nicola zingaretti luigi di maio

AL VIA INCONTRO M5S-PD PER IL GOVERNO: LE DUE DELEGAZIONI SI STANNO INCONTRANDO ALLA CAMERA - SUL TAVOLO ANCHE LA MANOVRA E NATURALMENTE IL NODO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - DI MAIO: "PROVIAMO, MA I DEM GIÀ LITIGANO" - SALVINI PROVA A INFILARE IL CARROCCIO TRA LE RUOTE: "DI TUTTO PER EVITARE CHE RENZI TORNI AL GOVERNO" - DI BATTISTA FUORI DALLA REALTÀ: "TUTTI CI CERCANO, ALZIAMO LA POSTA"

Tiziana Testa per www.repubblica.it

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

 

Si parte. Al via, in modo ufficiale, la trattativa per un possibile governo giallo-rosso. "Sono ottimista", ha detto arrivando alla Camera - dove si svolge l'incontro tra le delegazioni di Cinquestelle e Lega - il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci.  "Stiamo facendo un tentativo", è stato il commento più prudente di Graziano Delrio. Per il Pd al tavolo c'è anche il vicesegretario Andrea Orlando. Per i Cinquestelle i presidenti dei deputati e dei senatori, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, con i loro vice, Francesco Silvestri e Gianluca Perilli.

 

L'incontro avviene naturalmente tra molte diffidenze. Luigi Di Maio, che non partecipa al vertice ma è a Montecitorio, si limita a dire: "Il nostro obiettivo è approvare i nostri 10 punti e su quei punti ci è stata data una disponibilità da parte del pd, ma vedo anche che già litigano". E alla domanda: "Avete chiuso con la Lega", il vicepremier grillino non ha risposto.

 

zingaretti di maio

Mentre Matteo Salvini continua il suo pressing quotidiano nei confronti del Movimento: "Veramente volete portare al governo il partito di Bibbiano? Le porte e le vie della Lega sono infinite pur di evitare un esecutivo con Renzi", dice in una diretta Facebook dal Viminale, da cui posta anche una foto. Mentre Alessandro Di Battista, frontman M5S, prova ad alzare "il prezzo" politico. "Tutti ci cercano, alziamo enormemente la posta". Sul fronte opposto, un esponente vicino a Fico come il deputato Giuseppe Brescia dice: "Salvini è un traditore, bisogna chiarire che con lui è finita".

 

Il tempo a disposizione è poco, perché il presidente Sergio Mattarella ha già manifestato tutta la sua insoddisfazione per l'inconcludenza mostrata finora dai partiti nelle consultazioni. La scadenza è martedì, quando riprenderà - per 24 ore - il secondo round di incontri al Colle. Per 48 ore.

 

consultazioni la delegazione del pd da mattarella paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci

Stamattina, per preparare l'incontro con la delegazione M5S, c'è stato un vertice al Nazereno: c'erano il segretario Zingaretti, i vice Orlando e Paola De Micheli, il presidente Paolo Gentiloni, la vicepresidente Anna Ascani, il tesoriere Luigi Zanda. L'aria nel partito non è distesa, complice l'ennesima divisione tra renziani e non. Con Renzi che - in un audio registrato durante una lezione alla sua scuola politica - accusa Gentiloni di aver provato a far saltare la trattativa con i 5Stelle.

 

Il nodo del taglio dei parlamentari

A quest'audio ha fatto riferimento lo stesso Di Maio già in mattinata. "Vedo che partono le guerre interne alle forze politiche - ha detto - gli audio da una parte, i tweet da una parte, i post da un'altra...gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari, è un obiettivo di questa legislatura".

 

ANDREA MARCUCCI GIAN MARCO CENTINAIO

Si sa che non si tratta proprio del tema più facile di convergenza tra le due forze politiche perché il Pd finora non ha votato la riforma Fraccaro e chiede - per accettare una diminuzione del numero degli eletti - una revisione della legge elettorale. Di Maio anche oggi, come ieri al Quirinale, ha detto che il taglio è un "obiettivo di legislatura", aprendo dunque sui tempi per l'approvazione. Più tardi però ha detto che il via libera deve arrivare subito. Riforma Fraccaro a parte, molto incerta è la partita sul nome del premier. E poi sul tavolo ci sono le incognite della manovra.

 

Al tavolo anche la manovra

gian luca galletti giuliano poletti andrea orlando

Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, stamattina a Radio Rai ha detto: "Io non credo che sarà sul taglio dei parlamentari che si incaglierà la trattativa, semmai sul dato politico: si vuole fare davvero questa interlocuzione? La si vuole portare in fondo?". E ha spostato l'attenzione sulla manovra:  "Non sarà una passeggiata. Il problema non è quello che ci chiede l'Europa, il problema è che mancano all'appello miliardi per far quadrare i conti, impedendo che l'Iva aumenti. Come farlo è una cosa che va vista subito".

 

Pressing leghista sui 5Stelle

andrea orlando e nicola zingaretti

Infine, a rendere più teso il clima, c'è anche la porta lasciata aperta da Salvini nei confronti dei Cinquestelle (e non sbarrata in modo chiaro dal Movimento). Anche ieri al Quirinale il leader della Lega ha elogiato Di Maio, ha detto di essere pronto a ripartire con i 5Stelle, anche se per lui la via maestra dovrebbe essere il voto. Oggi dal Viminale è tornato alla carica: "O c'è un accordo con idee chiare, una squadra nuova e un programma per l'Italia nei prossimi anni, a prescindere dalle poltrone che non interessano alla Lega, oppure c'è la via del voto". Insomma, l'offerta di tornare insieme, sia pure con un ampio rimpasto.

 

li junhua gian marco centinaio

Ma il "corteggiamento" coinvolge molti esponenti anche di primo piano della Lega. Come il ministro Gian Marco Centinaio che dice: "C'è possibilità di recuperare il rapporto con i 5Stelle". Perfino Giancarlo Giorgetti, da sempre in rotta con il Movimento, trova qualche parola positiva: "Ci sono stati tanti litigi, ma sullo sport siamo sempre andati d'amore e d'accordo".

 

D'altronde nel Movimento resta una frangia filoleghista, capitanata dal senatore Gianluigi Paragone (che è già stato leghista e direttore della Padania) ed è molto vicino ad Alessandro Di Battista. Paragone scrive su Facebook: "Spero che Di Maio ci pensi bene prima di cedere al Pd". E i rumor su contatti ancora in corso tra i due ex alleati non sono mai finiti.

ALESSANDRO DI BATTISTA CON SAHRA E IL FIGLIO ANDREA

 

Di Battista: "Alziamo la posta". E apre alla Lega

Dopo qualche giorno di silenzio, torna a farsi sentire Alessandro Di Battista. Che fa l'elogio del doppio forno in politica: "Tutti ci cercano. Alziamo enormemente la posta sulle nostre idee e soluzioni per il Paese. Via 345 parlamentari e via i Benetton dalle nostre autostrade. Chi ci sta?, dice l'ex parlamentare. E poi: "Andando al voto adesso, presentandoci compatti, prenderemmo valanghe di consensi. Perchè Salvini è molto più debole e perché se si andasse al voto il pd ci arriverebbe spaccato in 2,3 o 4 pezzi. Ciononostante, e lo dico da cittadino, non vorrei mai che la prossima legge di bilancio la scrivesse l'unione europea". Ammette che "le porte del Pd sono spalancate", ma sembra soprattutto interessato al "forno" leghista: "Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle".

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."