Giovanna Vitale per repubblica.it
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“Non è la prima volta che l’ambasciata russa cerca di interferire sull’attività del Parlamento italiano e, temo, non sarà neanche l’ultima. A meno che tutte le forze politiche del Paese – alcune delle quali cieche di fronte ai danni prodotti da Putin ai fondamentali principi di libertà e giustizia – non reagiscano compatte a difesa del nostro spazio democratico”.
La deputata del Pd Lia Quartapelle, attaccata dalla diplomazia moscovita di stanza a Roma per l’interrogazione presentata a Montecitorio sulla presenza di tre esponenti neofascisti alla commemorazione di Daria Dugin nella sede dell’ambasciata, dice di non essere spaventata. “Ma preoccupata sì: non tanto per me, ma per quello che un’aggressione così diretta ed esplicita a un singolo parlamentare italiano significa”.
Cosa significa, onorevole Quartapelle?
“Si tratta di una intimidazione, che purtroppo abbiamo già visto in passato. Ricordo ad esempio quando David Sassoli, da presidente del Parlamento europeo, fu inserito da Mosca fra le persone non grate per le sue posizioni sui dissidenti russi e sull’invasione dell’Ucraina. In assenza di una risposta forte, ce ne saranno ancora”.
Come fa a prevederlo?
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“Quando il nostro Parlamento viene attaccato dal governo ostile di uno Stato estero, se non c’è una reazione compatta di tutte le forze politiche si dà l’impressione che l’Italia sia una democrazia fragile in cui prevalgono le divisioni e le convenienze di parte, anziché la difesa della libertà delle nostre istituzioni. È su queste ambiguità che il regime di Putin gioca per condizionare la vita delle democrazie occidentali”.
Dalla presidenza della Camera, guidata da Lorenzo Fontana, molto vicino a Matteo Salvini che è uno dei più accesi sostenitori di Putin, le sono arrivati segnali di vicinanza?
“Al momento no”.
E dalla Lega?
“Nemmeno. Però sono molti gli esponenti di altri partiti che mi hanno espresso la loro solidarietà, per mezzo stampa o direttamente”.
Pure del centrodestra?
“No. Solo delle opposizioni”.
Teme qualcosa da questo attacco?
“Non mi fanno paura. Trovo anzi molto controproducente il loro modo di relazionarsi con l’Italia. Frequentano i neofascisti, minacciano il Parlamento, fanno morire gli oppositori in carcere (...) le parole del vicesegretario Andrea Crippa sulla morte di Aleksej Navalny sono inqualificabili. (...) “Biden ha dato per “incontestabile” che la morte di Navalny sia responsabilità diretta del regime di Putin. Penso che le fonti del presidente Usa siano migliori di quelle di Crippa. Lo ha fatto chiarissimamente intendere anche il nostro capo dello Stato, Sergio Mattarella”.
Cosa insegna la misteriosa scomparsa del dissidente russo?
“Io spero che ci aiuti a capire che l’unico modo per far cambiare le cose in Russia è sostenere con ancora più convinzione la lotta dell’Ucraina per la propria libertà e indipendenza e per l’accesso all’Unione europea. Cedere su questo fronte può davvero mettere in pericolo i valori fondanti delle nostre democrazie: se Putin vince la guerra contro Zelensky, non si fermerà”.
L’AMBASCIATA RUSSA VS QUARTAPELLE
(…) E in serata si apre un nuovo fronte. L’ambasciata russa replica all’interrogazione presentata alla Camera della dem Lia Quartapelle sulla presenza di neofascisti italiani al ricevimento nella sede diplomatica di Mosca a Roma: «Davvero, non c’è limite alla creatività parlamentare italiana». Indignazione da parte di Pd e Azione: «Non hanno diritto di sindacare».
RICEVIMENTO AMBASCIATA RUSSA IN ITALIA maurizio murelli all ambasciata russa a roma ambasciata russa a roma LIA QUARTAPELLE