donald trump sylvester stallone -foto lapresse

TRUMP MEJO DI ROCKY! – SYLVESTER STALLONE HA FATTO DA CERIMONIERE PER IL NEO PRESIDENTE AL GALA DELL'AMERICA FIRST POLICY INSTITUTE A MAR-A-LAGO: “ABBIAMO IL SECONDO GEORGE WASHINGTON. NESSUNO AL MONDO AVREBBE POTUTO REALIZZARE CIÒ CHE HA REALIZZATO LUI” – DURANTE LA SERATA, IL TYCOON HA AVUTO SEMPRE AL SUO FIANCO ELON MUSK, DIVERTITO DAL SOPRANNOMINE CHE GLI È STATO DATO: “GEORGE SOROS DI DESTRA” – IL PESO DEI THINK TANK CONSERVATORI NELLE NOMINE PER L’AMMINISTRAZIONE TRUMP – VIDEO

 

1. SYLVESTER STALLONE INTRODUCE DONALD TRUMP DEFINENDOLO “IL SECONDO GEORGE WASHINGTON"

Estratto dell’articolo di https://movieplayer.it/

 

donald trump sylvester stallone -foto lapresse

 Sylvester Stallone ha fatto da cerimoniere per il neo presidente Donald Trump al gala dell'America First Policy Institute tenutosi ieri a Palm Beach, in Florida, al Mar-A-Lago Club, definendolo "il secondo George Washington". "Siamo in presenza di un personaggio davvero mitico", ha esclamato il divo. "Adoro la mitologia. E questo individuo non esiste su questo pianeta. Nessuno al mondo avrebbe potuto realizzare ciò che ha realizzato lui, quindi sono esterrefatto".

 

Stallone ha poi proseguito: "Quando George Washington difese il suo paese, non aveva idea che avrebbe cambiato il mondo. Perché senza di lui potete immaginare come sarebbe il mondo. Indovinate un po'? Abbiamo il secondo George Washington."

 

Sylvester Stallone e Kellyanne Conway - gala per donald Trump a Mar-a-Lago - foto lapresse

Come riferisce Deadline, durante la breve introduzione l'interprete di Rocky ha paragonato Trump al celebre pugile evocando il fotogramma di apertura del film originale, che parte da un'immagine di Gesù per poi mostrare Rocky che viene colpito.

 

"In quel momento, era una persona prescelta ed è così che ho iniziato il viaggio: qualcosa sarebbe successo, quest'uomo avrebbe attraversato una metamorfosi e avrebbe cambiato molte vite, proprio come il presidente Trump." Quando Trump è salito sul palco dopo un breve ritardo, i due si sono scambiati una lunga e calorosa stretta di mano. […]

 

 

TRA I DONATORI A MAR-A-LAGO DOVE DONALD SALE SUL PALCO CON ELON A CANTARE GOD BLESS AMERICA

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

donald trump, chris macchio e elon musk cantano god bless america a mar a lago 2

«Una volta il presidente ha chiesto a suo figlio Barron: “Pensi che dovrei fare un duetto con Christopher?”. “Papà”, gli ha risposto Barron, “tu fai solo le cose in cui sei il migliore”. In questo spirito, non so se il presidente e Elon Musk vogliono unirsi a me per God Bless America...».

 

Con queste parole il tenore italoamericano Christopher Macchio, il cantante preferito di Donald Trump, lo ha invitato a cantare sul palco mercoledì sera, alla fine del gala del think tank «America First policy institute» (Afpi) che si era appena tenuto a Mar-a-Lago.

 

[…]  Si è conclusa così alle nove di sera, sotto le stelle della Florida e sullo sfondo di un filare ondulato di palme battute dal vento, la giornata in cui Trump, eletto presidente una settimana fa, è volato andata e ritorno da Washington per una stretta di mano storica con Joe Biden.

 

donald trump, chris macchio e elon musk cantano god bless america a mar a lago 5

Questa è la «Casa Bianca d’inverno» di Trump, residenza opulenta e club privato sull’isola di Palm Beach. Gli ospiti erano giunti in navetta dagli alberghi in zona. Passato il metal detector, sotto i 17 lampadari dell’enorme salone si teneva una conferenza per i donatori del think tank, seguita da un barbecue a bordo piscina innaffiato da champagne, cocktail e vino di marca Trump.

 

Il presidente eletto, in completo blu e cappellino rosso Make America Great Again, è arrivato alle 8.30 di sera, accompagnato da Musk, che si è seduto alla sua destra ed era ricettacolo di frequenti pacche sulle spalle da parte del presidente. Entrambi bevevano Diet Coke. «Dov’è il George Soros della destra?», ha chiesto accogliendoli dal palco Brooke Rollins, avvocata texana e ceo del think tank.

 

Linda McMahon elon musk a mar-a-lago - foto lapresse

E Musk, prontamente, ha alzato la mano. A sinistra di Trump era seduta McMahon; e allo stesso tavolo Howard Lutnick, l’altro presidente della transizione e ceo dell’azienda di servizi finanziari Cantor Fitzgerald (secondo la Reuters lui è in lizza per segretario del Tesoro, lei per il Commercio).

 

Oggi Mar-a-Lago è il centro dell’universo politico americano. Chi spera in una poltrona nel futuro governo deve passare da qui. E ci sono diverse fazioni, con i duri e puri del movimento «Maga» che per esempio avevano fatto la guerra al nuovo leader del Senato, John Thune, scelto dai colleghi mercoledì (il quale comunque era venuto a Mar-a-Lago). […]

 

elon musk a mar-a-lago - foto lapresse

E un’onda politica si prepara a riversarsi dalla Florida su Washington: la nuova capo dello staff della Casa Bianca, Susie Wiles, tra i più rispettati strateghi politici della nazione, viene da questo Stato; come pure il senatore Marco Rubio prossimo segretario di Stato (ora tutti si chiedono chi verrà nominato senatore al suo posto dal governatore Ron DeSantis) e il deputato Mike Waltz che sarà consigliere per la Sicurezza nazionale.

 

[…]

 

La conferenza aveva un duplice scopo: innanzitutto festeggiare la vittoria di Trump e la sconfitta del «regime Biden-Harris», mostrando ai donatori come sono stati usati i loro soldi — un’operazione da 35 milioni di dollari che ha mobilitato il voto negli Stati in bilico conquistando anche elettori afroamericani, ispanici, asiatici-americani, giovani.

 

donald trump a mar-a-lago - foto lapresse

«Non li chiamiamo più elettori, li chiamiamo consumatori», ha spiegato Rollins. «Abbiamo costruito un business per servire il popolo americano». E ora c’è la fase due — ha aggiunto — ovvero governare: «Abbiamo sviluppato 95 piani di azione per ogni dipartimento e agenzia federale».

 

Il deputato di New York Lee Zeldin, altro leader del think tank Afpi, è appena stato nominato da Trump alla guida dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente. Afpi ha preparato «quasi 500 persone che sperano di servire nella prossima amministrazione» e «quasi 300 azioni esecutive per il prossimo presidente».

 

[…]

 

donald trump a mar-a-lago - foto lapresse

Un video sul grande schermo spiega che Afpi «potrebbe essere ricordato un giorno dagli storici come una delle cose che salvarono la civiltà occidentale... Questa è una partita per l’anima del Paese». Il suo programma politico si ispira al «Contratto con l’America» scritto nel 1994 dall’ex speaker della Camera Newt Gingrich, sotto la cui leadership il partito repubblicano riuscì a riprendersi il Congresso per la prima volta in 40 anni. […]

donald trump sylvester stallone - foto lapresse 1

DONALD TRUMP E JOE BIDEN NELLO STUDIO OVALE DELLA CASA BIANCA

 

donald trump, chris macchio e elon musk cantano god bless america a mar a lago 4

donald trump sylvester stallone -foto lapressedonald trump sylvester stallone - foto lapresse 2

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO