sandro gozi romano prodi

IL TITANO TI DÀ UNA MANO - SANDRO GOZI INDAGATO A SAN MARINO PER LA SUPER-CONSULENZA: SECONDO L'ACCUSA, GOZI HA PROPOSTO LA SUA AMICA CATIA TOMASETTI COME PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE (RUOLO CHE DOVEVA RICOPRIRE LUI) E POI LEI GLI HA GARANTITO I 120MILA EURO IN UN ANNO, PIÙ 100MILA DI PREMIO - MA I RAPPORTI AFFETTUOSI NON FINISCONO QUI: LA SANMARINESE CLAUDIA MULARONI DI PRAGMATA (VICINA A PRODI) ERA CONSULENTE A ROMA QUANDO GOZI ERA SOTTOSEGRETARIO

1. TOP SECRET MA NON TROPPO – A PALAZZO CHIGI SPUNTA COME COLLABORATRICE DEL PRODINO GOZI, CLAUDIA MULARONI, AD DELLA SANMARINESE “PRAGMATA” – I LEGAMI CON PRODI E SCARPELLINI

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/top-secret-ma-non-troppo-palazzo-chigi-spunta-come-collaboratrice-96159.htm

 

Dagonews del 10 marzo 2015

 

SANDRO GOZI CONSULENZE A SAN MARINO

 

A Palazzo Chigi è comparsa una nuova collaboratrice con incarico top secret nello staff che risponde direttamente al sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi. Saperne qualcosa è una vera impresa, ma secondo quanto hanno raccontato a Dagospia fonti interne alla presidenza del Consiglio si tratta di Claudia Mularoni, originaria di San Marino.

 

 

Mularoni è amministratore delegato di una società di consulenza internazionale di nome Pragmata, anch’essa di San Marino, tra i cui partner figura Piero Scarpellini. Scarpellini è stato indagato senza successo da Luigi De Magistris, nell’ambito dell’inchiesta “Why not”, rivelatasi un fiasco colossale. Ma soprattutto, Scarpellini è un grande amico di Romano Prodi e di Gozi, molto legato a Pragmata. Con Mularoni vi sarebbe un altro pezzetto di Titano a Palazzo Chigi

 

SANDRO GOZI EMMANUEL MACRON

 

 

2. UNA SUPERCONSULENZA INGUAIA GOZI, L' ITALIANO CHE CORRE CON MACRON

Giacomo Amadori per “la Verità

 

L' ex sottosegretario alle questioni europee del governo Renzi, Sandro Gozi, figlioccio dell' ex premier Romano Prodi, e prossimo candidato alle elezioni europee in Francia nella lista di En marche, il partito di Emmanuel Macron, è stato iscritto sul registro degli indagati del Tribunale unico di San Marino per una consulenza da 120.000 euro (più un premio da 100.000 euro a obiettivi raggiunti), ricevuta dalla Banca centrale sammarinese.

 

Sotto inchiesta insieme al politico anche l' avvocato Catia Tomasetti, presidente dal maggio scorso proprio della Bcsm, dopo essere stata presidente della romana Acea con il sindaco Ignazio Marino e presidente della Cassa di risparmio di Cesena, quando era sull' orlo del crac (a convincerla ad accettare sarebbe stato lo stesso Gozi e la signora è orgogliosa di aver lasciato l' incarico dopo aver portato la banca al salvataggio). La Tomasetti è moglie di Cristiano Cannarsa, ad di Consip: un altro amante delle imprese impossibili.

 

Nella comunicazione giudiziaria (si chiama così l' avviso di garanzia a San Marino) si legge che Gozi e Tomasetti, nell' indagine del commissario della legge Alberto Buriani, sono accusati del «misfatto» di amministrazione infedele continuata perché in concorso tra loro «con più azioni esecutive del medesimo programma criminoso», avrebbero indotto «il Consiglio direttivo della Banca centrale di San Marino a stipulare un contratto con il dottor Sandro Gozi avente a oggetto una «consulenza per adeguamenti normativi e per rapporti con istituzioni estere», poi rivelatasi fittizia».

sandro gozi

 

L' ipotesi di reato formulata dalla magistratura sammarinese è di aver causato con il loro comportamento un danno nei confronti della Bcsm. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, la Tomasetti, appena nominata, aveva proposto Gozi come consulente al Consiglio direttivo, «raccomandando l' adozione della relativa delibera», ma «ometteva di informare» lo stesso Consiglio «del suo pregresso rapporto con il dottor Gozi che l' aveva introdotta a San Marino quale candidata» alla presidenza dell' istituto di vigilanza bancaria sammarinese e «che già in passato si era adoperato perché l' avvocato Tomasetti ricevesse incarichi presso istituti bancari italiani».

 

Il commissario della legge cita la Cassa di risparmio di Ferrara, ora in liquidazione coatta e amministrativa, e la Cassa di risparmio di Cesena, incorporata nel 2018 dal gruppo Crédit agricole Cariparma, anche se, per la precisione, la Tomasetti non ha avuto incarichi in Carife.

 

CLAUDIA MULARONI

 

Il contratto di Gozi, «elaborato su una bozza predisposta dallo stesso», ha una durata di un anno, dal 30 giugno 2018 (l' ex sottosegretario aveva appena lasciato il Governo) al 29 giugno 2019 ed è, come detto, «una consulenza per adeguamenti normativi e per rapporti con istituzioni estere». Insomma un incarico da lobbista. Nel bilancio della Banca si legge che 120.000 euro (10.000 al mese) sono un «corrispettivo annuo, oltre al rimborso delle spese vive e a una success fee di 100.000 euro». La success fee è un premio pagato al raggiungimento degli obiettivi, in questo caso l' accordo di cooperazione di San Marino con l' Ue, una trattativa in cui il «negoziatore» Gozi era stato «incaricato di assistere la Banca centrale».

 

Per il magistrato Buriani però tutti quei soldi non avrebbero avuto un reale corrispettivo: «Tale incarico, tuttavia, era privo di effettività e Sandro Gozi anziché adoperarsi nell' interesse della Banca centrale, veniva assistito dai funzionari di quest' ultima, a cui si rivolgeva per avere aggiornamenti sullo stato di avanzamento della trattativa, sulle iniziative della Segreteria di Stato per gli Affari esteri e sulle "posizioni" che la Banca centrale avrebbe assunto nei confronti dei rappresentanti dell' Unione europea». Accuse che sarebbero documentate dalle mail acquisite durante le perquisizioni.

 

Da parte loro le difese fanno notare che Gozi aveva un suo staff dedicato dentro alla Bcsm, vista l' importanza dell' incarico per il sistema finanziario, e che quindi lo scambio di informazioni era del tutto normale.

sandro gozi

 

L' indagine parte da un esposto anonimo inviato al Tribunale nel novembre 2018 e a San Marino in molti collegano le accuse del corvo a una vicenda che riguarda il tentativo di salvataggio che Bcsm sta portando avanti nei confronti della Banca Cis, i cui amministratori sono stati denunciati proprio dal cda presieduto dalla Tomasetti e arrestati a gennaio. Contemporaneamente a quelle misure cautelari sarebbe decollata l' inchiesta sulla presidente.

 

Ma torniamo alla nomina dell' avvocato di Rimini. L' ex Segretario di Stato alle finanze, Simone Celli, spiega alla Verità: «Stavamo cercando la figura di un nuovo presidente per la Banca centrale e io in qualità di segretario di Stato alle Finanze ho iniziato a valutare alcuni profili. Il mio rapporto con Gozi è noto e lui mi segnalò questo nome e il suo curriculum». Le fece anche altri nomi? «No, solo quello. Ci vedemmo a Roma e io gli sottoposi la questione della nomina e lui mi segnalò la Tomasetti.

 

Lo fece in nome di un' amicizia pluriennale, ma anche perché con il sottosegretario Gozi ci confrontavamo sul percorso di integrazione che stava portando avanti San Marino».

La Tomasetti, accusata anche di rivelazione di segreto d' ufficio a vantaggio del gruppo Lazard e assistita dall' avvocato Maria Selva, dovrebbe essere sentita dal commissario Buriani il prossimo 26 aprile.

 

Gozi, invece, assicura di non sapere nulla dell' inchiesta.

«Leggo notizie su una presunta indagine nei miei confronti da parte del Tribunale unico di San Marino. Personalmente posso affermare con certezza di non aver ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria e ciò non mi sorprende.

Sandro Gozi Romano Prodi

Infatti la consulenza di cui si parla non può prestarsi ad alcuna critica in quanto rientra nel mio ambito tipico professionale e l' incarico mi è stato affidato dal consiglio di amministrazione della Banca centrale di San Marino nel pieno rispetto delle sue procedure.

 

Si tratta con evidenza di informazioni fatte circolare ad arte per screditarmi a seguito dell' annuncio della mia candidatura. In ogni caso sono sereno perché la correttezza del mio operato mi protegge». Il politico romagnolo con ascendenze sanmarinesi ha da non molto ufficializzato la decisione di candidarsi con En marche, il partito di Emmanuel Macron alle prossime elezioni europee. Adesso questa indagine getta un' ombra sull' operazione piaciona ed europeista dell' ex proconsole di Prodi e Renzi a Bruxelles. Chissà se a Macron e agli elettori francesi basterà l' autoassoluzione dell' ex sottosegretario o se si saranno già pentiti di aver imbarcato un italiano sospettato di essersi fatto pagare 220.000 euro per una consulenza «fantasma».

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)