tasse

DAL TETTO DEI CONTANTI A 1000 EURO A DETRAZIONI IN BASE AL REDDITO, ECCO TUTTE LE NOVITÀ DELLA MANOVRA 2020 - SPARITA LA TEMUTISSIMA RIFORMA DEL CATASTO, CHE IN MOLTI CASI AVREBBE COMPORTATO UN AUMENTO DELLE IMPOSTE, NEI PROGRAMMI DEL GOVERNO C’È LA RIFORMA DI IMU E TASI…

Andrea Ducci, Enrico Marro, Mario Sensini, Claudia Voltattorni per www.corriere.it

 

TUTTE LE NOVITÀ DELLA MANOVRA 2020

«Le coperture ci sono tutte, sono anzi più di quelle necessarie. Ogni misura ha i suoi pro e contro, si tratta di scegliere. E questo - spiega un’autorevole fonte del Tesoro - è sempre il momento più difficile». La conferma è che, a poche ore dalla consegna a Bruxelles del Documento con tutti i numeri della manovra, i veti incrociati ancora impediscono un’intesa nella maggioranza.

 

roberto gualtieri

Benché lo stesso ministero dell’Economia, in zona Cesarini, abbia trovato altri 3 miliardi di entrate per il 2020 da usare per la manovra. Il gettito delle tasse pagate dagli autonomi e da chi ha un regime forfettario, quest’anno, è più alto del previsto di un miliardo e mezzo. Così si è deciso di far slittare la seconda rata delle loro imposte 2019 al 2020, col risultato di accrescere le entrate del prossimo anno di 3 miliardi. Il che semplifica molto, ma non risolve tutti i nodi «politici» della manovra.

 

L’ultimo emerso nella serata di lunedì, mentre ancora non è chiaro il destino di quota 100 e del taglio del cuneo fiscale, è la stretta sul contante, con l’idea di portare il limite di utilizzo dagli attuali tremila a mille euro. Lo chiede il premier e l’Economia è d’accordo, perché questa misura aiuterebbe lo sviluppo dei pagamenti elettronici su cui si basa il piano anti-evasione per recuperare 7 miliardi, ma che rischia di non produrre risultati senza i disincentivi prima previsti, poi cassati.

 

roberto gualtieri giuseppe conte 1

Per quota 100, al momento, si profila un allungamento delle finestre per le uscite previdenziali, con un possibile risparmio di 5-600 milioni. Ma resta aperta anche la discussione sul cuneo fiscale: la dote per il 2020 sale a 3 miliardi, ma il M5S vorrebbe darne una parte alle imprese in cambio del salario minimo, mentre il Pd chiede sia destinato solo ai lavoratori. La coperta resta corta, nonostante i maggiori fondi trovati dal Tesoro, che anzi stimolano ulteriori appetiti.

 

Così rispuntano nel menu della manovra anche i tributi ambientali, e quelli a carico delle fasce più ricche della popolazione, come le detrazioni fiscali legate al reddito. L’idea è quella di una riduzione progressiva delle aliquote di detrazione a partire dai 100-120 mila euro di reddito annuo, fino al loro esaurimento per chi dichiara oltre 300 mila euro annui.

 

Dall’anno prossimo potrebbero esordire le prime detrazioni in «conflitto di interesse», per le spese in settori dove si sospetta un’ampia evasione. Rispunta anche la «plastic tax» su contenitori ed imballaggi, così come l’idea di commisurare una parte delle imposte delle imprese alle loro emissioni inquinanti. E ritornano in ballo pure le tasse sulle merendine. In compenso prende forma un nuovo «fondone» per la famiglia da 2 miliardi di euro annui.

IMU E TASI

 

ACCORPAMENTO DI IMU E TASI

Una conferma, i bonus per le ristrutturazioni, e un rischio, il possibile aumento della tassazione. La manovra di bilancio 2020 riguarda anche case ed immobili, anche se dall’orizzonte è sparita la temutissima riforma del catasto, che in molti casi avrebbe comportato un aumento delle rendite, e delle relative imposte. L’ipotesi di un inasprimento fiscale non è però del tutto scampata. Nei programmi dell’esecutivo c’è infatti la riforma di Imu e Tasi, che verrebbero nuovamente accorpate con un’aliquota unica massima dello 0,86 per mille. Aliquota che è pari alla somma dell’Imu (massimo lo 0,76 per mille) e della Tasi (lo 0,1), ma che oggi molti comuni non arrivano ad applicare. Il rischio è che qualche sindaco, approfittando della riforma, colga anche l’occasione per arrotondare i tributi.

 

Il bonus per le ristrutturazioni edilizie sarà confermato, così come ecobonus e sismabonus, anche se il livello delle detrazioni deve essere stabilito. Oggi il bonus edilizio è pari al 50% di detrazione, su una spesa massima di 96 mila euro, spalmabile in dieci anni, come l’ecobonus sulla riqualificazione energetica degli edifici (la detrazione in questo caso è del 65%). Il sismabonus prevede una detrazione che può arrivare all’85%, scontabile in 5 anni. Le detrazioni di sismabonus ed ecobonus possono essere cedute all’impresa costruttrice, in cambio di un pari sconto sul prezzo dei lavori. Da pagare sempre con mezzi tracciabili.

 

QUOTA 100, FINESTRA DA 6 A 9 MESI

giuseppe conte roberto gualtieri 9

Quota 100, il canale per andare in pensione prima (bastano 62 anni d’età e 38 di contributi) resterà. Non cambieranno, cioè, i requisiti introdotti dal precedente governo (5 Stelle-Lega), ma c’è ancora trattativa, o meglio scontro, nella nuova maggioranza sulle cosiddette «finestre». I tecnici del ministero dell’Economia hanno messo a punto una proposta che prevede di allungare di tre mesi il tempo di attesa tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza della pensione. Ora le «finestre» d’attesa sono di 3 mesi per i lavoratori del settore privato e di 6 mesi per i dipendenti pubblici. Passerebbero, rispettivamente, a 6 e a 9 mesi. Così, nel 2020, verrebbero liquidate meno pensioni (perché una parte slitterebbe al 2021) e si risparmierebbero circa 600 milioni, destinati poi a salire a un miliardo.

 

Su questa ipotesi la maggioranza si è appunto divisa. Il Pd è nella sostanza favorevole, Italia viva (il nuovo partito di Matteo Renzi) va oltre e vorrebbe la cancellazione da subito di Quota 100. Leu e i 5 Stelle, invece, sono contrari a qualsiasi modifica, come sottolinea per i pentastellati la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. Su un punto invece sembrano tutti d’accordo: bisognerà studiare un meccanismo di uscita soft da Quota 100 (che, a norme vigenti, cesserà alla fine del 2021) per evitare un salto troppo brusco tra la possibilità di andare in pensione a 62 anni e l’età ordinaria a 67 anni. Ma di questo non si parlerà in questa manovra.

TASSE

 

CUNEO FISCALE, PREVISTI FINO A 3 MILIARDI

Il taglio del cosiddetto cuneo fiscale, cioè delle tasse sul lavoro, dovrebbe essere uno dei punti qualificanti della manovra per il 2020. Tanto che nel governo ci sarebbe accordo per aumentare un po’ le risorse indicate nella Nota di aggiornamento al Def, pari a 2,7 miliardi nel 2020 e a 5,4 nel 2021. Secondo le ultime indiscrezioni, il ministero dell’Economia sarebbe pronto ad aumentare a 3 miliardi di euro i fondi a disposizione per l’anno prossimo. Resta il fatto che lo sconto partirà a luglio. La sua messa a punto è infatti affidata a un disegno di legge di accompagnamento alla manovra che verrà approvato in Parlamento nella prima parte del 2020 (questo spiega perché per l’anno prossimo è previsto uno stanziamento pari alla metà di quello necessario dal 2021 in poi). Sul tavolo si confrontano due ipotesi.

 

giuseppe conte roberto gualtieri 16

La prima, che sembra aver più chance, prevede di trasformare gli 80 euro del bonus Renzi in una detrazione fiscale (per gli attuali percettori non dovrebbe cambiare nulla dal punto di vista del netto in busta paga) da estendere, ma con importi decrescenti, a chi ha un reddito superiore a 26.600 euro, alzando il tetto fino a 35mila euro lordi l’anno. Il beneficio, sia pur ridotto, andrebbe così ad altri 4,5 milioni di lavoratori, oltre i quasi 10 milioni che prendono il bonus Renzi. La seconda ipotesi prevede invece di erogare un assegno crescente (fino a 80 euro) agli “incapienti” (circa 3,7 milioni) ovvero i lavoratori con redditi inferiori a 8mila euro, finora esclusi dal bonus.

 

EVASIONE FISCALE

Un pilastro della prossima legge di Bilancio è la voce relativa alla lotta all’evasione fiscale. La stretta dovrebbe garantire 7,2 miliardi, necessari a sterilizzare l’aumento dell’Iva. Per centrare l’obiettivo, che commentatori e opposizione valutano molto ambizioso, l’esecutivo ha previsto un pacchetto di interventi. La prima mossa si fonda sugli incentivi all’utilizzo dei pagamenti tracciabili con carte di credito e bancomat. Gli acquisti con moneta elettronica daranno diritto a degli sconti fiscali, oltre che la possibilità di partecipare ad una lotteria degli scontrini, con premi in denaro. Dal 2020 sarà possibile detrarre solo per le spese effettuate tramite carte o bonifico, escludendo dunque i pagamenti in contanti non tracciabili.

evasione fiscale in italia 2

 

Il contrasto all’evasione prevede un giro di vite sulle compensazioni dei crediti fiscali e previdenziali, degli oltre 7 miliardi da recuperare una buona metà è stimato che arrivi dalle misure contenute nel decreto fiscale, in particolare proprio dai controlli sulle compensazioni tra crediti e debiti con il fisco. Nel piano rientra un utilizzo più intensivo delle banche dati per scovare chi non versa il dovuto all’ erario. Il premier Conte sta inoltre spingendo per abbassare la soglia di utilizzo al contante a 1.000 euro, una misura che il M5S potrebbe accettare se verranno eliminate le commissioni sui pagamenti fino a 5 euro con carte elettroniche e ridotte per le spese di importo superiore ai 5 euro.

 

DETRAZIONI COMMISURATE AL REDDITO

Ci saranno tagli a quelle esistenti, ma ne saranno introdotte di nuove, anche in chiave anti evasione. La manovra di bilancio profila una vera e propria rivoluzione per le detrazioni fiscali. Dal 2020, intanto, dovrebbero essere commisurate al reddito. Si parla di una soglia tra 100 e 120 mila euro di reddito lordo annuo a partire dal quale le detrazioni comincerebbero a ridursi, fino a sparire del tutto per chi guadagna oltre 300 mila euro annui lordi. Il taglio progressivo dovrebbe riguardare tutte le spese detraibili, fatta eccezione per quelle sulla prima casa, sugli interessi del mutuo e quelle relative alle ristrutturazioni edilizie, pluriennali. Altra regola che scatterà certamente nel 2020 è l’obbligo di effettuare le spese che danno luogo alle detrazioni con mezzi di pagamento tracciabili, cioè bonifici, bancomat, carte e assegni non trasferibili.

evasione fiscale in italia 5

 

Si discute ancora sulla possibilità di ampliare le detrazioni possibili, includendo le spese in alcuni settori dove ci sono ampi margini di evasione. I contribuenti, ad esempio, potrebbero detrarre le spese del ristorante, dell’idraulico, del meccanico, purché ovviamente siano fatte con mezzi elettronici, a fronte di una regolare fattura. Dal 2020, inoltre, potrebbe esserci un primo disboscamento della giungla delle spese fiscali, che oltre alle detrazioni conta su sconti, agevolazioni, regimi speciali. L’obiettivo è risparmiare un miliardo con tagli mirati e selettivi.

 

I BONUS PER LE FAMIGLIE

Un fondo unico per la famiglia per il 2020 che preveda asili nido gratis per i redditi più bassi. Il governo punta ad inserirlo subito nella manovra e ha una dote da 500 milioni di euro cui si aggiungerebbero altri circa 1,5 miliardi provenienti dagli attuali bonus — nascita, bebé, mamma — che verrebbero riordinati e riuniti nel fondo. Questo subito. Poi, con un’apposita legge delega si pensa all’introduzione dell’assegno unico dalla metà del 2020, o forse più avanti, nel 2021, destinato ad ogni figlio fino ai 18 anni. Il fondo per la famiglia è solo un punto di partenza. Perché, come ribadiscono sia Luigi Di Maio sia esponenti del Pd, la famiglia resta una priorità del governo.

 

roberto gualtieri 4

E quindi in Parlamento, durante l’esame del disegno di legge di Bilancio, non si escludono ulteriori novità da inserire in corso d’opera. D’altronde la stessa ministra della Famiglia Elena Bonetti ha promesso di «ribadire ancora una volta l’importanza del Family Act al prossimo consiglio dei ministri», perché «le famiglie sono la forza di questo Paese ed è da loro che vogliamo riparta l’Italia». Più scettico invece il leader del Forum delle Famiglie Gigi De Palo, che da tempo insiste per un assegno unico già dal 2020 e che parla sì di «grande vittoria del fondo unico» ma definisce anche «insufficiente la proposta dei 500 milioni». Sarebbe meglio, spiega, «riordinare i 30 miliardi che già ci sono, tra detrazioni, bonus e gli 80 euro di Renzi per arrivare a dare 250 euro a figlio».

evasione fiscale 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...