IL TESORO SMASCHERA IL GOVERNO ALFETTA: 20 MILIARDI REGALATI ALLE BANCHE E APPENA 1,5 L'ANNO AI LAVORATORI

Francesco De Dominicis per "Libero"

Le carte non mentono mai. E quelle del Tesoro svelano con esattezza quanto vale il regalo del Governo alle banche: uno sconto fiscale che, spalmato su 8 anni, sfiora i 20 miliardi di euro. È la relazione tecnica al disegno di legge di stabilità, depositato ieri in Senato dopo sei giorni dal via libera del consiglio dei ministri, a mettere nero su bianco le cifre della riforma tributaria sulle sofferenze, cioè delle rate non pagate da famiglie e imprese.

Le agevolazioni fiscali agli istituti sullo stock di cosiddetti crediti non performanti (che zavorrano i bilanci) allineano il sistema tributario italiano a quello degli altri paesi europei. La riforma, dopo il giro di vite varato da Giulio Tremonti negli scorsi anni, era attesa. E per certi versi giusta. Tuttavia, quello bancario è l'unico settore a ottenere solo benefici dalla manovra confezionata dall'Esecutivo di Enrico Letta. Per imprese e lavoratori restano le briciole; per le famiglie la stangata con la nuova Imu.

Le varie cifre squadernate dai tecnici di via Venti Settembre nella relazione alla finanziaria, se raffrontate tra loro, sono da brividi. Quei 19,4 miliardi complessivamente concessi alle banche dal 2015 al 2022 (solo nel 2014 gli istituti dovranno pagare maggiori tasse per 2,2 miliardi), dunque, vanno messi a confronto anzututto con gli 1,5 miliardi concessi ai lavoratori dal 2015. Stiamo parlando della sforbiciata al cuneo fiscale: una misura che, per un reddito annuo da 15mila euro, garantisce un "aumento" in busta paga da 182 euro l'anno.

Una formuletta contenuta nella relazione tecnica è impeccabile e smentisce il premier Enrico Letta secondo cui si tratterebbe di una «cifre inventate». Macché: calcolatrice alla mano e considerando pure la tredicesima, fanno 14 euro al mese. Non è il caso di dividere per 30 giorni, perché si scoprirebbe che un caffé costa di più. Attenzione alla beffa: sempre nel 2015 il Governo deve tagliare per 3 miliardi le agevolazioni fiscali per i lavoratori (come le detrazioni per spese mediche, asili nido, attività sportive). Una botta che potrebbe sostanzialmente neutralizzare il mezzo caffé offerto con la misura sul cuneo fiscale.

Ma non è finita. C'è un'altra (brutta) sorpresa. Che ha un fastidioso nome: «clausola di salvaguardia». Una codicillo-paracadute che impone al Governo di aggredire ulteriormente le agevolazioni e le detrazioni qualora la spending review (i tagli agli sprechi nel bilancio pubblico) si risolvesse con un altro flop. Il compito è stato affidato a un super cervellone: Carlo Cottarelli, ex alto funzionario del Fondo monetario internazionale. Prima di lui, a provarci era stato Enrico Bondi.

Ma l'ex salvatore della Parmalat non ha portato a casa grossi risultati e se Cottarelli non riuscirà a fare meglio, la legge di stabilità prevede di recuperare fondi con un ulteriore taglio da 564 milioni alle agevolazioni. Il tetto, comunque, è destinato a scendere dal 19% al 18% e poi giù al 17%. Alla fine della giostra, dunque, l'operazione si risolve con un po' più di quattrini nella «parte alta» della busta paga e sforbiciate nella «parte bassa». La casella magica «netto in busta», però, se tutto va bene resta invariata. Per le imprese ci sono anche un po' di sconti sul costo del lavoro e quello più significativo è sui contributi Inail, destinati a calare di 1,1 miliardi. Niente a che vedere con il blitz sulle banche.

Capitolo casa. Tasse sulla casa: la nuova Tasi, che confluirà nella Trise, peserà nelle tasche degli italiani di più dell'Imu. Confedilizia ha calcolato per il 2014 un aggravio, rispetto al 2012, che potràvariare da un minimo di 2,1 miliardi (+8,86%) fino a 7,5 miliardi (+31,65%) secondo l'aliquota che verrà decisa dai comuni. Altre stime indicano che la mazzata potrebbe arrivare fino a 9 miliardi.

Da oggi parte l'esame al Senato e l'assalto dei partiti è già scattato. Le modifiche prospettate dalle sole forze della strana maggioranza valgono grosso modo 10 miliardi. Correzioni, in teoria, sono possibili, ma da ieri il testo è all'esame della Commissione europea che entro il 30 novembre potrà chiedere approfondimenti sulle coperture. In questo caos, Letta ha di fatto abbandonato il testo alle sorti dell'iter parlamentare. L'importante, ha detto, sono i «saldi invariati». Cioè 27,5 miliardi in tre anni. Chi assicura il bottino a palazzo Chigi, è libero di stravolgere la finanziaria.

 

LETTA E ALFANO FESTEGGIANO IN SENATO ENRICO LETTA E ALFANO NEL GIORNO DELLA FIDUCIA AL GOVERNO FOTO LAPRESSE alfano e letta duo extra carlo cottarelliENRICO BONDI ENRICO BONDIbanche

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?