f35 f-35 mike pompeo giuseppe conte

USA E JET - “GIUSEPPI” HA CAPITO CHE BISOGNA TENERSI BUONO TRUMPONE E DOPO LA COLLABORAZIONE DEI SERVIZI SUL RUSSIAGATE HA RASSICURATO MIKE POMPEO PURE SUGLI F-35: L’ITALIA RISPETTERÈ GLI ACCORDI SULL’ACQUISTO DEI 90 JET CHE RIMANGONO – BASTERÀ PER ESENTARE VINO E PARMIGIANO DAI DAZI AMERICANI? - E SOPRATTUTTO, CHE DICONO LUIGINO DI MAIO E I GRILLINI CHE NEL PROGRAMMA ELETTORALE AVEVANO PREVISTO IL BLOCCO DEGLI ORDINI?

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

F35

Nella trattativa tra Italia e Stati Uniti su dazi e 5G entrano anche gli F35. E da Palazzo Chigi arriva l' impegno a rispettare gli accordi presi sull' acquisto dei 90 aerei da guerra, diventati materia di scontro politico soprattutto per la contrarietà del Movimento 5 Stelle. Dopo le pressioni cominciate nei mesi scorsi affinché il nostro Paese paghi i velivoli già consegnati, ma soprattutto sblocchi l' ordine per altri ventisette caccia scaduto il 30 settembre, è stato Giuseppe Conte a rassicurare il Segretario di Stato Mike Pompeo durante l' incontro della scorsa settimana. E durante la cena di giovedì organizzata a Villa Taverna con imprenditori e banchieri sarebbe stata confermata pubblicamente la «soddisfazione» degli americani.

 

mike pompeo e giuseppe conte 3

Per comprendere quanto la vicenda relativa agli F35 sia materia sensibile nei rapporti con gli Usa bisogna tornare al 2012, quando l' Italia decise di ridurre l' ordine dai 131 aerei, previsti nel contratto siglato nel 1998 dal governo Prodi, a 90: trenta nella versione B a decollo corto e atterraggio verticale (15 per la Marina e 15 per l' Aeronautica) e sessanta nella versione A, a decollo e atterraggio convenzionale.

F35 IN ADDESTRAMENTO COREA

 

f 35 in volo

Spesa prevista: circa 14 miliardi, anche se l' Italia ha un «ritorno» visto che nello stabilimento di Cameri, in provincia di Novara, vengono costruite le ali ed effettuato l' assemblaggio degli F35 destinati agli Stati europei. Il M5S è sempre stato contrario al progetto, tanto che nel programma elettorale del 2017 era previsto il blocco degli ordini. Ma una volta arrivati al governo, ministri e sottosegretari grillini si sono resi conto che i contratti non potevano essere disdetti se non pagando penali altissime e così si è deciso di procedere.

elisabetta trenta

 

«L' Italia verserà i 389 milioni per gli F35, perché non è un Paese che si fa parlare dietro», aveva detto la ministra della Difesa Elisabetta Trenta nel marzo scorso. Poche settimane dopo il dossier è stato consegnato al premier Conte e con il cambio di maggioranza M5S-Pd, si è deciso di procedere. Anche perché bisogna sbloccare l' ordine dei tre nuovi "lotti" scongiurando il rischio di pagare le penali.

conte trump

 

Nel marzo scorso era stato il Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a sottolineare «il carattere di continuità, anche finanziaria, che deve necessariamente caratterizzare i programmi di ammodernamento che si sviluppano su orizzonti temporali particolarmente lunghi». Una linea che Conte evidentemente ha fatto propria. E così la scorsa settimana, durante l' incontro con Pompeo che aveva come tema centrale i dazi e il 5G, sul tavolo della trattativa sono entrati gli F35.

f 35 soldi

 

Durante gli incontri bilaterali con il Segretario di Stato - in visita nel nostro Paese mentre la sentenza del Wto confermava la legittimità dei dazi a partire dal prossimo 18 ottobre - è stato chiesto con insistenza di eliminare dalla lista dei prodotti che rischiano di subire una tassazione altissima quelli tipici come il parmigiano o l' olio d' oliva. Pompeo avrebbe fatto presente che anche l' Italia aveva impegni da onorare e il premier ha ribadito la volontà di mantenere l' impegno sugli F35.

mike pompeo e giuseppe conte

 

Durante il colloquio non sono stati affrontati i dettagli del programma, ma sarebbe stato spiegato che i numeri e le scadenze rimangono quelli fissati dai contratti. E questo sembra essere stato sufficiente agli Stati Uniti per ritenere chiusa la questione.

F35

 

Due giorni dopo, durante la cena offerta dall' ambasciatore Lewis Eisenberg per far incontrare Pompeo ai rappresentanti dell' industria e della finanza italiana, ma senza invitare i politici, si sarebbe parlato con soddisfazione proprio del buon esito del colloquio sugli F35. Confermando che poteva essere la giusta contropartita per difendere i cibi italiani e dunque le imprese, come il governo ha promesso di fare.

CONTE TRUMP CURRICULUMGIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?