keir starmer

TUTTI DALLA PARTE DEGLI ULTIMI, FINO A QUANDO NON VINCONO LE ELEZIONI – BUFERA SUL PREMIER BRITANNICO KEIR STARMER, CHE HA SOSPESO SETTE DEPUTATI DEL SUO PARTITO CHE VOLEVANO ELIMINARE IL TETTO AI BENEFICI SOCIALI ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ - LA MOSSA ERA UN PASSO IN AVANTI CONTRO LA POVERTÀ INFANTILE, MA SAREBBE PESATA SULLE CASSE PER 3,4 MILIARDI DI STERLINE – PER STARMER È UN DOPPIO PASSO FALSO: IL TETTO FU IMPOSTO IN PASSATO DAI CONSERVATORI E CONTESTATO DA TUTTO IL LABOUR, COMPRESO LUI...

keir starmer

Alessandro Logroscino per ANSA - Viene prima il rigore dei conti o vengono prima i bambini poveri? E' la domanda - demagogica per l'establishment, non per chi vive ai margini - che aleggia dietro la prima rivolta interna alla mega maggioranza laburista britannica emersa a tre settimane dalla vittoria elettorale del 4 luglio e dalla nascita del governo a trazione pragmatico-moderata di Keir Starmer: a innescarla è stato un emendamento promosso nelle votazioni preliminari della Camera dei Comuni sugli impegni legislativi contenuti nel programma del King's Speech dagli indipendentisti scozzesi dell'Snp per eliminare - contro la volontà dell'esecutivo - il tetto sulla concessione di benefici sociali alle famiglie in difficoltà fino a non più di due figli.

keir starmer

 

Emendamento a cui sette deputati del Labour (sei dei quali esponenti della sinistra vicini all'ex leader ribelle Jeremy Corbyn) hanno votato a favore. Dura e immediata la reazione di Starmer, che ha preteso la sospensione di tutti i dissidenti, i quali andranno per ora a rafforzare le file degli indipendenti. Il pugno di ferro, pur limitato a 6 mesi, ha scatenato una mezza bufera nel giorno in cui sir Keir ha affrontato il Question Time d'esordio in veste di primo ministro.

 

keir starmer

In un clima soft rotto dal capogruppo di un Snp decimato dal voto di luglio, Stephen Flynn, che lo ha accusato di non voler "cambiare nulla" di significativo rispetto al vituperata eredità Tory sulla risposta alla povertà infantile: fenomeno in ascesa, specie in alcune aree del Paese, e che coinvolge fino a 330.000 bambini sul fronte della sussistenza, qualche milione su quello dell'affanno sociale. Parole a cui il neopremier ha risposto rinfacciando agli indipendentisti di "non poter dare lezioni" visti i risultati deficitari registrati in Scozia sotto il loro governo locale, non senza rivendicare al suo Labour di voler affrontare la piaga con "serietà" pari al "vigore".

IL PRIMO DISCORSO DA PREMIER DI KEIR STARMER

 

Ma in sostanza - di fronte ai calcoli di esperti stando ai quali la revoca del tetto potrebbe pesare per 3,4 miliardi di sterline sul bilancio annuale - non si è spinto per ora molto oltre l'annuncio di una "task force" ad hoc. Task force che non può placare la fronda laburista, secondo cui la questione è un fatto di "volontà politica" e di priorità.

keir starmer

 

Diane Abbott, veterana della sinistra e Mother of the House, si è detta "inorridita" del fatto che i colleghi siano stati puniti per aver sostenuto una misura di equità sociale minima: invocata del resto fuori dal Parlamento da pezzi da 90 del Labour non certo radicali come l'ex premier Gordon Brown, il leader del partito in Scozia Anas Sarwar o il popolare sindaco di Manchester, Andy Burnham. Senza contare i 19 deputati, anche d'orientamento centrista, piegatisi alla disciplina di gruppo solo dopo aver cercato invano di mettere ai voti un emendamento autonomo analogo a quello dell'Snp.

 

keir starmer a colloquio con re carlo iii

La sospensione dei 7 non mina in ogni modo la maggioranza, larghissima in termini di seggi. Ma viene interpretata dai media come una turbolenza politica che potrebbe avere strascichi. Tanto più che il tetto sulle detrazioni per i figli fu imposto a suo tempo da un governo conservatore e contestato allora da tutto il Labour: inclusi Starmer e la sua cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, oggi custode dei conti.

keir starmer e la moglie victoria entrano a downing street 2keir starmer e la moglie victoria a downing street keir starmer e la moglie victoria entrano a downing street 3keir starmer e la moglie victoria a downing streetkeir starmer a colloquio con re carlo iii

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…