LA TELEFONATA “FURIOSA” TRA SALVINI E CONTE - IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO TEMPOREGGIA SULLA RICHIESTA DI ELEGGERE UN UOMO DELLA LEGA A MINISTRO PER I RAPPORTI CON L’UE: VUOLE ESSERE L’UNICA VOCE A TRATTARE CON BRUXELLES IN QUESTO MOMENTO - LA NOMINA ARRIVERÀ SOLO DOPO LA CONCLUSIONE DEI NEGOZIATI: CONTE VUOLE EVITARE AMBIGUITÀ MAGARI CON UN BAGNAI MINISTRO (CHE INFATTI SUBITO ATTACCA L’UE PER “L’ATTEGGIAMENTO MAFIOSO”)

-

Condividi questo articolo


Federico Capurso per “la Stampa”

 

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2 matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2

Due preoccupazioni, più di ogni altro pensiero, aumentano di peso nei ragionamenti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mentre si avvicina la settimana decisiva per le trattative con l'Unione europea per evitare l' apertura di una procedura di infrazione. Il premier, discutendo con i suoi più stretti collaboratori a palazzo Chigi, si è detto cosciente che aumenteranno le chance di successo solo se siederà al tavolo dei negoziati forte di «sintonia e fiducia piene» da parte dei suoi vice e se «il governo italiano parlerà con una voce sola».

 

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 1 matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 1

Nel corso di una telefonata con Matteo Salvini, il premier ha ribadito le sue convinzioni. La fiducia «non è venuta meno» - ha assicurato il vice leghista -, così come la convinzione di voler proseguire con il programma di governo. Eppure, la «sintonia piena» pretesa da Conte resta un obiettivo ancora distante.

 

Salvini viene infatti descritto come «furioso» al termine della telefonata. Quella «voce sola» nelle contrattazioni con l'Europa, imposta da Conte ai suoi due vice, si traduce soprattutto in uno stop alla richiesta di Salvini di veder nominato in tempi brevi un uomo della Lega come nuovo ministro per i Rapporti con l' Unione europea.

 

ALBERTO BAGNAI 1 ALBERTO BAGNAI 1

«La nomina arriverà solo a trattativa conclusa», si è imposto Conte. Il premier vuole evitare a tutti i costi doppiezze e ambiguità. Nelle ore più delicate dell' esperienza di governo gialloverde, «non si può aprire una trattativa - è la convinzione granitica di palazzo Chigi - se c' è il pericolo che il ministro per i Rapporti con l' Unione europea dia un messaggio che contrasta o indebolisce quello del presidente del Consiglio».

 

I MALUMORI DEL CARROCCIO

Dalle parti di via Bellerio il nervosismo affiora rapidamente in superficie. Due tra i candidati più forti per quella poltrona, il presidente della commissione Finanze al Senato, Alberto Bagnai, e il sottosegretario agli Esteri, Guglielmo Picchi, sembrano muoversi già da ministro, quasi a voler sfidare il freno imposto da Conte. Bagnai rende concrete le preoccupazioni del premier con un attacco virulento alle istituzioni comunitarie, attribuendo all' Europa un possibile «atteggiamento ricattatorio, mafioso», nella gestione delle trattative per la procedura di infrazione.

SALVINI E CONTE SALVINI E CONTE

 

Picchi, dall' altra parte, incontra alla sede dell' ambasciata della Romania 27 ambasciatori dell' Unione europea. Unico esponente del governo presente, giovedì scorso, «per parlare della posizione dell' Italia su commissione, budget, difesa comune, euro, vincoli dei trattati e procedura di infrazione», dice Picchi. Insomma, un altro grattacapo per Conte. Più silenzioso, ma non meno accreditato rispetto a Picchi e Bagnai nella lotta per il posto da ministro ai Rapporti con l' Ue, è l' attuale ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana.

 

Era la sua aspirazione già un anno fa, quando il governo gialloverde si stava formando e lui, da ex europarlamentare, aveva puntato la casella del ministero con respiro europeo. La Famiglia era stato un ripiego che, per quanto lieto, Fontana adesso pare desideroso di lasciare. E Salvini, a questo punto, potrebbe accontentarlo.

guglielmo picchi (2) guglielmo picchi (2)

 

La posizione del M5S Un accordo di massima del leader leghista con Luigi Di Maio c' è già, sia sui tempi che sulla rosa di nomi proposti. Dal Movimento 5 stelle confermano: «Se il nome è quello di Bagnai, Picchi o Fontana, per noi non ci sono grandi problemi. Non ci opporremo. Certo, prima si dovrà passare da un' interlocuzione con il Quirinale».

Con un patto stretto tra i due partiti di maggioranza, il "no" di Conte è ancor meno tollerabile per Salvini. Ecco perché la «piena sintonia» e la «voce sola» del governo in Europa, così come auspicato dal premier, sono ad oggi lontani dall' essere obiettivi concreti. Simili, piuttosto, a preoccupazioni ogni giorno più forti.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...

FLASH! – COSA DIREBBE LA “VECCHIA” DANIELA SANTANCHÈ DELL’ATTUALE MINISTRO DEL TURISMO? LA “PITONESSA” NEGLI SCORSI ANNI HA CHIESTO LE DIMISSIONI DI TUTTI: DA FINI A BOSCHI, DA LUCIA AZZOLINA FINO AI SUOI BERSAGLI PREFERITI, I GRILLINI DI MAIO, CONTE E BONAFEDE. BASTAVA CHE VENISSE APERTA UN’INDAGINE E LA SOLERTE (EX) PROPRIETARIA DEL TWIGA PARTIVA ALL’ASSALTO. ORA CHE UN’INCHIESTA TOCCA DA VICINO LEI, PERÒ, NIENTE, NON MOLLERÀ PERCHÉ “NESSUNO HA CHIESTO LE MIE DIMISSIONI…”