conte travaglio

TRAVAGLIO, GIÙ LE MANI DA CONTE - ''QUALUNQUE COSA FACCIA È SEMPRE SBAGLIATA: SIA CHE PARLI SIA CHE TACCIA, SIA CHE ANTICIPI LE FUGHE DI NOTIZIE SIA CHE LE INSEGUA. COME SE IL DRAMMA FOSSERO GLI ORARI DELLE SUE COMUNICAZIONI. ED È QUESTO CHE MANDA AI MATTI SCIACALLI E AVVOLTOI” – “SEGNALIAMO UN CAZZARO CHE A FEBBRAIO DICHIARAVA: "IN ITALIA IL RISCHIO È 0. IL VIRUS NON CIRCOLA". IL SUO NOME È BURIONI...”

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

conte travaglio

 

Purtroppo abbiamo disgrazie più gravi di cui preoccuparci. Quindi il ritorno degli sciacalli da divano, che in tempi normali farebbe schifo, in quest' apocalisse fa soltanto pena. Ieri, mentre l' Italia (e soprattutto la Lombardia) contava altri 651 morti e 4 mila nuovi contagiati, uno stormo di avvoltoi si levava in volo per azzannare Giuseppe Conte, reo nientemeno che di aver comunicato i contenuti del nuovo Dpcm con un breve messaggio su Facebook alle 23.20 di sabato.

 

conte renzi

Il più lesto a speculare è stato l' Innominabile, che in tre righe è riuscito a infilare tre baggianate sesquipedali. "Noi rispettiamo le regole del Governo sulla quarantena" (e che pretende, una medaglia?); "Ma il Governo rispetti le regole della democrazia. Si riunisca il Parlamento" (che c' entra il governo se il Parlamento non si riunisce?

 

Forse Conte-Tejero ha schierato i carrarmati dinanzi a Montecitorio e a Palazzo Madama per impedire l' ingresso a una folla di parlamentari ansiosi di entrare?); "Si facciano conferenze stampa, non show su Facebook: è una pandemia, non il Grande Fratello" (in che senso quei 7 minuti su Fb sono uno show o un reality? Chi è stato, fra Conte e l' Innominabile, a esibirsi ad Amici da Maria De Filippi col chiodo alla Fonzie?).

conte salvini

 

Poi si sono aggiunti Salvini e Meloni, che almeno non fanno parte della maggioranza. La Meloni delira di "intollerabili i metodi da regime totalitario" (qui la battuta si scrive da sé), "dichiarazioni trasmesse in orari improbabili" (lei preferiva le 22,51 o le 23.08), "con continui ritardi" (rispetto a cosa? A che ora esattamente la dichiarazione sarebbe arrivata in orario?), "attraverso la pagina personale su Facebook, come se in Italia non esistessero le Istituzioni, la televisione di Stato e la stampa" (in questi giorni tutti i capi di stato e di governo del mondo si rivolgono alle proprie nazioni in diretta, anziché affidarsi a freddi comunicati).

 

lilli gruber giorgia meloni 2

Salvini tiene subito a precisare di essere rimasto, anche nell' ora più buia, il cazzaro di sempre: "Meglio tardi (troppo tardi) che mai, ieri notte ci hanno dato retta" (parola di quello che solo il 27 febbraio strillava "Riaprire tutto, negozi, discoteche, musei, gallerie, bar"); "non è questo il modo di agire e dare certezze agli Italiani" (parola di uno che ha "governato" in diretta Fb per un anno e mezzo, anche in piena emergenza Papeete). Al coro degli alti lai si unisce l' Ordine dei giornalisti, improvvisamente allergico alle comunicazioni dirette del premier (sempre esistite in tutto il mondo da che mondo è mondo), dopo decenni di silenzi sui "colleghi" che facevano domande-assist concordate o applaudivano B. e l' Innominabile.

de angelis

 

Anche stavolta, non si capisce quale peccato mortale avrebbe commesso il premier. Non certo sospettabile di sfuggire alle domande, visto che quasi ogni giorno rilascia interviste ai quotidiani. Sabato, mentre era collegato con sindacati, Confindustria, 20 presidenti di Regione, Protezione civile, ministri e capi-delegazione giallorosa per decidere quali settori industriali e commerciali chiudere o lasciare aperti, a Otto e mezzo il solito tromboncino da divano strillava come un ossesso che era una vergogna il silenzio di Conte, dopo averlo accusato per settimane di parlare troppo. Finita la maratona di riunioni, il premier ha messo giù il discorso e poi l' ha letto, anticipando un Dpcm molto dettagliato, che è stato limato e integrato fino a ieri pomeriggio.

conte tg1

 

Siccome tutti sapevano, per l' enorme numero dei soggetti coinvolti, che cosa grosso modo bolliva in pentola, ha chiarito appena possibile (cioè alle 23.20) la sostanza delle nuove restrizioni, rinviando i dettagli al testo uscito ieri e in vigore oggi. Non c' era tempo per convocare in extremis una conferenza stampa, che peraltro sarebbe andata deserta come le ultime (i cronisti lavorano in gran parte da casa). E occorreva evitare nuove fughe di notizie (e di persone) come quelle che gli erano state rinfacciate sul Dpcm dell' 8 marzo.

 

maria rita gismondo 2

Ma qualunque cosa faccia Conte è sempre sbagliata: sia che parli sia che taccia, sia che anticipi le fughe di notizie sia che le insegua. Come se il dramma fossero le forme, i mezzi, gli orari delle sue comunicazioni. E come se fosse lui a deciderne i tempi per biechi motivi che peraltro nessuno spiega, e non le circostanze eccezionali. Per fortuna gli italiani sanno distinguere chi lavora da chi specula. Ed è questo che manda ai matti sciacalli e avvoltoi.

 

ROBERTO BURIONI

Siccome non c' è limite al peggio, un sedicente "Patto trasversale per la scienza", ultimo travestimento di Burioni&C., diffonde una "diffida legale" alla virologa Maria Rita Gismondo invitandola ad abiurare pubblicamente alle sue convinzioni che costituirebbero il reato di "notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l' ordine pubblico". In attesa che si allestiscano le pire per la nuova caccia alle streghe, segnaliamo a Burioni un cazzaro che il 2 e l' 11 febbraio dichiarava: "In Italia il rischio è 0. Il virus non circola", "Dobbiamo avere paura del coronavirus così come abbiamo paura dei fulmini". Il suo nome è Burioni: al rogo anche lui.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…