meloni

VIDEO! “IN EUROPA E’ FINITA LA PACCHIA, L’ITALIA INIZIERA’ A DIFENDERE I PROPRI INTERESSI” – LA MELONI, PER RASSICURARE IL SUO ELETTORATO, TORNA A MENARE CONTRO BRUXELLES A SUON DI GRIDA (COME AI TEMPI DEL COMIZIO DI VOX) - MA MENTRE STILA L'ELENCO DEI CONTRARI AL PRICE CAP EUROPEO SUL GAS DIMENTICA L'UNGHERIA DELL'AMICO VIKTOR ORBÀN, STIMATO ANCHE DAI SUOI ALLEATI - COSA PENSA IL CONSIGLIERE MELONIANO CROSETTO DEI TONI E DELLE PAROLE USATE DA DONNA GIORGIA?

 

Francesca Del Vecchio per “La Stampa”

 

meloni milano

«Gli olandesi, amici di Calenda, e i tedeschi, alleati di Letta, sono quelli che in Europa non vogliono il tetto al prezzo del gas. Sarebbe l'unico modo per fermare la speculazione. Ma in Europa è finita la pacchia». A dirlo è Giorgia Meloni dal palco di Piazza Duomo a Milano allestito ieri per il comizio meneghino, al termine di una domenica tutta lombarda per la presidente di Fratelli d'Italia.

 

Prima il Gp di Formula 1 a Monza, poi l'incontro con Matteo Salvini, prima che lui andasse - da solo - ad Arcore da Silvio Berlusconi.

 

Nel salotto buono di Milano, Meloni prova a scaldare la piazza puntando su energia e caro bollette. Ma mentre stila l'elenco dei contrari al price cap europeo dimentica l'Ungheria dell'amico Viktor Orbàn, stimato anche dai suoi alleati. Meloni porta a termine l'invettiva contro l'Unione europea a suon di grida. A tratti, sembra di essere tornati al congresso di Vox. «In Europa sono tutti preoccupati per un eventuale governo Meloni.

 

Ma è finita la pacchia: anche l'Italia inizierà a difendere i propri interessi, come gli altri. Cosa che finora non ha fatto per colpa del Pd che, in cambio di pacche sulle spalle di francesi e tedeschi, decideva che non dovevamo tutelarci».

GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI

 

Meloni dà poi appuntamento ai partiti mercoledì in aula «per il dl Aiuti, altrimenti rischiamo che non si arrivi al numero legale. Poi proveremo a discutere di quello che si può fare». Tiepide le reazioni della piazza.

 

Applausi e grida di apprezzamento delle prime file, invece, quando sfodera l'asso nella manica: l'immigrazione. Si rivolge alla sinistra chiamandoli «compagni» e ricordando che «l'immigrazione di massa, illegale e incontrollata, è un modo per ridurre i diritti dei lavoratori». Resta ancora sugli «extracomunitari» parlando di tasso di natalità: «Questa nazione è destinata a scomparire: non è un inverno demografico, ma una glaciazione.

 

Voglio che i figli li facciano le nostre famiglie, non gli stranieri, come dice la sinistra». E a proposito di donne, torna a parlare della sua premiership, che i sondaggi sembrano confermare fotografando uno stacco netto di Fdi nella coalizione di centrodestra.

 

MELONI A MONZA AL GP ITALIA

«Se una donna arrivasse per la prima volta alla guida del governo, sfido chiunque a dire che non significherebbe rompere un tetto di cristallo che in Italia penalizza le donne», aggiunge («Se gli italiani daranno questa indicazione e il presidente della Repubblica dovesse accoglierla farò del mio meglio come sempre», dirà più tardi a "Zona bianca"). Poi torna sulle accuse che le erano state mosse nei giorni scorsi in merito all'applicazione della legge 194, che regola l'interruzione di gravidanza.

 

Norma scarsamente applicata, secondo le percentuali, nelle regioni amministrate da Fdi: «Non è affatto vero che la voglio abolire. Non l'ho mai detto. Anzi, ho sempre detto il contrario e cioè che voglio applicarla nella sua interezza, dato che - sottolinea - c'è una parte che riguarda la prevenzione che non è mai stata adeguatamente applicata. Garantiremo il diritto all'aborto, ma anche il diritto di non abortire come unica scelta possibile».

 

Poi ancora contro i dem: «Non vengano a raccontarmi di governi di unità nazionale perché non c'è alcuna possibilità che Fdi partecipi ad alleanze arcobaleno. Abbiamo la possibilità di avere una maggioranza di centrodestra alle urne». I toni sono già da vincente, anche se «si combatte fino al 25 settembre»: «I sondaggi? Mi interessa battere gli avversari non gli alleati e vorrei che tutti i partiti della coalizione crescessero in questa campagna».

 

MELONI: LA UE È PREOCCUPATA? DIFENDERÒ GLI INTERESSI ITALIANI

GIORGIA MELONI - CONFCOMMERCIO

Chiara Baldi e Andrea Senesi per il “Corriere della Sera”

 

«In Europa sono tutti preoccupati per Meloni al governo e si chiedono cosa succederà. Ve lo dico io cosa succederà: che è finita la pacchia e anche l'Italia si metterà a difendere i propri interessi nazionali come fanno gli altri, cercando poi delle soluzioni comuni». Vestita di bianco, Giorgia Meloni lancia la sua sfida dal palco di piazza Duomo. Cinquemila persone all'incirca: la piazza non è del tutto piena, ma Fratelli d'Italia è l'unica forza politica che scommette su un comizio nel luogo simbolo della capitale del Nord. Non la Lega di Matteo Salvini, anche lui ieri in tour elettorale in Lombardia, e nemmeno il Pd di Enrico Letta che pure guida la città col sindaco Beppe Sala.

 

GIORGIA MELONI

E non è nemmeno un inedito assoluto. Già per la campagna elettorale delle Comunali, a fine settembre, FdI scelse piazza Duomo per il suo comizio finale. E prima ancora proprio a Milano Meloni celebrò la conferenza programmatica del partito. Oltre a tutti i candidati locali per Camera e Senato nei collegi uninominali e nei listini, in prima fila oggi si vede anche Vittorio Feltri.

 

Eccola, la sfida di Meloni: «Se una donna arrivasse per la prima volta alla guida del governo, sfido chiunque a dire che non significherebbe rompere un tetto di cristallo».

La strategia è chiarissima: rassicurare gli alleati e attaccare gli avversari. Con un'avvertenza: nessuno si senta la vittoria in tasca, da qui al 25 settembre il percorso è lungo. Anche perché il clima politico si va scaldando pericolosamente.

 

Meloni lo ricorda all'inizio, dopo la breve introduzione di Daniela Santanchè sulla note di Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. «C'è un limite a tutto. Mi sono imbattuta pochi minuti fa in un video di una manifestazione del Pd nella quale, alla presenza del segretario del Pd Enrico Letta plaudente, il governatore Michele Emiliano ha dichiarato: "La Puglia sarà la Stalingrado d'Italia, qui non passeranno, dovranno sputare sangue".

CASA VIANELLO - BY ANNETTA BAUSETTI

Ora voglio sapere da Enrico Letta se questi sono toni degni da campagna elettorale».

«Non c'è alcuna possibilità che Fratelli d'Italia partecipi a governi e alleanze arcobaleno. Non vengano a parlarmi di governo di salvezza nazionale perché mi sembrano solo tentativi di salvare quelli che lo propongono».

 

Il comizio s' incanala sui temi caldi del momento, la crisi energetica e il caro bollette, da cui parte l'affondo contro i Paesi europei «amici della sinistra». «L'Europa non ha ancora stabilito un tetto al prezzo del gas? Perché si oppongono Paesi come l'Olanda, amici di Calenda, perché la borsa del gas ce l'ha sotto casa sua, e la Germania, amici di Letta, perché sono i più esposti sul piano energetico ma sono anche i più ricchi e possono pagare un prezzo più alto degli altri». «Il tetto al prezzo gas è la soluzione più efficace. Ma lo Stato non può guadagnare da questo disastro. Dall'aumento non si possono prendere né Iva né accise, è la prima regola», aggiunge.

 

MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI

Poi i temi classici della retorica meloniana. I confini nazionali da difendere dall'immigrazione clandestina, la denatalità e la «glaciazione demografica», la scuola che deve tornare a premiare il merito, la legge 194 da applicare nella sua interezza «anche nella parte della prevenzione», il no secco al reddito di cittadinanza.

Nessun complesso d'inferiorità nei confronti del Pd e dei suoi alleati. «La sinistra non ha egemonia culturale.

 

La sinistra ha egemonia di potere - scandisce dal palco -.

Noi invece vogliamo costruire un'Italia dove si va avanti indipendentemente dalla tessera di partito. È possibile che nel mondo dello spettacolo non ce n'è uno che la pensi come noi? Queste persone rinunciano a dichiararlo perché altrimenti smettono di lavorare. È questa la vostra democrazia, cari compagni?». Ce ne è anche per i Cinque Stelle.

«L'uguaglianza va garantita al punto di partenza non a quello d'arrivo. Uno non vale uno.

Queste sono idiozie che ci hanno portato degli scappati di casa alla guida della nazione».

GIORGIA MELONI

Prima del comizio la leader di Fratelli d'Italia risponde alle «malizie» giornalistiche. Il sorpasso elettorale sulla Lega anche in Lombardia? «Quello che mi interessa è battere i miei avversari, non gli alleati. Vorrei che se il centrodestra arrivasse al governo e riuscisse a restarci per cinque anni, e mi piacerebbe che tutti i partiti di centrodestra crescessero in questa campagna elettorale».

 

Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati poche ore prima a Monza, all'autodromo: «Un saluto - raccontano fonti della Lega - per augurarsi buon lavoro in vista degli appuntamenti elettorali». Ma Salvini ha incontrato anche Silvio Berlusconi subito dopo il Gran Premio. Il segretario leghista ha raggiunto Villa San Martino prima di un comizio a Varese «per fare il punto della situazione in un clima come sempre molto affettuoso», riferiscono le stesse voci del Carroccio. «Non sapevo del loro incontro - confessa Meloni- ma non è un problema, gli incontri tra noi procedono così, senza programmazione. La coalizione sta lavorando bene, stiamo facendo una campagna serena». Anche per il leader della Lega il tema delle bollette rimane «l'assoluta priorità». «Per questo spero che la sinistra si svegli e che anche nel centrodestra non ci siano più prudenze, tentennamenti e rinvii. Rischiamo di perdere un milione di posti di lavoro adesso», dice Salvini al Tg3 .

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A CERNOBBIO GIORGIA MELONI

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