boris johnson

VE L'AVEVAMO DETTO: BORIS HA CHIUSO IL PARLAMENTO PER COSTRINGERE IL PAESE A UN BIVIO. O LA ''SUA'' BREXIT (PIENI POTERI!) O LE ELEZIONI ANTICIPATE A OTTOBRE. CHE PER TONY BLAIR SAREBBERO UN DISASTRO: CORBYN È TROPPO IMPOPOLARE E FAREBBE PERDERE I LABURISTI (ABBIAMO CAPITO DA CHI HA PRESO RENZI)

DAGOSPIA, 29 AGOSTO: BORIS CHIUDE IL PARLAMENTO PER COSTRINGERE A UNA 'SNAP ELECTION'

 

https://m.dagospia.com/quattro-voti-e-una-brexit-perche-boris-chiude-il-parlamento-ha-due-strade-212300

 

 

 

JOHNSON AVVERTE, LA MIA BREXIT O LE ELEZIONI ANTICIPATE

Alessandro Logroscino per l'ANSA)

 

BORIS JOHNSON DONALD TRUMP

All in. Si gioca tutta in tre giorni, in un Regno Unito in piena fibrillazione e con l'orizzonte sempre più concreto di elezioni anticipate, la mano decisiva nella partita di poker sulla Brexit fra Boris Johnson e il fronte che continua a non arrendersi al divorzio dall'Ue. O almeno a un traumatico divorzio senz'accordo alla data del 31 ottobre, indicata come spartiacque irrevocabile dallo scapigliato neo primo ministro Tory. BoJo si prepara allo scontro sfoggiando le maniere pesanti che l'utilizzo muscolare - se non la forzatura - della normativa britannica mette a sua disposizione.

 

Ribadendo in uno statement serale di fronte a Downing Street di non voler chiedere ulteriori rinvii dell'addio a Bruxelles "in alcuna circostanza", dopo aver minacciato di espellere dal gruppo parlamentare conservatore tutti i deputati ribelli che a partire da domani - data di riapertura post estiva di Westminster prima della contestata sospensione del Parlamento preannunciata dal governo dalla settimana prossima al 14 ottobre - dovessero unirsi al Labour e ad altre forze d'opposizione nel tentativo d'approvare il progetto di legge anti-no deal appena messo sul tavolo dal laburista Hilary Benn e ispirato alla speranza di un'ulteriore proroga di tre mesi da chiedere ai 27.

 

Una legge che del resto l'influente Leader of the House, il ministro arci-brexiteer dei Rapporti con la Camera dei Comuni Jacob Rees-Mogg, non esita a equiparare a una questione di fiducia. Adombrando chiaramente la spada di Damocle d'un altro voto politico anticipato sull'isola: appuntamento che Johnson assicura di non volere, ma che secondo i media si prepara a innescare giovedì (circola già la data del 14 ottobre) in caso di sconfitta dell'esecutivo in aula sulla proposta Benn. La mossa del premier mira a imporre la disciplina di partito con le buone o con le cattive in vista di un confronto parlamentare all'ultima scheda.

 

boris johnson con la regina elisabetta a buckingham palace

Ma anche a dimostrare ai dissidenti Tory irriducibili - fra 12 e 16, stando ai calcoli aggiornati dei media, dopo il rientro fra i ranghi dei più malleabili - che la via delle urne, e della purga dei reprobi dalle candidature, è a questo punto più di una ipotesi: con tanto di bozza di mozione di scioglimento della Camera già pronta. Per recapitare un messaggio senza equivoci, Johnson ha fatto precedere il suo breve discorso alla nazione sia da un Consiglio dei ministri "di emergenza", sia da un incontro con i deputati del suo partito, dopo aver sbattuto la porta in faccia alla richiesta di un meeting separato con un drappello di Tory moderati guidati da Philip Hammond, ex cancelliere dello Scacchiere. Il refrain non cambia: l'alternativa, nelle sue parole, è fra allinearsi a lui o a Jeremy Corbyn 'il rosso' e alla pretesa di un ennesimo "rinvio senza senso" che rischia di "tagliare le gambe" allo stesso tentativo di rinegoziare un accordo con l'Ue senza backstop. Corbyn da parte sua replica da Manchester raccogliendo la sfida.

BORIS JOHNSON

 

 Determinato a cercare di sottrarre il controllo del calendario parlamentare al governo, di unire tutti coloro che intendono provare a "fermare il no deal" e di "salvare il Paese dall'abisso" attraverso una legge: unico strumento disponibile in questa fase, visto che né le petizioni popolari né le proteste di piazza possono nulla. Un obiettivo per raggiungere il quale la settimana appena iniziata potrebbe rappresentare "l'ultima chance", ammette il numero uno laburista. Disponibile peraltro a sua volta ad accettare la scommessa delle elezioni, malgrado le polemiche interne allo schieramento anti-Boris al riguardo.

 

BORIS JOHNSON

Con la contrarietà aperta dei Liberaldemocratici di Jo Swinson come di Tony Blair, predecessore (e detrattore) del compagno Jeremy, convinto che affrettarsi alle urne - invece di cercare di promuovere la carta pur problematica di un secondo referendum - possa finire per favorire il nuovo corso Tory a causa dell'impopolarità attribuita al portabandiera attuale del Labour fra gli elettori moderati. Ma comunque rassegnato a votare "pure per Corbyn" qualora la resa dei conti elettorale dovesse diventare in fondo inevitabile.

 

 

BREXIT: CORBYN, 'PRIMA LEGGE ANTI-NO DEAL, POI ELEZIONI'

tony blair

 (ANSA) - Prima l'approvazione di una legge per provare a imporre al governo Tory di Boris Johnson una proroga della Brexit oltre il 31 ottobre (ed evitare lo scenario del no deal), poi il voto anticipato. E' questa la strategia di Jeremy Corbyn per l'immediato futuro del Regno Unito. Il leader laburista britannico lo ha ribadito oggi rigettando il suggerimento del suo predecessore (e detrattore) Tony Blair, che poche ore prima aveva sollecitato invece il fronte anti-no deal in Parlamento a tentare di giocare la carta di una legge in favore di un secondo referendum sulla Brexit, assieme a quella per un rinvio, piuttosto che accettare la sfida delle elezioni: sfida avversata fra le forze d'opposizione pure dai Liberaldemocratici di Jo Swinson.

jeremy corbyn in piazza contro boris johnson

 

A dar retta a Blair, il voto politico rischierebbe di favorire Johnson, data l'impopolarità attribuita a Corbyn fra gli elettori moderati. Una previsione che tuttavia l'attuale numero uno del Labour respinge, dichiarandosi pronto ad affrontare le urne.

wendi e tony felici a cena

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”