leopardi tommaseo dissing scrittori

UNA VOLTA TI “DISSING”! QUANTI SCAZZI NELLA LETTERATURA! “NON ROMPETEMI I TOMMASEI”, GIACOMO LEOPARDI DEDICO’ A NICCOLÒ TOMMASEO UN EPIGRAMMA ANTISEMITA CON RIMA IN “GIUDEO” - MARK TWAIN DICEVA DI JANE AUSTEN: “TUTTE LE VOLTE CHE LEGGO ‘ORGOGLIO E PREGIUDIZIO’ MI VIENE VOGLIA DI DISSEPPELLIRLA E COLPIRLA SUL CRANIO CON LA SUA STESSA TIBIA” - DARIO BELLEZZA DA' DELLA "PUTTANA" A ALDO BUSI - LA SPARATA DI LAGIOIA CONTRO MELISSA P: “CON LEI C’È UNA SOLA COSA DA FARE. LA METTI A NOVANTA. STRAPPI LE PAGINE DI LOLITA E GLIELE INFILI UNA PER UNA NEL CULO” – BARICCO: “FENOGLIO MI COMMUOVE PERSINO SE LO LEGGE ANTONIO SCURATI” – E ALDA MERINI…

Antonio Armano per il “Fatto quotidiano” - Estratti

 

giacomo leopardi

(...) Bisogna ammettere che a volte nella liturgia del dissing – lo “scazzo” tra musicisti rap – c’è un impegno lirico che supera quello degli insulti tra scrittori.

 

La storia, anche recente, è ricca di una casistica che non risparmia nessuno, e non teme cadute di stile abissali. Nel 2022 Striscia la notizia ha riesumato una vecchia sparata di Nicola Lagioia, allora direttore del Salone del libro, contro Melissa P., al tempo del successo di Cento colpi di spazzola: “Con lei c’è una sola cosa da fare. La prendi. La metti a novanta appoggiata a un tavolo.

 

Poi prendi Lolita di Nabokov.

 

Strappi le pagine. Gliele infili una per una nel culo. Dopo un po’, per osmosi, qualcosa assimila per forza”. Un consiglio di lettura, una Holden class in supposta: proprio qualche giorno fa, per i trent’anni della scuola, Alessandro Baricco si è prodotto in una lectio sul Gorgo di Fenoglio, lodando il finale in modo singolare: mi commuove “persino se lo legge Antonio Scurati”. Che non sarà adatto a leggere Palazzeschi alla Paolo Poli, ma non è certo privo di forza drammatica.

 

niccolo tommaseo

Tirato in ballo come principio attivo rettale, Vladimir Nabokov aveva (ipse dixit) una “proverbiale mancanza di peli sulla lingua”. Noti i suoi giudizi sull’autore di Delitto e castigo (“atroce litania”): “La mancanza di gusto di Fëdor Dostoevskij, il suo monotono trattare di personaggi sofferenti di complessi pre-freudiani, il suo modo di sguazzare nelle tragiche sventure dell’umana dignità – tutto ciò è difficile da ammirare”. Il suo sarcasmo colpisce anche altri: “Non riesco a sopportare lo stile negozio di souvenir di Joseph Conrad, le navi in bottiglia e le collane di cliché romanticizzati”.

 

aldo busi

Ma parla della stessa persona che ha scritto Cuore di tenebra? Lo vendica Èduard Limonov nello splendido Diario di un fallito . “Non sarò mai un secondo Nabokov, non andrò mai a caccia di farfalle per i prati, correndo con le gambe senilmente nude, pelose e anglofone... Se Lev Tolstoj fosse ancora vivo, gli avrei dato una bastonata in testa, per il suo moralismo ipocrita, per non aver descritto nelle sue grandiose opere la cospicua quantità di ragazze dei villaggi di sua proprietà, da lui scopate”.

 

Piuttosto incline all’odio professionale un altro russo, il premio Nobel Ivan Bunin, specie dopo la Rivoluzione. I cantori del nuovo ordine, da Maksim Gorkij a Michail A. Šolochov, erano “servi del cannibalismo”. In particolare detestava Vladimir Majakovskij, descritto come troglodita, incline al rutto più che al verso libero, in Giorni maledetti.

 

Nella lunga lista di sinonimi di testicoli di cui dispone l’italiano, bisogna aggiungerne uno: “Non rompetemi i tommasei”, diceva Giacomo Leopardi, che aveva con Niccolò Tommaseo un rapporto conflittuale tanto da dedicargli un epigramma antisemita con rima in “giudeo”. Carlo Dossi, in una delle sue Note azzurre a lungo censurate, spiffera invece che Tommaseo al bordello si portava una candela che amava infilarsi nello stesso posto consigliato a Melissa P. con Lolita.

melissa panarello

 

Il claustrofobico mondo delle italiche lettere si è sempre dibattuto tra esigenza di quieto vivere per motivi di spazi asfittici e furori e rancori, a volte lasciati sfogare a fiamma libera. In una memorabile puntata di Mixer cultura del 1986, Dario Bellezza dà della “puttana” ad Aldo Busi. Ma almeno allora si litigava per i libri.

 

Più creativo, l’immaginifico Gabriele D’Annunzio definisce Filippo Tommaso Marinetti “cretino fosforescente”. L’acida poetessa Maria Luisa Spaziani ha descritto la “concorrente”, Drusilla Tanzi, moglie di Montale, come “un attaccapanni con gli occhiali”, per le spesse lenti da ipovedente. Body shaming, si direbbe oggi. E del resto Eugenio Montale la chiamava “la Mosca”. Se la stronzaggine è senza tempo, il politicamente corretto non esisteva e pure il sobrio Italo Calvino ironizzava chiedendosi se la moglie del Gran Khan fosse “la Gran Cagna”.

 

Grevi insulti d’autore, elaborati nel rancore come il riflusso, erano motivati da presunte offese.

 

mark twain

Giovanni Testori, dopo il rifiuto a un provino del suo amante storico Alain Toubas, se la prese con Luchino Visconti: “Ma chi non ha visto Luchino girar di notte per Roma sulla macchina di qualche amico; girare, dicevo, nei momenti più sguaiati, quando con la sua voce nebbiosa e roca urla, getta e vomita oscenità per le strade, non saprà mai cosa ci sia di oscuramente inaccettabile e di oscuramente inaccettato nel suo blasone di conte; qualcosa di fangoso, qualcosa di ruttante e di maialesco si sprigiona allora in lui”.

 

 

jane austen

Gratuito invece il bullismo di Alda Merini nei confronti di un poeta soprannominato Campanotto, il nome del suo editore: “Ho saputo della morte di suo padre. Complimenti”. Ed “Era ora” disse Piero Chiara alla notizia del suicidio di Guido Morselli. Sciacalli ormai sepolti. Ma il più selvaggio di tutti è Mark Twain, che diceva di Jane Austen: “Tutte le volte che leggo Orgoglio e pregiudizio mi viene voglia di disseppellirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia”. Chissà perché, si chiedeva Claudio Magris, gli scrittori non confessano mai nei loro libri di avere fatto delle carognate. Fuori dai libri, quando perdono le staffe, non si fanno problemi a mostrarsi per quello che sono. Esseri umani come tutti gli altri.

lagioiaalessandro bariccoalda merinid annunzio marinetti

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?