VELENI, VELINE E DOSSIER: SI RIPARTE? - IL VIDEO SU RENZI-MANCINI, LA CACCIATA DI VECCHIONE, ORA LA CORSA PER IL QUIRINALE: PER GIORGETTI E FONTI DEL COPASIR SI APRE UNA STAGIONE AVVELENATA - CONTE E' STATO L'UNICO CHE HA DIFESO VECCHIONE, SENZA RICEVERE SOSTEGNO DA DI MAIO CHE HA ELOGIATO LA BELLONI - BETTINI AGITA IL COMPLOTTO ANTI-CONTE: "COME FACEVA RENZI A SAPERE CHE A CONTE SAREBBE SUCCEDUTO DRAGHI? E' STATA UN'INIZIATIVA DI MATTARELLA... MA LASCIAMO PERDERE" 

-

Condividi questo articolo


Francesco Verderami per "il Corriere della Sera"

 

report incontro mancini renzi 1 report incontro mancini renzi 1

«Si prospettano mesi d'inferno». A preoccupare Giorgetti non sono il virus o le riforme: dopo il cambio nei Servizi, il ministro leghista teme piuttosto una guerra di dossier. C'è una particolare coincidenza di vedute tra le valutazioni confidate ieri dal dirigente del Carroccio e quelle fatte nei giorni scorsi ai piani alti del Pd, dove si conviene che «di qui in avanti potremmo vederne delle belle».

 

gennaro vecchione raffaele volpi gennaro vecchione raffaele volpi

In realtà il film era già iniziato, con il filmato dell'incontro in un autogrill tra l'ex premier Renzi e il dirigente del Dis Mancini. E pure il sequel era scontato, se è vero che ieri Salvini - confermando alcune indiscrezioni - ha ammesso di aver visto «più volte quando ero al Viminale» l'uomo dei servizi, che è conosciuto nell'ambiente con il nome in codice di «Tortellino».

 

Il punto è capire se le rivelazioni si fermeranno qui, o se questi trailer siano l'anticipazione di un colossal, come immagina (non solo) Giorgetti, dopo la clamorosa rimozione di Vecchione dal vertice del Dis. La sensazione diffusa nel Palazzo è che il cambio della guardia possa provocare per reazione la riproposizione di un vecchio copione italiano.

MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI

 

Fonti del Copasir lo danno per acquisito: «Ricomincerà con i dossier quello che era già successo nell'ultimo anno e mezzo. Allora c'era una forte contesa su palazzo Chigi, oggi la contesa si affaccia sulla corsa per il Quirinale». Ecco fin dove si spingono i timori.

 

E si capisce quindi il motivo per cui Draghi - come racconta un autorevole ministro - «dopo il "caso Renzi" ha deciso di anticipare una scelta che aveva già preso, ma che nelle sue intenzioni sarebbe stata traguardata più avanti».

 

giuseppe conte gennaro vecchione 1 giuseppe conte gennaro vecchione 1

Per quanto il sottosegretario alla Difesa Mulè definisca «normale l'applicazione dello spoil system da parte di un nuovo premier su una struttura delicata come la sicurezza nazionale», meno usuale è stata la reazione di chi ha preceduto Draghi a palazzo Chigi.

 

Tra i leader politici Conte è stato l'unico che ha provato a difendere Vecchione, senza ricevere sostegno nemmeno dal collega di partito Di Maio. Anzi ieri il ministro degli Esteri ha pubblicamente elogiato la nomina a capo del Dis dell'ambasciatrice Belloni, «che certamente farà un ottimo lavoro».

 

A spiegare di cosa si tratti è un esponente dell'esecutivo, che parla dell'«inizio di una stagione delle pulizie. Perché dai pieni alti si scenderà ai piani bassi e altre teste cadranno», con l'obiettivo di «disarticolare» quella che tra il serio e il faceto viene definita la «filiera dei diversamente istituzionali».

BETTINI RENZI 1 BETTINI RENZI 1

 

L'indagine interna al Dis che il Comitato parlamentare sui servizi si appresta a chiedere al governo sarà dunque «funzionale a bonificare l'area ed evitare spifferi e veline», a bloccare insomma «un certo tipo di attività - come la descrive un dirigente della segreteria dem - per scongiurare dossieraggi, pedinamenti e improprie verifiche».

 

Ma nessuno oggi può assicurare che siano le preoccupazioni di Giorgetti non si concretizzeranno, mentre tutti sottovoce ammettono che «è in atto uno scontro negli apparati».

MATTEO RENZI GOFFREDO BETTINI MATTEO RENZI GOFFREDO BETTINI

 

Ed è in questo contesto - con l'approssimarsi della corsa al Colle e nel bel mezzo della crisi della magistratura - che prosegue la disputa tutta politica sulla fine del precedente governo, con messaggi in codice che ora si cominciano a decrittare.

 

Al tormentone sul «complotto» sono stati aggiunti nuovi capitoli. E dopo l'ultimo botta e risposta tra Conte e Renzi, è tornato a intervenire Bettini: «Come faceva Renzi a sapere che a Conte sarebbe succeduto Draghi? Draghi - ha detto l'altro giorno all'agenzia Italpress il dirigente del Pd - è stato un'iniziativa di Mattarella e non mi pare che Renzi già nelle settimane precedenti... Ma lasciamo perdere».

giuseppe conte sergio mattarella 1 giuseppe conte sergio mattarella 1

 

A un passo dal sancta sanctorum Bettini si è fermato. È noto il suo legame con l'ex premier, e chissà se è proprio a lui che Conte ha confidato la «solidarietà» ricevuta nei giorni dell'addio «dai miei colleghi europei, che consideravano incomprensibile la crisi. Dopo che è successo, ho ricevuto molti attestati di stima. Anche dalla Merkel»...

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

FLASH – COME MAI ANTONIO ANGELUCCI VUOLE COMPRARE L’AGI E “LA VERITÀ” (DA BELPIETRO VUOLE SOLO IL QUOTIDIANO E NON LE ALTRE TESTATE, DA “PANORAMA” IN GIÙ)? IL DEPUTATO DELLA LEGA, ORMAI MELONIZZATO, VUOLE AVERE IL CONTROLLO DI TUTTI I GIORNALI DI DESTRA CON L’OBIETTIVO DI ORIENTARE I PARTITI AL GOVERNO. VUOLE DIVENTARE IL “DEUS EX MACHINA” DELLA LINEA POLITICA DI GIORGIA MELONI, COME MURDOCH FECE CON TRUMP – ANGELUCCI STA PENSANDO A SECHI COME DIRETTORE EDITORIALE DI TUTTO IL GRUPPO (MAGARI TORNANDO ANCHE ALLA GUIDA DI AGI) E VITTORIO FELTRI TORNEREBBE ALLA DIREZIONE DI “LIBERO”