LA VITTORIA DI PIRRO – BAGNAI: ''UN ALTRO EURO, UN EURO SENZA AUSTERITA' NON E' POSSIBILE – TSIPRAS OTTERRÀ UN TAGLIO DEL DEBITO, COME VUOLE ANCHE OBAMA, MA CON L’EURO FORTE L’ECONOMIA GRECA NON PUÒ CRESCERE''

Alberto Bagnai per il “Fatto Quotidiano

 

tsipras   referendum in grecia ffe114atsipras referendum in grecia ffe114a

La vicenda greca ha esasperato i paradossi del progetto europeo. L’europeista praticante, quello col santino di Spinelli sul cruscotto, ce l’ha menata per anni con la storia che l’euro serviva a superare i nazionalismi, che sono tanto brutti (signora mia!) perché portano le guerre. In effetti ci sono anche le guerre civili, che con gli aborriti confini nazionali poco hanno a che vedere.

 

Ma al di là di questo dettaglio, è stato esilarante vedere ovunque questi apostoli della fratellanza universale sventolare la bandiera nazionale greca, evocare con retorica risorgimentale un vasto assortimento di fatti bellici (dalle Termopili a Maratona), e sdilinquirsi per l’orgoglio della nazione greca, che non si è piegata agli oppressori del Nord (e per questo, sia chiaro, merita il massimo rispetto).

 

tsipras  referendum in grecia tsipras referendum in grecia

Contrastando la logica dell’austerità, ci dicono, i greci hanno salvato l’Europa, indicandole una strada alternativa, quella della crescita. Quindi un progetto nato per salvarci dai nazionalismi sarebbe stato salvato dal nazionalismo dei greci. Non vi suona un po’ strano?

 

referendum in grecia  ba0543referendum in grecia ba0543

Prodi, poi, si è superato. Intervistato da Radio Popolare ha detto che la Grecia non uscirà, perché gli Usa lo impediranno, avendo un netto interesse geopolitico a evitare che Putin l’attiri nella sua orbita. D’altra parte, ha proseguito Prodi, è importante che l’Europa resti unita, perché solo uniti contiamo qualcosa nel mondo. Ma come? In teoria essere uniti ci serve a non essere subalterni, ma in pratica restiamo uniti solo per subalternità agli Usa, che decidono se e per quanto noi dobbiamo continuare a tenere insieme i cocci dell’euro?

 

Alla base di questi paradossi c’è una menzogna, la solita: quella che un altro euro, un euro senza austerità, sia possibile. Purtroppo non è così, ormai lo dice anche il Rapporto dei cinque presidenti (Dijsselbloem, Draghi, Juncker, Schulz, Tusk). Una maggiore flessibilità delle politiche di bilancio, ci dicono, serve quando si perde la flessibilità del cambio, cosa che per definizione accade se si adotta la medesima moneta. Va da sé che se arriva uno choc esterno, la flessibilità deve essere al ribasso: calati juncu ca passa la china, come dicono certi ex-greci di casa nostra.

 

alexis tsipras 4de6b2effalexis tsipras 4de6b2eff

E allora se il cambio è flessibile, cede lui, e se invece è rigido cede la spesa pubblica: è l’austerità, bellezza! Con questa premessa, proviamo a rispondere alle due domande che tutti si pongono: è stata fatta la cosa giusta? E ora cosa succede? Partirei da un principio anticomplottista: tutto è come sembra. Il premier Tsipras ha sempre detto di volere l’euro per non sentirsi un europeo di serie B, e le mosse fatte gli garantiscono di mantenerselo.

 

Allarmato dal suo flirt con Putin, Obama ha ingiunto al Fondo monetario internazionale di scoprire l’acqua calda: la Grecia è insolvente, per cui un piano di salvataggio senza haircut non ha senso. Insomma: chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto (come dicono altri ex-greci, quelli di Neapolis). Era proprio quanto Tsipras desiderava: un taglio del debito, per pagare meno interessi e rendere meno suicida politicamente l’austerità che l’euro gli impone.

tsipras per mano con juncker 2tsipras per mano con juncker 2

 

Il fiero programma di Salonicco ormai è un pallido ricordo, le posizioni di Tsipras e delle “istituzioni” (alias troika) differivano in sostanza solo sulla necessità di un haircut, lo zio Sam ha fatto sapere che lo vuole (per i motivi chiariti da Prodi) e l’intendance suivra.

 

Se tedeschi e francesi non sono totalmente obnubilati (Renzi non pervenuto) ci sarà l’accordo, e così Tsipras avrà senz’altro fatto la cosa giusta per lui. E poi? Saremo da capo: finché è schiacciata da una moneta troppo forte la Grecia non può crescere, generando reddito per ripagare i propri debiti residui. La vittoria di Tsipras diventerà così la sconfitta dei greci, ai quali un politico responsabile dovrebbe dire chiaramente che un altro euro non è possibile. Fra Leonida e Pirro corrono un paio di secoli. Questa volta aspetteremo meno.

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...