TOGATI E STRAPAGATI - L’UNICO POSTO, IN ITALIA, DOVE I DIPENDENTI PUBBLICI S’AUMENTANO GLI STIPENDI DA SOLI È IL CONSIGLIO DI STATO - LA MATTINA DEL 15 APRILE 2011, MENTRE LA BANCA D'ITALIA DIFFONDEVA DATI DRAMMATICI SU OCCUPAZIONE E RECESSIONE, I RAPPRESENTANTI DEI MAGISTRATI SI SONO AUTOAPPROVATI, ALL’UNANIMITÀ, NUOVE INDENNITÀ DAI 20 AI 50 MILA € L’ANNO (COME SE NON BASTASSERO STIPENDI DA 130 MILA € LORDI) - IL CASO DELL’UFFICIO, VOLUTO DAL PRESIDENTE PASQUALE DE LISE, DEI “MAGISTRATI ADDETTI A TEMPO PIENO ALL'UFFICIO STUDI, MASSIMARIO E FORMAZIONE", CON EXTRA DA 40 MILA € L’ANNO…

Emiliano Fittipaldi per "l'Espresso"

C'è un posto, in Italia, dove i dipendenti pubblici possono aumentarsi gli stipendi da soli. Di 3 mila, 4 mila euro al mese. Sembra una barzelletta, ma basta fare un salto a Palazzo Spada, a Roma, sede del Consiglio di Stato. "L'Espresso" ha letto i resoconti ufficiali di alcune riunioni, e ha scoperto che la mattina dell'15 aprile 2011, mentre la Banca d'Italia diffondeva nuovi drammatici dati nazionali su occupazione e recessione economica, i rappresentanti dei magistrati del Tar e del Consiglio di Stato si sono (auto) approvati nuove e ricche indennità.

Già. I membri del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa non hanno avuto nessun dubbio: non solo gli incarichi esterni, ma anche le meno conosciute cariche interne vanno pagate come si conviene. Con premi che vanno dai 20 ai 50 mila euro l'anno. Soldi, ovviamente, da aggiungere al salario di base, che - dopo pochi anni di gavetta - può superare in media i 130 mila euro lordi.

Nessuno si è opposto, naturalmente, e la decisione è stata presa all'unanimità. Anche perché è difficile immaginare qualcuno che voti "no" a un regolamento che ti consente di guadagnare più di prima: tra i tanti ruoli che godranno dei nuovi compensi, i componenti del Consiglio di presidenza sono quelli che si sono assegnati l'indennità maggiore.

La casta della giustizia amministrativa una ne pensa e cento ne fa. Finiti in prima pagina a causa degli scandali sulle varie cricche, recordmen degli incarichi esterni a cinque zeri, potenti consulenti di ministri e politici ed esperti del "fuori ruolo" (pratica che consente di accumulare doppi stipendi, come fa il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà), i magistrati amministrativi hanno capito che la crisi rischiava di colpire il loro tenore di vita, e sono corsi ai ripari. Aumentando, talvolta anche del 200-300 per cento, gli emolumenti che competono a chi è investito di cariche interne.

Andiamo con ordine. Fino a qualche mese fa i componenti degli organi di autogoverno (il Consiglio di presidenza guidato da Pasquale De Lise è composto da 15 componenti effettivi, più 4 magistrati "supplenti") venivano retribuiti, per l'incarico svolto, con gettoni di presenza. Ora tutti, a prescindere dall'effettiva partecipazione ai lavori, prenderanno 50 mila euro l'anno tondi tondi. Non solo: il trattamento di missione per i membri che non vivono a Roma non è stato cancellato: per loro ogni viaggio è rimborsato con un bonus di circa 300 euro. Alla fine della fiera, per le nuove indennità del solo Consiglio si spenderanno 960 mila euro l'anno.

A questi vanno aggiunti i 50 mila che vanno al Segretario generale della giustizia amministrativa. Anche lui appartiene alla prima fascia, quella che gode del trattamento economico migliore. Ma anche gli incarichi di seconda fascia sono stati premiati con un bonus di tutto rispetto: 40 mila euro l'anno oltre lo stipendio. Tra loro, Anna Leoni del Consiglio di Stato e Giampiero Lo Presti del Tar, i responsabili del "Servizio centrale per l'informatica e le tecnologie".

"Prima prendevano poco meno di 15 mila euro", chiosa una fonte al Tar che chiede l'anonimato: "Facendo due conti, l'aumento è quasi del 300 per cento, un incremento che copre abbondantemente il rialzo dell'inflazione degli ultimi decenni". Lo Presti è da poco diventato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati amministrativi, uno dei sindacati che ha chiesto di rivedere gli aumenti, proponendo un piccolo taglio dei compensi appena approvati: per ora, la richiesta non è stata messa all'ordine del giorno.
I 40 mila euro in più li prendono anche i tre segretari delegati per il Consiglio di Stato, per i Tar e il Consiglio di presidenza, ruoli che hanno quasi raddoppiato il loro compenso: oggi i fortunati sono Vito Carella, Francesco Riccio e Mariangela Caminiti.

Figure fiduciarie, che non vengono nominate con selezioni o interpelli, ma direttamente dal Consiglio di presidenza. "Un altro paradosso", chiosa il magistrato, "è che per tutti coloro che hanno incarichi interni è prevista l'esenzione parziale dal lavoro ordinario. Molti di questi, però, invece di concentrarsi sul delicato ruolo che devono svolgere, accumulano una sfilza di incarichi esterni". Quindi delle due l'una: o fanno poco per meritarsi le ricche indennità e hanno tempo da perdere, oppure dedicano poco impegno ad altre amministrazioni pubbliche che li pagano generosamente.

Riccio, per esempio, fino a pochi mesi fa prendeva 3 mila euro al mese dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, mentre Carella quest'anno è stato presidente di una commissione di un concorso universitario e fino al 2013 sarà impegnato a presiedere l'Ufficio del Garante del Contribuente per la Regione Puglia. Anche Umberto Maiello, pur prendendo 50 mila euro come membro del Consiglio di presidenza, non ha voluto rinunciare al rinnovo della consulenza giuridica all'Agcom (che gira al magistrato del Tar altri 35 mila euro lordi l'anno), mentre il collega Marzio Branca ha il suo daffare come esperto alla segreteria della presidenza della Repubblica.

In seconda fascia, quelli che vantano l'extra da 40 mila euro l'anno, ci sono pure i "magistrati addetti a tempo pieno all'Ufficio studi, massimario e formazione", come si legge nei verbali. Nessuno sapeva che Tar e Consiglio di Stato avessero creato un ufficio di questo tipo. In realtà, esisteva da qualche anno, ma con caratteristiche diverse e rimborsi ben più bassi. Dopo una sola riunione l'ufficio smise di funzionare. De Lise, invece, ha deciso di rilanciarlo: così il Consiglio nel marzo 2010 ha istituito quello nuovo, e nel marzo 2011 ha nominato i suoi 12 membri.

Un numero sproporzionato per un organismo inutile e pletorico, sostengono i maligni. Di sicuro, l'ufficio costa un sacco di soldi: ai sei magistrati addetti a tempo pieno va un'indennità di 40 mila euro, ai sei a tempo parziale altri 20 mila a testa, denaro a cui aggiungere 80 mila destinati ai due docenti universitari che compongono il neonato "Comitato di indirizzo scientifico e organizzativo": in tutto la spesa supera i 440 mila euro. "L'importo dei compensi", sottolinea un recente decreto del 23 maggio 2011, "è rivalutato ogni tre anni in base al tasso d'inflazione registrato dall'Istat".

Ci mancherebbe. I più fortunati possono guadagnare bonus da capogiro: fino a 240 mila euro in più, visto che l'incarico dura tre anni e il mandato è pure rinnovabile. Una curiosità: i compensi sono stati decisi dopo la nomina dei 12 magistrati, una cosa mai vista prima. Nella pattuglia è entrato alla fine anche Carmine Volpe, celebre nell'ambiente perché, nonostante abbia chiesto l'invalidità di servizio per un'ernia discale causata a suo dire dal trasporto di alcuni fascicoli, riesce a correre maratone con tempi di tutto rispetto: "Finora", aggiunge la fonte, "il nuovo ufficio ha organizzato solo un corso di formazione durato un paio di giorni. Ci si aspettava qualcosa di più".

Gli incarichi di terza fascia valgono 20 mila euro l'anno. Un'indennità che prendono i magistrati addetti agli uffici del Segretariato generale, della segreteria del Consiglio di presidenza, del servizio per l'informatica. Tra loro c'è Claudia Lattanzi, sorella dell'avvocato del lobbista Luigi Bisignani, incaricata dei disciplinari interni e di altri ricorsi giudiziari.

Alla fine, dunque, sono decine i magistrati amministrativi che hanno visto accresciute le loro entrare grazie alle nuove regole, mentre nessuna norma è ancora intervenuta per bloccare lo scandalo dei doppi incarichi e degli scatti automatici di carriera (persino il ministro Franco Frattini, che è consigliere di Stato fuori ruolo, nonostante da decenni non entri a Palazzo Spada, nel 2009 è stato promosso presidente di una sezione).

"La Casta dei magistrati amministrativi è piccola ma potente", ripete l'anonimo che ben conosce i privilegi dei colleghi. Da poco, ricorda, sono stati approvati i nuovi incarichi esterni. Per il 2011 c'è di tutto di più: se Anna Corrado del Tar Calabria e il collega del Lazio Roberto Politi lavoreranno alla segreteria tecnica per la "Protezione della natura" del ministero dell'Ambiente per 25 mila euro l'anno (impegno previsto: un giorno a settimana), Roberto Proietti, oltre a vari incarichi per collegi, commissioni e comitati di ogni tipo, ha ottenuto 5 mila euro per "il reperimento ed esame della giurisprudenza relativa alle competenze dell'architetto junior italiano, con relativo commento".

Rosanna De Nictolis ha invece guadagnato 45 mila euro per tre mesi di lavoro al ministero dei Trasporti, mentre per 35 mila euro Michele Buonauro va a fare l'esperto all'Agcom due giorni alla settimana. "Se qualcuno non è d'accordo o se pensa che qualche incarico sia ingiustificato può sempre fare ricorso", chiosano da Palazzo Spada. A chi? Ma al Tar, naturalmente. Dove sono finiti anche i ricorsi dei dipendenti pubblici che non hanno gradito il taglio imposto dal governo sugli stipendi superiori ai 90 mila euro l'anno. Tra questi ci sono anche quelli dei magistrati Tar, che hanno presentato ricorso davanti a se stessi.

 

Pasquale De Lise foto mezzelani gmt consiglio-di-statoTribunale amministrativo Regionale del Lazio AGCOMANTONIO CATRICALA

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…