di maio toninelli grillo

TOTONOMI PER UN GOVERNO - L'EX PRESIDENTE DELL'ISTAT, ENRICO GIOVANNINI, IN POLE PER PALAZZO CHIGI - ZINGARETTI HA CHIESTO AL M5S UN CAMBIO TOTALE DELLA SQUADRA DEI MINISTRI - DI MAIO, CHE TERRÀ SOLO UNA POLTRONA (LAVORO O ESTERI), PRONTO A SACRIFICARE TONINELLI E GIULIA GRILLO - AL VIMINALE IL PD PIAZZEREBBE MINNITI - NEL M5S DANNO PER SICURA LA RICONFERMA DI FRACCARO E BONAFEDE CHE POTREBBE ESSERE PROMOSSO VICEPREMIER…

Federico Capurso Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

Enrico Giovannini

Nel travaglio che dovrebbe portare al parto del governo giallorosso, cominciano a circolare alcuni nomi con più insistenza. Uno su tutti: Enrico Giovannini. Ex presidente dell' Istat ed ex ministro del Lavoro del governo Letta, la sua recente carriera è stata dedicata alla ricerca di strumenti per la lotta alla povertà, attraverso l' Agenzia per lo sviluppo sostenibile, da lui fondata. Motivo per il quale potrebbe piacere ai 5 Stelle e saldare la nuova unione parlamentare col Pd. Anche se non ha mai risparmiato ai grillini precise critiche al reddito di cittadinanza, un aspetto da non sottovalutare.

 

Dunque, non c'è solo la suggestione di una donna, la prima a Palazzo Chigi. È un' idea che piace molto al Pd, anche per contrastare l'opposizione testosteronica che metterà in campo Salvini. Tra le ipotesi, quella della costituzionalista Marta Cartabia, molto stimata da Mattarella, avrebbe più chance dell'avvocato ed ex ministro della Giustizia Paola Severino, legale di Autostrade.

MARTA CARTABIA

 

Il M5S continua a insistere su Conte, e Di Maio spera di ottenere il suo bis, ma le quotazioni del premier uscente sono in caduta. Non è del tutto escluso lo scenario di un passo indietro di Di Maio in cambio di Conte a Palazzo Chigi, visto che neanche il leader dem Zingaretti ha intenzione di entrare nel governo, ma il Pd sembra irremovibile nel volere la testa di Conte.

 

zingaretti di maio

È presto per dirlo, ma Di Maio vorrebbe fosse lui a fare un passo indietro, rendendosi indisponibile. «Per me dovrebbe essere lui il premier, e non voglio essere io a dirgli di no» ha ragionato con i suoi. Intanto il 26 scadrebbe il termine entro il quale l' Italia deve indicare un nome per la nomina di commissario europeo, ma è stato chiesto tempo a Bruxelles e la commissione europea comprende la necessità che sia il nuovo governo a prendere la decisione. E in questo senso potrebbe nascere l'occasione per offrire una nobile via d'uscita a Conte.

 

Sembra più semplice invece lo schema a incastro dei ministri. Zingaretti avrebbe chiesto un cambio totale della squadra. Ma per i grillini è impossibile decapitare l'intera classe dirigente trasferita al governo. Ci sarà qualche addio e qualche new entry, in maniera non molto dissimile da come sarebbe dovuto essere in caso di rimpasto con la Lega. A Di Maio rimarrà un solo ministero (il Lavoro?), anche se i suoi puntano a strappare l' Interno, dove il Pd piazzerebbe Minniti (comunque gradito ai 5 Stelle). In alternativa al capo politico del Movimento andrebbero molto bene anche gli Esteri.

bonafede salvini conte

 

Nel M5S danno per sicura la riconferma di Bonafede alla Giustizia e puntano alla promozione a vicepremier. Sul Guardasigilli e su Riccardo Fraccaro, Di Maio non accetterà compromessi mentre è pronto a chiedere un sacrificio a Toninelli o Giulia Grillo, ma per lei si dovranno fare i conti con le quote rosa e per questo potrebbe sostituirla Simona Malpezzi del Pd. Sul ministro meno amato dalla Lega anche dal Pd sono stati categorici. Al suo posto entrerebbe Patuanelli, che sta crescendo e diventa sempre più centrale nel Movimento.

luigi di maio stefano buffagni riccardo fraccaro danilo toninelli barbara lezzi

 

Una sorta di turn over, perché Toninelli diventerebbe capogruppo in Senato. E nella giostra di nomi c' è anche Di Battista. Di Maio vorrebbe coinvolgerlo, nonostante le resistenze del Pd, anche per disinnescare critiche dall' esterno.

 

Per i desiderata del Pd invece bisognerà usare il bilancino tra le correnti. Enzo Amendola in quota Gentiloni, Marina Sereni per Franceschini, che potrebbe diventare vicepremier. Renzi continua a spingere su Cantone premier e Franco Gabrielli all' Interno. Come ministro dell' Economia i Dem scommetterebbero su Padoan, ma il muro dei 5 Stelle in questo caso potrebbe essere difficile da scavalcare. Lorenzo Guerini dovrebbe lasciare la presidenza del Copasir, commissione sui servizi segreti che di prassi va alle opposizioni, e diventare ministro. Dove, è tutto da capire.

TRENTA COSTA BONISOLI TONINELLI LEZZI GRILLO riccardo fraccaro

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