sardina su buonanno giulia bridget bodo

ULTIME SARDINATE - IL DASPO PER CHI SCRIVE CATTIVERIE SUI SOCIAL (TIPO QUELLE SU BUONANNO MORTO CHE METTEVANO LORO) E L'INCONTRO CON CONTE: ALLA VIGILIA DELLA PIAZZA DI BOLOGNA IL MOVIMENTO BRULICA DI IDEE DI CUI NON POTEVAMO FARE A MENO - COME QUELLA DELL'OBBLIGO DI DOCUMENTO D'IDENTITÀ PER CHI USA INTERNET. RIBADIAMO: GLI INSULTI PARTONO IN GENERE DA GENTE CON NOME E COGNOME, QUESTE MISURE FANNO SOLO DANNI E SONO BUONE GIUSTO IN IRAN

L'INCONTRO CON CONTE

 

1. LE SARDINE CHE SFOTTEVANO BUONANNO LANCIANO IL DASPO DAI SOCIAL NETWORK

Alfonso Piscitelli per ''La Verità''

 

SARDINA GIULIA BRIDGET BODO SU BUONANNO MORTO

A una settimana dal voto in Emilia Romagna, le sardine alzano il tiro della loro polemica contro Matteo Salvini e nello stesso tempo prendono di mira la comunicazione politica sul Web. I due nemici si identificano e il leader, Mattia Santori, ora parla addirittura di «populismo digitale». Nella narrazione di questi improvvisati agenti emiliani della «buon costume», il principale artefice della «violenza digitale» sarebbe ovviamente il leader della Lega. La soluzione? L' espulsione dal Web, transitoria o definitiva, con un procedimento simile a quello applicato negli stadi per gli ultrà. Santori propone infatti un daspo, unito alla «vigilanza di un organo di polizia che garantisca che c' è un livello di sostenibilità democratica all' interno dei social network».

 

Quello di controllare, vigilare, reprimere, ovviamente a fin di bene, è un' idea fissa che accompagna il movimento delle sardine fin dalla loro prima apparizione in pubblico. Si ricordi la roboante proposta lanciata sulla piazza romana di obbligare i ministri a comunicare solo «attraverso i canali istituzionali»: una prescrizione assurda nell' epoca dell' informazione 2.0, che, se applicata con rigore, impedirebbe anche al Papa di fare un tweet.

 

SARDINA GIULIA BRIDGET BODO SU BUONANNO MORTO

Si noti anche il linguaggio anni Settanta: quel «livello di sostenibilità democratica» ricorda da vicino il concetto di «agibilità democratica» che facilmente i militanti di sinistra negavano a chiunque fosse loro sgradito.

 

Facile obiettare alle sardine che chi è senza peccato «digitale» scagli la prima pietra. Ai primi dell' anno, dal loro bel mare è emersa una parodia un po' infame di Gianluca Buonanno, il dirigente leghista morto in incidente automobilistico. Giulia Bridget Bodo pubblicava su Facebook una foto del deputato con la seguente didascalia: «Buonanno a tutti i leghisti». Mentre altre sardine rilanciavano una foto di Salvini che donava il sangue commentando: «Condividi se anche tu hai sperato che gli stessero facendo l' iniezione letale». Umorismo da quattro soldi, che però non sembra incorrere in furori censori.

 

mattia santori a piazza san giovanni

Nota il commentatore politico Alessandro Sansoni: «Si cerca oggi di diffondere l' idea che Salvini sia l' unico responsabile dell' attuale livello della comunicazione politica, ma in realtà il livello si era abbassato di molto a partire dalle piazze del Vaffa day». Il vaffa il famoso slogan politico che ha fatto la fortuna di Beppe Grillo e che oggi sembra ammiccare alle sardine.

 

Ma volendo andare più indietro nel tempo, ricordiamo che per un ventennio la polemica politica di sinistra si è nutrita di «somatizzazioni», di riferimenti alla fisicità dell' avversario, a voler usare un eufemismo. Prima ancora che Grillo coniasse per Silvio Berlusconi l' epiteto di «psiconano», già a sinistra si sprecavano gli insulti a Renato Brunetta. Violenze verbali forse passate in prescrizione.

 

Per realizzare la sua utopia «cinese» di un controllo censorio a tappeto, Santori finisce col riprendere la proposta dal ministro per l' Innovazione tecnologica, la grillina Paola Pisano, che aveva proposto la «password di Stato» per accedere a Internet, salvo poi fare marcia indietro in poche ore dopo essere stata sommersa dalle critiche. Riciclare la sparata grillina non è il massimo per un movimento che si vuole libero e innovativo e che forse prima di pretendere di controllare le comunicazioni degli avversari dovrebbe verificare meglio la capacità di autocontrollo della propria base.

 

 

2. SARDINE PREPARANO PIAZZA A BOLOGNA E CHIAMANO CONTE

Federico Del Prete per l'ANSA

 

mattia santori a piazza san giovanni 2

Per iniziare 30mila persone in piazza questa domenica a Bologna, quindi un nuovo incontro nazionale l'8 marzo dove decidere cosa fare 'da grandi'. E' un calendario fittissimo quello delle 'sardine', il movimento spontaneo nato due mesi fa proprio nel capoluogo emiliano-romagnolo e cresciuto in parallelo alla campagna elettorale per le regionali di domenica.

 

"Su questa Regione è riposta la speranza di tanti territori italiani", ribadisce il portavoce Mattia Santori, che lancia un messaggio direttamente al premier Conte: "Credo che siamo sempre più vicini al momento in cui sarebbe bello potersi finalmente incontrare" per discutere di temi "come i decreti sicurezza e la democrazia digitale su cui vorremmo iniziare un'interlocuzione". L'appuntamento di domenica in piazza VIII Agosto è stato studiato come una festa di 'divertimento intelligente'.

 

E così sul palco bolognese si alterneranno big della musica indipendente come Subsonica, Afterhours, Modena City Ramblers e Marracash, a personalità dello spettacolo e della cultura come Moni Ovadia, Alessandro Bergonzoni e Sandro Ruotolo. "Sarà una giornata epocale", è la previsione di Santori: "Ci aspettiamo un flusso di 30mila persone". L'obiettivo, ha proseguito, "è fare politica attraverso l'arte, la cultura e le relazioni umane". Tutti gli artisti, spiegano le sardine, parteciperanno a titolo gratuito: "Abbiamo raccolto in pochi giorni 70mila euro, che serviranno a coprire le spese, grazie a 3.028 donazioni, è tutto rendicontato". L'evento è in programma a una settimana dal cruciale voto di domenica in Emilia-Romagna.

 

giuseppe conte a dimartedi' 15

L'obiettivo non dichiarato esplicitamente è quello di provare a spingere Stefano Bonaccini, mentre che l'avversario sia Matteo Salvini non è assolutamente in dubbio. Tanto che le 'sardine' stanno giocando anche un inedito derby a distanza con il leader leghista sull'insidioso campo di Bibbiano, la cittadina della Val d'Enza finita nella bufera per l'inchiesta sugli affidi illeciti e dove lo stesso Salvini ha confermato sarà giovedì per un evento elettorale. "Non volevamo andarci, ma ci hanno chiamato i cittadini, chiedendo di fare qualcosa contro questa ennesima strumentalizzazione", ha rivelato Santori. Tanto che le sardine confermano di aver 'scippato' la piazza al Carroccio: "Siamo più scaltri dei leghisti, questi polli hanno annunciato la manifestazione senza averla prenotata".

 

Allo stesso tempo, però, Santori ha confermato che "siamo pronti a rinunciare, se la Lega farà lo stesso: loro sono sciacalli, noi un anticorpo". Infine, dal movimento è arrivata anche una mano tesa al premier Conte. "Sarebbe bello poterci incontrare per raccontargli cosa è successo e cosa sta succedendo", le parole di Santori, dopo che era stato lo stesso primo ministro a dichiarare di voler conoscere i portavoce del movimento qualche settimana fa. Sul tavolo del Governo, le sardine vorrebbero portare proposte come il daspo digitale per gli odiatori da social e un'identificazione certa per tutti i profili web.

 

A prescindere dal voto del 26 gennaio, infatti, il movimento pensa già al futuro: l'8 marzo è in programma un nuovo evento nazionale, "per darci una struttura e decidere cosa diventeremo". Sarà, spiega Santori, "un weekend di convivenza in cui si parlerà di organizzazione, di una nuova casa digitale e delle prossime campagne elettorali regionali". E soprattutto sarà l'occasione per decidere cosa fare da grandi: "No, non diventeremo un partito", taglia corto il leader, ammettendo, però, "che al nostro interno ci sono visioni diverse e noi le stiamo respirando e osservando tutte".

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...