VOLETE RIDERE? IL GRILLINO NICOLA MORRA CHIEDE DI EVITARE CHE ''TRIONFINO, A TUTTI I LIVELLI, L’INCOMPETENZA E L’INETTITUDINE''! – GRAMELLINI: “È UN CORAGGIOSO RITRATTO DI FAMIGLIA DALL’INTERNO. SONO ESATTAMENTE LE DOTI CHE IL GRILLISMO HA PORTATO IN PARLAMENTO” – GLI CONSIGLIAMO DI LEGGERE IL LIBRO DI TOMAS CHAMORRO-PREMUZIC CHE SPIEGA COME E PERCHÉ TANTI INCOMPETENTI DIVENTANO LEADER

-

Condividi questo articolo


 

 

1 - PER LA COMPETENZA BASTA UN CINGUETTIO

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

nicola morra foto di bacco (1) nicola morra foto di bacco (1)

Benvenuto tra noi mostri! Cinguettio del senatore Nicola Morra, grillino duro e puro, presidente della Commissione parlamentare antimafia: «Tanti a sfottere Gallera. Ci sta. Ora però dovremmo interrogarci su come evitare che illogicità ed incompetenza, irrazionalità ed inettitudine, a tutti i livelli, trionfino». Il tweet è stato verificato più volte perché è un coraggioso ritratto di famiglia dall' interno. Volontario o involontario non importa. Illogicità, incompetenza, irrazionalità e inettitudine sono esattamente le doti che in larga misura il grillismo ha portato in Parlamento.

lilli gruber vs nicola morra a otto e mezzo 2 lilli gruber vs nicola morra a otto e mezzo 2

 

LAURA CASTELLI LAURA CASTELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La tragedia del coronavirus, il ruolo dell' Europa, la necessità nella tempesta di affidarsi a mani esperte vanno di pari passo con un ritrovato timido coraggio dei partiti tradizionali (reagire alla crisi immaginando un futuro) e il conseguente affievolirsi del movimentismo antisistema. Di fronte alla catastrofe, il populismo non paga più. Men che meno i vaffa, la cultura del No, la dottrina talebana della democrazia diretta, la subcultura.

 

INCOMPETENZA INCOMPETENZA

Nessuno meglio di Morra ha colto il dramma del M5s: illogicità, incompetenza, irrazionalità e inettitudine. Servirà attenzione, allora, al Pd, se davvero ritiene - come spiegato dal ministro Dario Franceschini - che l' intesa con i 5 Stelle debba sfociare in una «alleanza permanente».

 

2 - ECCO PERCHÉ GLI INCOMPETENTI DIVENTANO CAPI (E COME EVITARLO)

Lucia Esposito per “Libero quotidiano”

NICOLA MORRA SERVE LE PIZZE NICOLA MORRA SERVE LE PIZZE

 

Tomas Chamorro-Premuzic Tomas Chamorro-Premuzic

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci sono misteri che sono dogmi: si accettano e basta. Davanti a un capo incompetente non si dovrebbero cercare risposte ma ingoiare rospi e sperare di vincere alla Lotteria.

 

Eppure la domanda è sempre lì, come un punteruolo in agguato in un angolo del cervello: perché è così facile per gli incompetenti diventare leader? E perché, al contrario, professionisti preparatissimi - specie se donne - non riescono a raggiungere posizioni apicali?

 

TOMAS CHAMORRO-PREMUZIC - PERCHE' TANTI UOMINI INCOMPETENTI DIVENTANO LEADER TOMAS CHAMORRO-PREMUZIC - PERCHE' TANTI UOMINI INCOMPETENTI DIVENTANO LEADER

grillo fico di maio di battista grillo fico di maio di battista

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ognuno di voi si sarà dato una risposta. La solita raccomandazione, un grande savoir faire, una spiccata propensione per l' adulazione o solo una fortuna sfacciata. Ma adesso, finalmente, Tomas Chamorro-Premuzic professore di psicologia allo University College di Londra e alla Columbia di New York, in un saggio provocatorio e illuminante dà una risposta scientifica al quesito.

 

Questo professore dal curriculum sterminato, riscatta i Fantozzi schiacciati da capi arroganti che si aggirano nei corridoi accecati da un ego immotivatamente smisurato. Il testo, nelle librerie dal 3 giugno s' intitola, appunto, Perché tanti uomini incompetenti diventano leader (e come porvi rimedio) e pubblicato da Egea, pp. 188, euro 25.

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA

 

È un viaggio attento e documentato da centinaia di studi nelle anomalie del mondo del lavoro, prima tra tutte quella per cui la maggioranza dei leader è rappresentata da uomini sebbene molte ricerche dimostrino che essi ottengono spesso risultati inferiori rispetto alle donne. Il punto è che ancora oggi la leadership viene identificata con alcuni tratti della personalità tipicamente maschili come l' eccessiva sicurezza in se stessi e il narcisismo.

LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI

MANIFESTO LEGA ABRUZZO CONTRO LUCIA AZZOLINA MANIFESTO LEGA ABRUZZO CONTRO LUCIA AZZOLINA

 

I DUBBI

DIEGO FUSARO E LUCIA AZZOLINA DIEGO FUSARO E LUCIA AZZOLINA

Il filosofo e matematico Bertrand Russell in un saggio in cui commentava l' ascesa dei nazisti in Germania sottolineava che «la causa fondamentale del disastro è che nel mondo moderno gli stupidi sono arroganti e pieni di sé mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi».

 

Ecco, in sintesi, quello che succede nel mondo del lavoro. Cacciatori di teste e addetti al personale sono fatalmente colpiti dalla sicumera di un candidato anche se non sempre è accompagnata da un' effettiva competenza.

 

LUIGI DI MAIO CON MASCHERINA TRICOLORE LUIGI DI MAIO CON MASCHERINA TRICOLORE

L' arroganza colpisce più dell' umiltà, intuito e azzardo attirano più della saggezza. Per Chamorro-Premuzic, poi, la ragione principale dell' ineguale rapporto tra i sessi nella gestione della leadership è la nostra incapacità di discernere tra fiducia e competenza: interpretiamo in modo errato l' ispirazione di fiducia come un segno di conoscenza.

 

Quando pensiamo a una "guida carismatica", le manifestazioni di arroganza - spesso mascherate da carisma o fascino e tipiche più degli uomini che delle donne - sono comunemente scambiate per potenziale di leadership.

ASINO ASINO

 

 

 

 

 

Il guaio, spiega l' autore, è che le caratteristiche di un buon capo si trovano in quei candidati che non riescono a impressionare i selezionatori. L' assertività o l' intelligenza emotiva, cioè la capacità di mettersi nei panni degli altri, di empatizzare con suoi problemi, sono espressioni del carattere ancora molto raramente apprezzate e comprese.

 

Questo vale soprattutto per le donne: vi sono ora prove scientifiche convincenti - l' autore cita almeno 45 ricerche compiute in tutto il mondo - del fatto che le donne performino meglio degli uomini. Più inclini al cambiamento, capaci di comunicare meglio, più creative nella soluzione dei problemi e più oggettive nel valutare il lavoro dei dipendenti, tuttavia, quando si tratta di scegliere, a parità di competenze, le aziende preferiscono ancora optare per un leader maschio.

 

GLI ERRORI

LUCIA AZZOLINA LUCIA AZZOLINA

La soluzione che potrebbe migliorare la vita di milioni di dipendenti costretti a sottostare a leader incapaci non è sperare di cambiare lavoro. Perché, dice Chamorro, molti di quelli che lo hanno fatto nella speranza di liberarsi per sempre di un capo inetto, si sono ritrovati agli ordini di uno anche peggiore.

 

L' unica possibilità per salvarsi è sperare che cambino i criteri di selezione. L' autore cita un dialogo tra lui e il direttore di un' importante banca d' affari che è illuminante perché spiega che quando bisogna assumere un leader ci si affida, sbagliando, soprattutto all' istinto.

LAURA CASTELLI LAURA CASTELLI

 

«Come fate a sapere se qualcuno ha il potenziale per la leadership?», domanda Chamorro.«Te ne accorgi. Quando io lo vedo, lo riconosco e basta». E allora l' autore, sconcertato, si domanda: «Se questo atteggiamento esiste in una delle organizzazioni più grandi del mondo, che cosa possiamo aspettarci da aziende più comuni?».

 

Il marcio nel mondo del lavoro è nei processi di selezione perché normalmente le persone che valutano i leader non sono esperti del ruolo che il candidato andrà a ricoprire. Ma non solo. Sono le stesse che li assumono e li promuovono. E chi ammetterebbe di aver commesso un errore? E così, di errore in errore, il mondo del lavoro diventa tutto sbagliato.

SABINA GUZZANTI E LUCIA AZZOLINA SABINA GUZZANTI E LUCIA AZZOLINA LUCIA AZZOLINA LUCIA AZZOLINA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…