viktor orban irakli kobakhidze

TUTTO SECONDO I PIANI: ORBAN SBARCA IN GEORGIA PER METTERE IL SUO SIGILLO SULLE ELEZIONI DUBBIE DI TBILISI - IL PREMIER UNGHERESE HA FATTO ANCORA UNA VOLTA IL GIOCO DI PUTIN: È ANDATO NEL PAESE PER COMPLIMENTARSI PER LA SCELTA DEL PARTITO FILORUSSO "SOGNO GEORGIANO", SOTTOLINEANDO CHE IL POPOLO "HA SCELTO LA PACE". TRADOTTO, VUOL DIRE NON OPPORRE RESISTENZA A “MAD VLAD” – E SE IL VASSALLO DI PUTIN HA COMPIUTO IL SUO LAVORO NEL PAESE IN CUI SI URLA ALLA FRODE ELETTORALE, SUL FRONTE ILLIBERALE CHE GUARDA A EST C'E' PURE IL PREMIER SLOVACCO ROBERT FICO VOLATO IN CINA PER…

1. GEORGIA: PROCURA,INCHIESTA SU PRESUNTA FALSIFICAZIONE VOTO

i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 12

(ANSA) - La Procura generale in Georgia ha annunciato di avere aperto un'inchiesta su possibili frodi nelle elezioni di sabato scorso, vinte dal partito di governo Sogno Georgiano secondo i dati ufficiali ma contestate dalle opposizioni, che le ritengono "rubate".

 

"In base a una richiesta della Commissione elettorale centrale, la Procura ha avviato un'inchiesta sulla presunta falsificazione delle elezioni parlamentari", si legge in un comunicato citato dalle agenzie russe.

 

La Procura ha convocato la presidente della Repubblica e leader dell'opposizione, Salome Zourabichvili, che ha contestato l'esito delle elezioni. "Secondo le informazioni diffuse dalla Commissione elettorale centrale e dai media, la presidente Zourabichvili dovrebbe essere in possesso di prove relative alla presunta falsificazione delle elezioni parlamentari, per questa ragione è stata convocata oggi per un colloquio", afferma la Procura nel comunicato.

 

proteste in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 1

2. UE, 'GEORGIA INVERTA LA ROTTA O L'ADESIONE È IMPOSSIBILE'

(ANSA) - "La linea di condotta intrapresa dal governo mette a repentaglio il percorso della Georgia verso l'Ue, arrestando di fatto il processo di adesione".

 

A meno che Tbilisi "non inverta" tale orientamento e "non dimostri sforzi tangibili per affrontare le questioni in sospeso e le riforme chiave, la Commissione non sarà in grado di prendere in considerazione la possibilità di raccomandare l'apertura dei negoziati con la Georgia".

 

Lo si legge nella comunicazione della Commissione che accompagna il suo annuale pacchetto allargamento. "L'Ue - si evidenzia - resta impegnata ad approfondire ulteriormente la partnership con la Georgia".

Viktor Orban Irakli Kobakhidze

 

 

3. ORBÁN IN GEORGIA E FICO IN CINA: IL FRONTE ILLIBERALE GUARDA A EST

Estratto dell’articolo di Francesca De Benedetti per “Domani”

 

Uno conclude il viaggio a Tbilisi, dove ha fatto ancora una volta il gioco di Putin; l’altro ha la valigia pronta per Pechino, dove sta per stringere la cooperazione con Xi Jinping. Uno è il premier ungherese Viktor Orbán, l’autocrate europeo per antonomasia, e l’altro è il premier slovacco Robert Fico, che ha seguito un corso accelerato per imitare l’originale in tutto: la stretta illiberale in patria e la bussola orientata su Russia e Cina.

i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 7

 

[…] Per comprendere davvero le parole pronunciate da Orbán nel suo secondo e ultimo giorno in Georgia è opportuno dotarsi di un dizionario di lingua orbaniana. «Visita ufficiale in Georgia», ad esempio, serve per mantenere una ambiguità, come è già successo col viaggio al Cremlino questa estate: nelle sue trasferte filorusse Orbán non rappresenta l’Ue, come gli è stato ricordato, ma sfrutta comunque il fatto di avere la presidenza di turno.

 

«Il popolo della Georgia ha votato per la pace»: in orbaniano «pace» significa non opporre resistenza a Putin. Infatti il premier dice pure: «La Georgia ha scelto di non diventare una seconda Ucraina». Insomma, ha scelto il filorusso Sogno georgiano. Tredici governi su 27, tra i quali Francia, Germania, Polonia (ma l’Italia no), chiedono un’indagine sul voto? «Queste sono state elezioni libere e democratiche», recita Orbán con Putin che fa da ventriloquo.

 

URSULA VON DER LEYEN VIKTOR ORBAN

[…] Dal canto suo, Robert Fico avrebbe di che ringraziare Bruxelles e von der Leyen, in questi giorni: nonostante i gravi attacchi allo stato di diritto, la Commissione europea ha appena deciso di liberargli ottocento milioni. Ma le concessioni non comportano redenzioni, anzi […]

 

Il premier slovacco segue ora la strada orbaniana, e lo fa anche nei rapporti con la Cina: il premier ungherese prende prestiti da Pechino e fa da avamposto per Xi Jinping in Ue; il premier slovacco prende esempio e da questo mercoledì al 5 novembre va in Cina a rafforzare l’intesa sia politica che economica. Orbán si è messo in casa la fabbrica di batterie elettriche cinesi Catl, comode anche alla filiera tedesca dell’automobile; Fico prepara l’impianto slovacco di batterie cinesi Gotion. Entrambi in Ue – ça va sans dire – hanno votato contro i dazi sulle auto elettriche cinesi. […]

 

Viktor Orban Irakli Kobakhidze

4. VIKTOR ORBÁN PORTA A TBILISI IL SUO SIGILLO SUI PIANI DI SOGNO GEORGIANO

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

[…] il paese è spaccato in due realtà parallele, ha a capo un governo intenzionato a non prestare ascolto alle proteste e un’opposizione che sta raccogliendo le prove di brogli per dimostrare che l’elezione di sabato scorso si è svolta in condizioni tutt’altro che corrette.

 

Viktor Orban Irakli Kobakhidze

Per ora, il governo aspetta che sia l’avversario a mollare per primo. La strategia dei partiti che hanno sfidato la maggioranza di Sogno georgiano è insistere, quella di Sogno georgiano è far finta di niente, lasciare che siano gli altri a stancarsi: manifestare sfianca e il governo crede di poterla spuntare. “‘Sogno georgiano’ è una traduzione imprecisa”,  dice il giornalista Giorgi Gabunia, tra i creatori del canale d’opposizione Mtavari Arkhi.

 

proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 8

[…] durante la notte tra lunedì e martedì, per le strade di Tbilisi sono state messe in bella mostra le bandiere dell’Ungheria per accogliere il primo ministro Viktor Orbán, arrivato per congratularsi con Sogno georgiano.

 

Le bandiere sono montate tra quelle dell’Unione europea e quelle della Georgia e Orbán, nonostante i suoi colleghi europei abbiano preso le distanze dal suo viaggio, a Tbilisi non ha fatto altro che parlare di Europa, portandosi dietro anche il suo ruolo di capo di un governo che presiede il semestre europeo.

 

viktor orban foto lapresse.

La visita in Georgia fa parte del piano di Sogno georgiano e il primo ministro ungherese è venuto a mettere il suo sigillo sulle elezioni dubbie di Tbilisi proprio mentre i georgiani scendono in strada per chiedere un nuovo voto e mentre gli europei aspettano che la raccolta dei brogli e delle irregolarità sia completa.

 

proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 9

[…] Orbán si è complimentato con il governo, ha augurato buon lavoro e affermato che entro dieci anni la Georgia diventerà un paese membro dell’Unione europea.

 

[…] Orbán appare per Sogno georgiano come un politico di successo che stando dentro all’Europa riesce a ottenerne i benefici e a metterle i bastoni tra le ruote.

 

[…]

Viktor Orban Irakli Kobakhidze

Al governo georgiano sono arrivate le congratulazioni di Ungheria, Russia, Turchia e Cina: una formazione che rappresenta lo schema delle alleanze internazionali, con qualche assente, come la Bielorussia, che si unirà presto al gruppo.

 

Orbán rivendica per sé il ruolo di leader della branca europea dell’alleanza ed è pronto a mettere sotto la sua ala chi segue il suo esempio, come Sogno georgiano, che pure si proclama pronto a entrare nell’Unione, ma rifiuta la richiesta di alcuni paesi di un’inchiesta internazionale su cosa è accaduto nel giorno del voto. Lungo viale Rustaveli, c’è una vetrina tutta colorata con i manifesti di Sogno georgiano: è un quartier generale non ufficiale dei giovani sostenitori del partito. Sono tutti convinti che Orbán sia una guida, un vero amico della Georgia e Budapest e Tbilisi, insieme, possono contribuire a cambiare l’Ue. Orbán è venuto a portare il suo programma.

ROBERT FICOviktor orban foto lapresseviktor orban foto lapresse.

 

i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 4proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 2proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 7proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 6proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 4proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 5proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 10salome zurabishvili in piazza contro la vittoria di sogno georgiano foto lapresse i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 5viktor orban foto lapresse 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…