LA TRIADE CONTE-CASALINO-TRAVAGLIO L’HA PRESA IN QUEL POSTO - DAVANTI ALLA MOSSA DI ESTROMETTERE ITALIA VIVA E RACCATTARE I RESPONSABILI DI LADY MASTELLA, NON SOLO MATTARELLA, ANCHE IL PD HA ABBANDONATO CONTE - IERI IN DUE RIUNIONI DEM, IL PREMIER È STATO CRITICATO ASPRAMENTE E SCONFESSATO: RIAPRIRE LA TRATTATIVA CON RENZI - MA LA NOVITÀ È CHE IL QUIRINALE POTREBBE CONGELARE LA SITUAZIONE E AVVIARE UNA SERIE DI COLLOQUI CON LE FORZE POLITICHE PER CAPIRE SE INVIARE CONTE IN PARLAMENTO PER VERIFICARE L'ESISTENZA DI UNA MAGGIORANZA

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Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

 

conte casalino conte casalino

Quando capisce che troppi ambasciatori gli consigliano di ricucire, mentre Matteo Renzi vuole «solo rompere», Giuseppe Conte decide di ribaltare la situazione. Estromette lui Italia Viva, in caso di ritiro delle ministre renziane. «Perché c' è un limite». Perché non ha voglia di restare vittima di una congiura. Lo fa negli stessi minuti in cui i dem cercano ancora di trattare con il leader di Rignano, e Luigi Di Maio continua ad auspicare un "ter".

 

Lo fa in solitudine. Mettendo il Nazareno di fronte al fatto compiuto e il Parlamento, almeno nelle sue intenzioni, davanti all' alternativa: il mio governo, oppure le elezioni. Sarebbe l' avvocato a guidare il fronte giallorosso, questa è l' idea. Candidato premier e leader del Movimento. Se invece volessero andare avanti comunque senza di lui, nessun problema, facessero pure un altro esecutivo, si assumessero la «responsabilità » di fronte al Paese di una crisi «assurda ».

travaglio conte travaglio conte

 

Sia chiaro, tecnicamente Conte sostiene di aver rispettato le promesse fatte ai dem il giorno prima: «Nessuno strappo, solo massima trasparenza ». Non ha più neanche senso, a suo avviso, parlare di sfida in Parlamento a Italia Viva - quella che comunque Romano Prodi, che ha una certa esperienza in materia, gli consiglia - perché l' avvocato prova soprattutto a costruire un cuscinetto temporale che eviti la crisi.

 

travaglio conte travaglio conte

C' è infatti da votare prima lo scostamento necessario per il decreto ristori, e lo può fare soltanto un esecutivo in carica. E poi da andare avanti senza troppi traumi. Anche Renzi, in un angolo del Transatlantico, pensa che il premier cercherà di smuovere poco le acque: «Vuole solo sostituire le ministre Iv e venire alle Camere per i responsabili, senza aprire la crisi». Potrebbe chiedere qualche giorno per far nascere un gruppo di "costruttori", poi dare dimissioni lampo e ottenere il reincarico.

 

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

La situazione è in realtà molto più complessa di come pensa Conte: di fronte al ritiro della delegazione renziana, il premier dovrà concordare al Colle con Mattarella il percorso. Sa che gli vengono richiesti numeri certi per affrontare le Camere, lui è convinto di averli. Ma la novità è che il Quirinale - così almeno gira voce ai massimi livelli dell' esecutivo - potrebbe congelare la situazione e avviare una serie di colloqui con le forze politiche per capire se inviare il premier in Parlamento per verificare l' esistenza di una maggioranza.

 

Una mossa che, se confermata, avrebbe l' effetto di tenere aperta ogni soluzione. Compreso il Conte ter con i renziani, a cui continua a lavorare il Pd.

 

giuseppe conte e luigi di maio giuseppe conte e luigi di maio

Già, il Pd: aveva sconsigliato al premier questa mossa. Perché negarsi a prescindere un esecutivo con dentro Renzi? Il partito di Zingaretti, pur avendo dato un via libera scettico all' operazione responsabili, è convinto che per ora manchino i numeri. Che sarà dura ottenerli. Eppure, l' avvocato la pensa diversamente.

 

Ritiene che a questo punto sia meglio trattare con qualche berlusconiano che con Renzi, evitando di farsi risucchiare in un rimpasto con Iv che brucerebbe il suo nome (e il suo consenso). «Ho una dignità: come potrei spiegare al Paese tutto questo?».

 

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Resta il fatto che ieri due riunioni dem - una con il segretario, l' altra tra ministri - si trasformano in uno sfogatoio. Il premier viene criticato aspramente. E si fissa l' obiettivo politico del Pd: riaprire la trattativa con Renzi, cercare se possibile di evitare l' esito dei responsabili e pure quello elettorale. Che è poi la preoccupazione anche di una porzione del Movimento. Qualcuno - sembra Luigi Di Maio - prova anche a ipotizzare un vertice tra i leader, stamane prima delle dimissioni delle ministre Iv. Ma Conte non sembra avere voglia di fermarsi, ormai.

 

Bisognerà capire se in caso di fallimento dell' operazione responsabili saranno gli altri a fermarlo. A nessuno piace l' opzione di un governo tecnico che traghetti verso elezioni a giugno (basta leggere le proiezioni dei collegi uninominali). E anzi, tra i dem inizia a circolare un altro spettro: che da una crisi incancrenita venga fuori un governo sovranista sostenuto dall' ala destra dei 5S.

Un incubo, appunto.

 

 

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