otto al M5S e tre saranno tecnici, non tutti riconducibili ad un'area politica. A meno di un mese dallo strappo della Lega di Matteo Salvini, Conte e Mattarella sono riusciti ad evitare la fine traumatica della legislatura, ma il programma, malgrado le continue riunioni e le limature, continua ad essere ancora avvolto in molte parti da una buona dose di incertezza.

 

 

nicola zingaretti dario franceschiniGOVERNO CONTE BIS BY TERRE IMPERVIEconte di maio zinga

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”