davide casaleggio e alessandro di battista

TORNA A CASALEGGIO - ''TRA ROUSSEAU E M5S ORA SERVE UN ACCORDO''. MESSO DA PARTE PER GLI STATI GENERALI, IL GURU JUNIOR SA CHE DEVE TROVARE LA PACE CON DI MAIO E SOCI PER FAR SOPRAVVIVERE LA SUA SOCIETÀ. FRENANDO I BOLLENTI SPIRITI DI DIBBA - ''SBAGLIATO PARLARE SOLO DI STIPENDI E POLTRONE. SE DOVESSE ESSERCI UN CAMBIO DI MAGGIORANZA SI DOVRÀ CHIEDERE AGLI ISCRITTI COSA NE PENSANO''

LUIGI DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO - PIETRO DETTORI

Emanuele Buzzi per il ''Corriere della Sera''

 

Davide Casaleggio, come giudica gli Stati generali?

«Sono soddisfatto si siano voluti ribadire principi e regole del Movimento come il limite del doppio mandato per eletti regionali e parlamentari, il no a qualsiasi forma di finanziamento pubblico e il no alle alleanze strutturali. Nel dibattito sono emerse anche altre richieste maggioritarie che dovranno essere sviluppate come la trasparenza sulle nomine attraverso processi di partecipazione dal basso e l'esigenza di prevedere incompatibilità tra cariche governative e istituzionali con gli organi del Movimento».

DAVIDE CASALEGGIO OSPITE DI PORTA A PORTA

 

Si è parlato anche di Rousseau: ci sarà un accordo?

«Mio padre decise di far gestire la piattaforma Rousseau a un'associazione terza per evitare possibili conflitti di interessi di persone che potessero in qualche modo voler diminuire il potere degli iscritti come, per esempio, immaginando di far gestire le candidature o le liste da gruppi ristretti di persone politicamente coinvolte al posto dell'attuale processo di candidature dal basso votato poi dagli iscritti.

 

Tra il Movimento e Rousseau può e deve essere definito un accordo, tra l'altro previsto dallo Statuto, che definisca al meglio quello che già avviene nella realtà, ossia che il Movimento ha la gestione politica decidendo, per esempio, le votazioni, i quesiti, le regole di candidature o tutti gli aspetti di indirizzo politico, mentre Rousseau si occupa di promuovere i metodi e gli strumenti di partecipazione a supporto di quell'indirizzo. Questo accordo deve essere una partnership basata su valori, principi e progetti condivisi che ci si impegna reciprocamente a rispettare».

 

Che futuro ha in mente per Rousseau?

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

«Lunedì presenteremo il piano 20/21 di Rousseau. Le parole chiave del 2021 saranno territorio e merito. Puntiamo a una forte decentralizzazione della piattaforma dando strumenti ai territori che rendano autonomi gli attivisti, che aumentino il loro potere decisionale, ma anche la responsabilità nella soluzione dei problemi. È il cuore dei modelli di Open Innovation a cui aspiriamo come Rousseau.

 

Andremo a costruire su Rousseau, in un percorso partecipativo con gli iscritti, le sedi digitali territoriali e tematiche, attive in modo permanente e aperte a tutti. Definiremo anche un nuovo metodo meritocratico per far emergere persone e progetti che sappiano creare valore per la comunità. Utilizzeremo strumenti di social recommendation (referenza sociale) per individuare una rete di ambasciatori della partecipazione e daremo loro strumenti operativi e culturali per svolgere questo ruolo fondamentale».

 

Si va verso un doppio organo collegiale.

«Quando un'organizzazione sociale si avvia verso una trasformazione la prima cosa che dovrebbe fare è definire il suo indirizzo strategico che indichi la direzione verso cui si vuole andare e su quali processi si vuole avviare la trasformazione. Solo dopo vanno indicate le persone o il team di persone che andranno a presidiarli. Esiste già un organo collegiale: il Team del Futuro, sarebbe sufficiente analizzare le esigenze emerse e integrare questo organo con le funzioni che si rendono necessarie e facendo in modo che non vada mai a sostituire il principale organo collegiale: l'assemblea iscritti».

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2

Per ora rimane anche il tetto dei due mandati.

«È necessario lavorare al trasferimento di competenze e di esperienze mettendo al centro la formazione per "passare il testimone". Chiederemo a tutti gli eletti che stanno concludendo il secondo mandato di diventare "docenti" e formare chi un giorno andrà al loro posto».

 

Cosa serve al M5S per uscire dalla sua crisi?

«I temi e le battaglie condivise devono ritornare centrali. Se tutto il dibattito verte solo su struttura, stipendi e poltrone ci si annichilisce. Oggi abbiamo il dovere di mettere al centro la rivoluzione culturale, sociale e politica per la quale abbiamo combattuto fino ad oggi. L'ambiente e l'innovazione sono due potenti motori del cambiamento. Per affrontare l'ondata di disoccupazione in arrivo è essenziale avere il coraggio di essere noi a disegnare il futuro dell'Italia. Ho apprezzato ad esempio il piano di Johnson per eliminare completamente le auto a combustione entro il 2030, come anche il piano coreano per investire in innovazione che gli ha permesso di esportare la disoccupazione, mantenendo quella del Paese al 4% con investimenti in ricerca e sviluppo pari al 4,55% sul Pil (in Italia siamo al 1,3%)».

 

Diversi big temono che lei e Di Battista vogliate minare la maggioranza di governo.

«È un timore infondato».

L APP FACEBOOK DEL M5S BY CASALEGGIO ASSOCIATI

 

Nel governo si registrano aperture all'opposizione.

«Per adesso mi sembra sia una questione consultiva. Se dovesse esserci un cambio di maggioranza necessario credo si dovrà chiedere agli iscritti come si è fatto lo scorso anno e anche l'anno prima».

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…