vignetta ellekappa - trump frode fiscale

TRUMP È NELLA SUA POSIZIONE PREFERITA: DA SOLO CONTRO TUTTI. GRAZIE ALLA PERSECUZIONE POLITICO-GIUDIZIARIA NEL 2024 RISCHIA DI VINCERE ANCORA – NONOSTANTE LE INCHIESTE E LE PRESSIONI DEI DEMOCRATICI E DELLA VECCHIA GUARDIA DEL PARTITO REPUBBLICANO, I CANDIDATI DI “THE DONALD” STRAVINCONO LE PRIMARIE LOCALI IN WISCONSIN E MINNESOTA. UFFICIALMENTE IL SUO PARTITO LO SUPPORTA, MA IN REALTÀ UNA GROSSA PARTE DEL “GOP” VORREBBE FARLO FUORI – E LUI, CHE SA DI ESSERE ANCORA POPOLARISSIMO, NE APPROFITTA PER PIAZZARE I SUOI FEDELISSIMI E BLINDARSI IL FUTURO. CON UN OCCHIO AL 2024…

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

donald trump arriva all ufficio del procuratore generale di new york

È verosimile che la perquisizione della sua residenza di Mar-a-Lago acceleri i tempi dell'annuncio della candidatura di Donald Trump alle presidenziali 2024.

 

L'iniziativa giudiziaria eseguita da 30 agenti dell'FBI che lunedì hanno ispezionato per nove ore ogni angolo della residenza privata dell'ex presidente, bollata da Trump come persecuzione politica - l'uso della Giustizia come arma per impedirgli di ricandidarsi - rende sempre più arduo per i possibili candidati alternativi lanciare una sfida credibile alla nomination repubblicana alla Casa Bianca.

ron desantis con donald trump 2

 

Dal governatore della Florida Ron DeSantis al suo ex vice Mike Pence, ieri i possibili sfidanti di Trump sono stati costretti a spalleggiare Trump mostrandosi solidali con lui. Ma l'ex presidente guarda oltre la nomination. Sa di essere popolarissimo nel fronte conservatore, ma anche che il suo disprezzo per ogni regola democratica inquieta i moderati.

 

Non volendo rischiare di perdere una seconda volta le presidenziali, si è impegnato fin dall'inizio della campagna per le primarie a sostenere, in tutti gli Stati-chiave per la sua elezione, candidati repubblicani alle cariche rilevanti per quanto riguarda la certificazione dei risultati del voto presidenziale - soprattutto i segretari di Stato e i governatori - che siano allineati alla sua tesi delle elezioni 2020 «rubate» da Biden.

 

mike pence donald trump 1

Benché poco pubblicizzato perché mediaticamente di scarso impatto, il dato più inquietante dell'attuale stagione politica riguarda il gran numero di funzionari fedelissimi di Trump che si stanno imponendo nelle primarie, da un capo all'altro dell'America.

 

Personaggi che, se eletti segretario di Stato, domani potrebbero rispondere in modo affermativo a una richiesta di «trovare» qualche migliaio di voti per capovolgere l'esito di un'elezione, come quella rivolta a suo tempo da Trump al segretario di Stato della Georgia e da lui respinta.

 

Tim Michels Donald Trump

Martedì, mentre gli occhi dell'America erano concentrati sulla perquisizione di Mar-a-Lago, l'ex presidente ha messo a segno altri colpi in prospettiva elettorale. In Wisconsin il candidato governatore designato dal partito repubblicano è stato battuto da Tim Michels, un fedelissimo di Trump votato a maggioranza dopo una campagna condotta sostenendo che Biden è un usurpatore nonostante che la falsità di questa tesi sia stata dimostrata al di là di ogni possibile dubbio.

 

donald trump si dirige verso l ufficio del procuratore generale

Stesso risultato in Minnesota nelle primarie per la scelta del candidato alla carica di segretario di Stato: è passato, in campo repubblicano, un candidato convinto che a Trump sia stata rubata la Casa Bianca.

 

Anche in Congresso si delinea un'ulteriore radicalizzazione dello schieramento di destra.

 

La vendetta dell'ex presidente contro la pattuglia di parlamentari conservatori che lo giudicarono colpevole procede implacabile. Ieri Jaime Herrera Beutler, uno dei dieci deputati che votarono per il suo impeachment, è stata battuta nelle primarie dello Stato di Washington dal trumpiano Joe Kent: la sua avventura politica in Congresso è finita.

manifestanti pro trump a brayton

 

La prossima settimana toccherà a Liz Cheney, che verrà sicuramente sconfitta, in Wyoming, da Harriet Hageman che, sostenuta da Trump, è in testa nei sondaggi con un margine di ben 22 punti percentuali. La combattiva figlia di Dick Cheney troverà altri modi di fare politica, una volta fuori dalla Camera, ma intanto si ridurrà il numero dei parlamentari conservatori in grado di tenere testa a un eventuale presidente Trump in versione «toro scatenato»: in primavera, ai primi turni delle primarie, The Donald aveva subito più di uno smacco con la bocciatura di qualche candidato da lui sostenuto.

liz cheney

 

Successivamente, però, il suo proclama piuttosto strafottente («sono il re degli endorsement») si è rivelato non troppo lontano dalla realtà: solo 5 dei 145 candidati a un seggio alla Camera ai quali Trump ha dato il suo sostegno non hanno vinto le loro primarie, e solo uno dei suoi 19 candidati al Senato è stato bocciato.

 

assalto al campidoglio

Certo, in molti casi lui ha appoggiato parlamentari uscenti che avrebbero vinto comunque, ma i suoi endorsement hanno fin qui avuto successo quasi nell'80 per cento dei casi anche con i candidati alla ricerca della prima nomina e con quelli in corsa per cariche locali, come i governatori e i segretari di Stato.

udienza commissione d inchiesta su capitol hill donald trump

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO