ursula von der leyen mario draghi eastmed gasdotto gas israele

TETTO CHE SCOTTA – L’EUROPA ANCORA NON HA TROVATO UN ACCORDO SUL PRICE CAP SUL GAS: NELLA BOZZA DELLE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO DI QUESTI GIORNI, SI CHIEDE ALLA COMMISSIONE DI “PORTARE AVANTI CON URGENZA I LAVORI”, MA LA GERMANIA E I SUOI VASSALLI OLANDA E AUSTRIA CONTINUANO A ROMPERE LE PALLE: “UN TETTO IMPOSTO PER LEGGE POTREBBE FARCI AVERE MENO ENERGIA” – DRAGHI SPINGE TANTISSIMO: SI GIOCA LA SUA EREDITÀ POLITICA SUL “WHATEVER IT GAS”

mario draghi ursula von der leyen

1 - CAMBIA BOZZA VERTICE UE, 'AVANTI LAVORO SU PRICE CAP'

(ANSA) - "Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a portare avanti con urgenza i lavori" su alcune misure sulla base delle "proposte della Commissione, valutandone l'impatto e tenendo conto dei diversi mix energetici e delle circostanze nazionali".

 

Tra le misure "il corridoio dinamico temporaneo dei prezzi sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente i prezzi". E' quanto prevede la bozza delle conclusioni del Consiglio Ue, nuovamente limata nella notte e con l'intesa tra i leader che, sul tetto ai prezzi del gas, continua a essere lontana. Non si esclude, quindi, che il testo possa cambiare nuovamente.

 

MEME SU PUTIN E IL GAS

2 - SCHOLZ,CON TETTO PREZZO GAS UE RISCHIA DI AVERNE DI MENO

(ANSA) - "I prezzi devono scendere non c'è dubbio". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, parlando al Bundestag, in vista del consiglio europeo di ieri e oggi sull'energia. "Noi guardiamo con grande attenzione alle proposte della Commissione europea. Un tetto al prezzo del gas, imposto per legge, comporta sempre il rischio che i produttori di gas vadano a vendere altrove e che noi europei non riceviamo più gas, ma di meno". "Perciò l'Europa deve accordarsi in stretto contatto con altri partner come Corea e Giappone, in modo da non farci reciproca concorrenza", ha aggiunto.

 

olaf scholz

3 - SCHOLZ,NON PUÒ ESSERE INTERESSE USA ENERGIA IMPAGABILE IN UE

(ANSA) - "Parliamo anche con i produttori di gas di prezzi adeguati. Sono certo che paesi come Usa, Canada e Norvegia, che insieme a noi sono solidali al fianco dell'Ucraina, non abbiano interesse a che l'energia in Europa diventi impagabile". Lo ha detto Olaf Scholz, parlando al Bundestag, in vista del consiglio europeo sull'energia. "Anche nel contesto del G7 parliamo di questo", ha aggiunto.

 

mario draghi emmanuel macron

4 - SCHOLZ, ANCHE FRANCIA E SPAGNA HANNO 'SCUDO' ENERGIA 

(ANSA) - Olaf Scholz ha difeso lo 'scudo' da 200 miliardi di euro lanciato per frenare il prezzo del gas in Germania: anche Francia, Italia e Spagna hanno creato pacchetti di misure del genere, ha detto il cancelliere nel Bundestag.

 

"Il nostro scudo lo abbiamo impostato consapevolmente per coprire i prossimi 2 anni e mezzo, e per essere attrezzati anche il prossimo inverno", ha detto. Nell'ambito di questo periodo di tempo i 200 miliardi corrispondono a circa il 2% del nostro Pil, ha aggiunto. "È l'ordine di grandezza dei pacchetti di misure che sono stati o vengono assemblati anche altrove in Europa: in Francia, in Italia o in Spagna".

 

5 - TEDESCHI E OLANDESI ALZANO IL MURO SUL GAS "VI A OGNI RIFERIMENTO AL TETTO PER I PREZZI" VIKTOR ORBAN MARK RUTTE "

Marco Bresolin per “La Stampa”

 

SCHOLZ RUTTE

Anche se i colleghi gli riserveranno un'accoglienza speciale, probabilmente con un video celebrativo, l'ultimo braccio di ferro di Mario Draghi al Consiglio europeo potrebbe rivelarsi più duro del previsto. Nonostante la sponda della Commissione, che martedì ha abbandonato la sua reticenza e ha sposato l'idea di un tetto al prezzo del gas - seppur "dinamico" e su base temporanea -, la resistenza dalla parte opposta del tavolo si preannuncia tosta.

 

Perché è vero che con il passare delle settimane il gruppo degli Stati contrari si è assottigliato, ma è anche vero che l'opposizione di Germania e Paesi Bassi è piuttosto netta. Con loro ci sono anche l'Austria e, per ragioni diverse, l'Ungheria («La proposta della Commissione sul gas - ha detto ieri il portavoce di Orban - equivale a un embargo»).

 

La delegazione tedesca e quella olandese hanno addirittura chiesto di eliminare qualsiasi riferimento al "price cap" nel testo delle conclusioni del vertice. Una proposta che l'Italia e gli altri Paesi favorevoli al tetto non possono ovviamente accettare, però è anche vero che per adottare le conclusioni è necessaria l'unanimità e dunque i diplomatici prevedono un intenso lavoro di "drafting", che è l'attività che consiste nel negoziare su ogni singola parola del testo. Anche perché dalla formulazione che verrà concordata dipenderà il "peso" del mandato alla Commissione.

 

URSULA VON DER LEYEN

L'Italia ha proposto di mettere nero su bianco la richiesta di «introdurre» il price cap «con urgenza». Versioni più caute invitavano invece la Commissione a «esaminare» o ad «approfondire» questo strumento: possibile che si trovi un compromesso sulla formula che inviterà l'esecutivo Ue a «proporre» al più presto i dettagli tecnico-giuridici che serviranno per far entrare in funzione il cosiddetto «meccanismo di correzione dei prezzi».

 

Il governo italiano ha accolto con soddisfazione la proposta della Commissione, anche per gli effetti registrati sulla Borsa di Amsterdam (Ttf). Al tempo stesso, però, Roma vorrebbe un maggiore automatismo nel suo utilizzo: andrebbe cioè introdotto immediatamente e non come misura «di ultima istanza».

 

L'altro tema di scontro riguarderà il tetto al prezzo del gas utilizzato per produrre elettricità e la possibilità di estendere il modello iberico a livello europeo. Germania e Paesi Bassi si oppongono anche a questo schema, che tra l'altro non era stato inserito tra le ipotesi avanzate dalla Commissione. Contrari anche diversi Paesi dell'Est Europa. L'Italia - dopo un'iniziale chiusura - ora invece sembra aperta a questa soluzione, ma visto che si tratta di una misura costosa per le casse pubbliche, chiede l'introduzione di strumenti di finanziamento comune.

 

mario draghi abbraccia emmanuel macron

Anche questo potrebbe essere uno dei temi di attrito attorno al tavolo, dato che il premier olandese Mark Rutte non ha intenzione di dare il via libera a un nuovo fondo sulla falsariga di "Sure". Più aperto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che però ha le mani legate per via della contrarietà del suo ministro delle Finanze. Sullo sviluppo di un indice di riferimento alternativo al Ttf, che la Commissione intende introdurre a partire da marzo, c'è un sostanziale sostegno, ma Berlino vorrebbe rendere il suo utilizzo su base volontaria perché teme controversie giuridiche legate ai contratti in atto. Sulla piattaforma per gli acquisti comuni di gas c'è invece il "no" secco di Orban: «Il piano di Bruxelles sul gas mi ricorda quello sugli acquisti congiunti di vaccini. Un piano lento e costoso».

 

TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

 

6 - DRAGHI ULTIMA MISSIONE

Estratto dell’articolo di Gabriele Rosana per “il Messaggero”

 

In Europa si lavora per evitare di tornare alla casella di partenza. E Mario Draghi, giunto al suo ultimo summit Ue da presidente del Consiglio, detta la linea: il tetto al prezzo del gas serve subito.

 

Dopo giorni di annunci e la proposta di un price cap temporaneo e dinamico al Ttf, la Borsa del gas di Amsterdam, fatta martedì dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen - anche se i contorni sono ancora tutti da definire -, si apre oggi il negoziato fra i leader dei Ventisette, riuniti fino a domani a Bruxelles.

 

A differenza dello scorso summit informale, quello di inizio mese a Praga, stavolta i capi di Stato e di governo dovranno accordarsi su un testo finale. E ogni parola sarà pesata con attenzione [...].

 

LE POSIZIONI

SCHOLZ RUTTE

L'Italia è in pressing perché la proposta dell'esecutivo Ue venga sostenuta dai leader dei Ventisette, un passaggio essenziale affinché Bruxelles si decida a mettere in pista formalmente il tetto: «È essenziale che questo riferimento sia reso da subito operativo», si legge nella relazione pre-summit inviata alle Camere da Mario Draghi.

 

[…] Ma ci sono ancora margini per l'ultima trattativa in Europa. «Un gruppo di 15 Stati membri è favorevole all'idea dell'Italia di istituire un corridoio dinamico del prezzo, ovvero un tetto al prezzo del gas modulabile intorno ai livelli reali di domanda e offerta. Una minoranza, tra cui Germania e Paesi Bassi, si oppone però a questa misura perché teme possa limitare i flussi di gas verso l'Unione europea», prosegue la nota di Draghi.

mario draghi a praga

 

Insieme a loro, a temere che il tetto sia controproducente altri frugali come Austria, Svezia e Danimarca, e pure Irlanda (preoccupata di perdere le forniture norvegesi) e la solita Ungheria. Al momento nessuno vuole forzare la mano e andare alla conta, che virtualmente farebbe pendere il pallottoliere dalla parte dell'Italia e degli altri 15, tra cui pesi massimi come Francia, Spagna, Polonia e Grecia: il confronto, spiegano fonti diplomatiche Ue, prosegue al più alto livello politico.

 

E ruota tutto attorno alla scelta del verbo con cui i leader si esprimeranno sul price cap al Ttf, cioè se il documento finale darà mandato alla Commissione solo di «esplorare» o «esaminare» un tetto o, come chiede il nostro Paese, di «proporlo» formalmente. Del resto, ha spiegato ieri von der Leyen, «quello che ci attendiamo dal Consiglio europeo è una guida politica». […]

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...