zanda zingaretti de benedetti

ZANDA E RI-ANDA - IL SENATORE È ANCORA TESORIERE DEL PD MA GIÀ CHIEDE FONDI PER ''DOMANI'', IL GIORNALE DEL PURISSIMO CARLO DE BENEDETTI - EX CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE DEL GRUPPO ''ESPRESSO'', AVEVA DATO LE DIMISSIONI PER EVITARE DI CONFLITTI D'INTERESSI, PECCATO CHE NON SIANO EFFETTIVE: ''SONO L’UNICO CHE HA LA FIRMA IN BANCA. LA NOMINA DEL MIO SUCCESSORE AVVERRÀ IN ASSEMBLEA NAZIONALE, CHE PER IL CORONAVIRUS NON SI È POTUTA FARE''. ECCO QUANDO LASCERÀ IL POSTO (MA NON LO SCRANNO DA SENATORE)

zanda

1. IL DEMOCRAT ZANDA CHIEDE FONDI PER “DOMANI”

Da “il Giornale

 

Ancora deve nascere, l’uscita in edicola è prevista per metà settembre, ma il nuovo quotidiano dell’Ingegnere Carlo De Benedetti “Domani” cerca già nuovi sostenitori. E così il presidente della società editoriale Luigi Zanda - senatore del Pd, poche settimane fa si è dimesso dalla carica di tesoriere democrat per iniziare la nuova avventura editoriale - ha preso carta e penna e in una lettera a sua firma chiede “di diventare sostenitori di “Domani” sottoscrivendo già da ora un abbonamento al prezzo di lancio”.

 

 

2. ZANDA E LE DIMISSIONI DA TESORIERE DEL PD: SÌ, NO… DOMANI

Gianni Dragoni per il suo blog, http://www.giannidragoni.it/

 

 

luigi zanda ugo sposetti foto di bacco

Annunciate, ma non ancora efficaci, le dimissioni di Luigi Zanda da tesoriere del Partito Democratico. Le dimissioni sono state annunciate il 4 maggio dal senatore del Pd, per evitare conflitti d’interesse _ ha spiegato Zanda _ nel momento in cui è stato nominato presidente dell’Editoriale Domani, la società di Carlo De Benedetti che ha in programma di lanciare un nuovo quotidiano, l’uscita prevista è a settembre.

 

Ancora tesoriere

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha subito ringraziato Zanda per il lavoro svolto. Ma Poteri Deboli ha scoperto che Luigi Zanda è tuttora il “Tesoriere nazionale” del Pd. E’ scritto nel sito ufficiale del Pd. E Zanda ce lo ha confermato. Abbiamo chiesto al senatore, il quale cortesemente ci ha risposto: “Le dimissioni da Tesoriere del Pd sono irrevocabili e la loro efficacia decorrerà dall’elezione del mio successore, che verrà nominato ai sensi dello statuto del Pd, dall’assemblea del partito, la cui convocazione sarà imminente”.

 

 

La commissione banche

LANDINI ZANDA ZINGARETTI

Il 4 maggio Zanda ha annunciato anche le dimissioni dalla commissione d’inchiesta sulle banche, i cui componenti sono dotati di poteri come l’autorità giudiziaria e sono tenuti al segreto, per evitare di poter venire a conoscenza di informazioni coperte da segreto. E in effetti Zanda non risulta più tra i componenti della commissione banche, presieduta da Carla Ruocco (M5S). In questo caso le dimissioni sono state immediatamente efficaci.

 

Il bilancio del Pd

Perché invece Zanda è ancora Tesoriere del Pd? “Ho scritto nella lettera che le dimissioni sono irrevocabili. Ho annunciato le dimissioni _ ci dice il senatore _ per evitare un potenziale conflitto d’interessi nel momento in cui ho assunto la presidenza dell’Editoriale Domani, perché il tesoriere ha la rappresentanza legale del partito e non volevo che potesse interferire con la rappresentanza legale di un’altra società. Ma un amministratore non se ne va un mese prima di illustrare e chiedere il voto sul bilancio. Che fossi io a illustrare e chiedere il voto sul bilancio era fuori discussione“. Il bilancio 2019 del Pd è stato presentato da Zanda alla direzione del Pd lunedì 15 giugno, è stato approvato all’unanimità.

 

Il successore forse a luglio

CARLO DE BENEDETTI

Anche dopo il sì al bilancio però Zanda continua ad essere il tesoriere del Pd. “Il partito _ spiega Zanda _ non può rimanere senza tesoriere, perché sono l’unico che ha la firma in banca. Perché si completi il ciclo la nomina del mio successore avverrà in assemblea nazionale, che è formata da circa mille persone. Siccome a causa del Coronavirus non è possibile fare riunioni, abbiamo chiesto dei pareri legali per sapere se si può fare una riunione a distanza, per evitare possibili ricorsi interni. Ritengo che ai primi di luglio potrà esserci l’assemblea e la nomina del nuovo tesoriere”.

 

 

Doppio incarico

my aldabra yacht 1

Fino ad allora Zanda sarà sia tesoriere del Pd sia presidente dell’Editoriale Domani. La società controllata da De Benedetti ha un cda di sei componenti, non c’è un amministratore delegato. Come presidente, Zanda ha “tutti i poteri di ordinaria e di straordinaria amministrazione, da esercitarsi con firma singola, che per legge o statuto non debbano essere esercitati dall’intero organo amministrativo”, risulta da una visura societaria. I medesimi poteri li ha uno degli altri consiglieri di amministrazione, Massimo Segre, commercialista torinese di fiducia di De Benedetti.

 

my aldabra yacht 3

Un d.g. dal gruppo Armani

E’ stato intanto nominato un direttore generale, Stefano Orsi, proviene dal gruppo Armani. Nato nel 1977 a Modena, dove si è laureato in Economia e commercio, Orsi è direttore Polo industriale di G.A. Operations (Giorgio Armani Operations). Dal 1 giugno 2018 è presidente della “filiera Moda e Lusso” di Confindustria Emilia per il quadriennio 2018-2022.

 

Capitale versato 2,55 milioni

Il direttore del quotidiano Domani, come già annunciato, è il giornalista Stefano Feltri. Editoriale Domani Spa è stata costituita il 4 maggio 2020 a Torino. Il capitale deliberato e sottoscritto è di 10 milioni di euro, ma finora è stato versato solo il 25,5%, cioè 2,55 milioni. Gli azionisti sono due società di De Benedetti, Romed Spa (98%) e la sua controllante Romed International Spa (2%). L’ex proprietario del gruppo Espresso-Repubblica ha annunciato che il controllo dell’Editoriale sarà di una Fondazione autonoma. Questo però non è ancora avvenuto. Come le dimissioni di Zanda da tesoriere Pd, accadrà solo… domani.

my aldabra yacht 2CARLO DE BENEDETTI 3carlo de benedetti foto di alessandro contaldo 20160820161617_000_G5I7EVEIQ.1-0stefano feltri (4)stefano feltri (3)my aldabra yacht 4

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)