lucia annunziata marcello foa

I VELENI DI FERRONI – A SAXA RUBRA SI MOLTIPLICANO GLI SPIFFERI: QUELLO PIÙ INTRIGANTE INDICA LUCIA ANNUNZIATA COME “KING MAKER” DEL SUCCESSORE DI MARCELLO FOA ALLA PRESIDENZA DELLA RAI. GLI “INGENUI” VEDONO IN POLE POSITION DI BELLA, “GLI SCALTRI” PAOLO MIELI, I “DIETROLOGI” PUNTANO SU FERRUCCIO DE BORTOLI. DONNE, NESSUNA. TRANNE… – NEI PALAZZI ROMANI IMPAZZA LA RICERCA DI UN LIBRO DI OLTRE DIECI ANNI FA: “IL POLITICO COME CINICO”, DI ANTONIO FUNICIELLO…

Gianfranco Ferroni per “Il Tempo”

 

MARIO DRAGHI PARLA ALLA CAMERA

Supermario già nel 2011 parlava da premier

“Peccato che stia per andare a Francoforte, ha presentato un ottimo programma di governo”: era il 31 maggio di dieci anni fa, quando un imprenditore commentò così l’ultimo discorso di Mario Draghi da governatore della Banca d’Italia.

 

Quali erano le sue priorità, nel 2011? Giustizia civile, istruzione, concorrenza, infrastrutture, precariato, relazioni industriali e bassa occupazione femminile. Realizzare ponti, strade e ferrovie “darebbe un forte impulso all’attività economica”, disse.

 

lucia annunziata

Draghi parlò delle grandi istituzioni finanziarie, che “devono poter fallire, se necessario: in modo ordinato, mantenendo in vita le funzioni essenziali della banca e del sistema dei pagamenti, senza che i costi del loro dissesto siano sostenuti dai contribuenti, ma dagli azionisti e da alcune categorie di creditori”.

 

Poi Draghi era importante puntare il dito contro “la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro”, un “fattore cruciale di debolezza del sistema”. Da non dimenticare che nel tempo lo stipendio di Draghi è sceso, significativamente: da Palazzo Koch provenivano 757.714 euro l’anno, per la carica di governatore, cifra superiore a quella percepita da numero uno della Bce. Non parliamo del compenso da presidente del consiglio, bassissimo: meno male che Draghi è già in pensione...

ANTONIO FUNICIELLO

 

***

 

Funiciello e il politico cinico

Nei palazzi della politica, e non solo, impazza la ricerca di un libro di oltre dieci anni fa: “Il politico come cinico”, di Antonio Funiciello. Tutta colpa della scelta compiuta da Mario Draghi di avere Funiciello al suo fianco, come capo di gabinetto.

 

ANTONIO FUNICIELLO - IL POLITICO COME CINICO

Chi non riesce a trovarlo scova vecchie recensioni d’autore, come quella che scrisse Diego Gabutti su Italia Oggi, e cerca di impararle a memoria. In particolare questa frase: “Libro smagato, per moralisti veri, ‘Il politico come cinico’ è l’esatto contrario, per capirci, del giornalismo borioso e delle lezioni d’italianità che ci ammannisce, in questi tempi disgraziati, Roberto Benigni dal suo ormai tradizionale pulpito: il Festival di Sanremo, una cattedra di storia patria dalla quale il professor Gianni Morandi l’accademica Belen Rodriguez spacciano Antonio Gramsci per un fan del Risorgimento sabaudo”. Curiosità: Funiciello è di Piedimonte Matese, come Mariarosaria Rossi, ma non ditelo a Silvio Berlusconi...

 

***

 

Rai, Annunziata prepara il prossimo presidente

fabrizio salini marcello foa

Nomine, sono sempre le nomine quelle che interessano gran parte dei lavoratori della Rai. E così gli spifferi, in particolare a Saxa Rubra, si moltiplicano: quello più intrigante indica Lucia Annunziata come “king maker” del successore di Marcello Foa. Segue l’analisi della lista prediletta degli invitati da donna Lucia nella sua trasmissione domenicale su Rai3, come se fosse una preparatrice atletica (in fondo, la conquista di una poltrona presidenziale è sempre una gara): gli “ingenui” vedono in pole position Antonio Di Bella, gli “scaltri” invece pronosticano un futuro a viale Mazzini per Paolo Mieli, i “dietrologi” puntano su Ferruccio De Bortoli. Donne, nessuna. Tranne la stessa Annunziata...

 

giuseppe conte raffaele volpi

***

 

Servizi, per ora Draghi copia Conte

L’ipotesi c’era: dare a Raffaele Volpi la delega ai servizi segreti, consegnando così la poltrona di numero uno del Copasir ad Adolfo Urso, senza scossoni. Fatto sta che Mario Draghi al momento sembra copiare Giuseppe Conte, conservando anche il ruolo di “regista” governativo dell’intelligence. Tutto lascia pensare a un passaggio, tra qualche mese, a Franco Gabrielli, il capo della polizia, che ieri stava a Milano.

 

mario draghi al quirinale

Prima, a Cinisello Balsamo, ha commemorato, scoprendo il cippo restaurato, il capitano Pietro Tantimonaco scomparso 40 anni fa in un incidente stradale. Alla cerimonia c’erano, tra gli altri, il prefetto Renato Saccone, e il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Iacopo Mannucci Benincasa e il Comandante Provinciale della Guarda di Finanza Cosimo De Braco. Al termine della celebrazione, Gabrielli si è recato presso il Mi.Co. che da giovedì scorso ospita la vaccinazione anti-Covid per i dipendenti delle forze dell’ordine: qui è stato ricevuto dal presidente di Fondazione Fiera Enrico Pazzali.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…