giorgia meloni reddito di cittadinanza

TROVARE LAVORO AGLI “OCCUPABILI” DEL REDDITO DI CITTADINANZA È QUASI IMPOSSIBILE – SENTITE COSA DICE RAFFAELE TANGORRA, COMMISSARIO DELL'AGENZIA PER LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO: “TRE QUARTI SONO DISOCCUPATI DA OLTRE TRE ANNI O NON HANNO MAI LAVORATO. SPESSO SI TRATTA DI PERSONE CHE NON SANNO LEGGERE NÉ FAR DI CONTO” - A SETTEMBRE IL GOVERNO BLOCCHERÀ IL SUSSIDIO PER I 660MILA “ABILI AL LAVORO” CHE NON DEVONO PRENDERSI CURA DI FIGLI MINORI, ANZIANI SOPRA I 60 ANNI O DISABILI MA IN DUE ANNI I CENTRI PER L'IMPIEGO HANNO TROVATO LAVORO AD APPENA 275 PERSONE...

1 - REDDITO, 8 MESI PER UN IMPIEGO LA SFIDA IMPOSSIBILE DEL GOVERNO

Estratto dell'articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

reddito di cittadinanza

Otto mesi per un impiego. Il governo dovrà correre per evitare che dal primo settembre dell'anno prossimo 404 mila famiglie - quelle che non hanno figli minori, anziani sopra i 60 anni o disabili - rimangano senza i soldi del Reddito di cittadinanza. E anche senza una busta paga. La card gialla sarà ricaricata fino ad agosto. Poi il nulla. E dal primo gennaio 2024, il Reddito sarà abolito per tutti.

 

Come sarà sostituito non si sa. Probabilmente sdoppiato in una misura di assistenza per i poveri, affidata ai Comuni. E in un percorso di formazione e riqualificazione offerto agli "abili al lavoro" che incrocerà per forza di cose il programma per l'occupabilità chiamato Gol, finanziato con 4,4 miliardi di fondi Pnrr.

 

GIORGIA MELONI REDDITO CITTADINANZA

La ministra del Lavoro Marina Calderone pensa ad una riforma complessiva del sistema di welfare per i poveri e l'inclusione, da discutere insieme con le parti sociali, le associazioni e organizzazioni del terzo settore, i centri per l'impiego regionali e le agenzie del lavoro private. Un lavoro complesso. In qualche modo la sua linea di mediazione è passata in Consiglio dei ministri tra quanti volevano l'abolizione immediata da gennaio o da giugno dell'assegno (soprattutto dentro Fratelli d'Italia) e i "frenatori", timorosi di soffiare sul fuoco della rivolta sociale. […]

 

marina calderone

In legge di bilancio si intuisce il disegno di spingere nella direzione di trovare quanto prima un'occupazione a questi beneficiari, individuati dal governo non tra gli "occupabili", come da definizione dell'Anpal, l'Agenzia pubblica per le politiche attive: quelli cioè già presi in carico dai centri per l'impiego (661 mila più altri 173 mila che lavorano e integrano col Reddito). Ma andando a pescare anche nelle liste degli affidati all'assistenza sociale dei Comuni. Perché l'unico criterio, come si legge nella bozza della manovra, è se nel nucleo non ci sono minori, disabili, over 60.

 

Giorgia Meloni Marina Calderone

Ecco dunque che il compito si fa anche più arduo. Perché in questo bacino fatto di giovani, di single, di coppie o di famiglie con figli over 18 a carico ci sono anche i senza dimora, i più lontani dal mercato del lavoro, i meno attrezzati, senza titoli di studio, bisognosi non solo di un'occupazione.

 

Il governo Meloni intensifica il percorso di riqualificazione: corsi obbligatori di sei mesi per non perdere il sussidio. Rende compatibile con l'assegno i contratti stagionali o intermittenti fino a 3 mila euro. Chiede ai Comuni di impiegare «tutti» i beneficiari, non «almeno un terzo», nei lavori socialmente utili.

 

REDDITO DI CITTADINANZA 9

Fa decadere dal beneficio dopo «la prima offerta congrua di lavoro», anche l'unica (da due di oggi e tre degli inizi). Offre lo sconto totale dei contributi alle aziende che assumeranno i beneficiari. Reintroduce i voucher fino a 10 mila euro all'anno. Insomma tutti incentivi, nell'ottica del governo, per correre, non lasciare indietro nessuno. Ed evitare di essere travolti dalle inevitabili critiche.

 

Difficile dire se il piano riuscirà. Finora non è andata così. Nel 2020 gli incentivi legati all'assunzione dei "redditisti" ha beneficiato solo 138 persone. Nel 2021 altre 137. Numeri microscopici che certificano un fallimento della seconda gamba del "progetto Reddito": quella delle politiche attive. […]

 

2 - TANGORRA "MOLTI NON SANNO LEGGERE TROVARE LORO UN POSTO È DAVVERO DIFFICILE"

Estratto dell'articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

Raffaele Tangorra anpal

«Solo il 13% dei beneficiari del Reddito di cittadinanza presi in carico dai centri per l'impiego e inseriti nel programma Gol sono pronti a lavorare, work ready come si dice in gergo», dice Raffaele Tangorra, commissario dell'Anpal, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. «Una percentuale che invece sale al 74% tra chi percepisce la Naspi, il sussidio di disoccupazione».

 

E questo cosa significa?

«Significa che ha un'estrema difficoltà a collocarsi e necessita di una vera e propria riqualificazione. E questo perché è molto lontano dal mondo del lavoro: tre quarti non lavorano da oltre tre anni o non hanno mai lavorato. Spesso si tratta di persone che non sanno leggere né far di conto».

 

Ce la farà il governo a rimetterli in pista in otto mesi?

REDDITO DI CITTADINANZA

«Non siamo all'anno zero delle politiche attive del lavoro. Molto è stato fatto: oggi siamo in grado di fare meglio del passato nell'accesso ai servizi. Molto deve essere fatto, se si pensa che in questi tre anni le Regioni sono riuscite ad assumere solo la metà degli 11.600 nuovi addetti dei centri per l'impiego previsti dalla legge sul Reddito del 2019. Anche il miliardo messo a disposizione dei centri per il loro rilancio, cresciuto di altri 200 milioni col Pnrr, non è ancora stato del tutto impiegato». [...]

 

Ma quanti sono gli occupabili tra i beneficiari di Reddito?

«Circa 833 mila, di cui 173 mila hanno un impiego. E gli altri 660 mila no. Per noi "occupabili" significa che hanno lavorato almeno un giorno negli ultimi due anni o sono stati almeno un giorno in Naspi. Oppure se hanno un membro in famiglia che ha lavorato almeno un giorno nell'ultimo biennio. E poi tutti i giovani». [...]

 

Raffaele Tangorra anpal

Chi prende il Reddito e lavora che lavoro fa?

«Tendenzialmente sono lavoretti. Per più di un terzo dei casi di durata inferiore ai tre mesi. Oltre la metà sotto i sei mesi. Sono lavoratori poveri, a part-time, che integrano col Reddito».

 

Chi prende il Reddito non lo molla più e si rifiuta di lavorare?

«Non è quello che osserviamo. Nei primi sei mesi di quest' anno il tasso del turn over è stato dell'84% su 900 mila indirizzati ai centri per l'impiego. Si esce e si entra dalla misura con rapidità».

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 4il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 7il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 5

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)