vincenzo de luca mostra la tac di un 37enne malato di covid

ZONE ROSSE E ZONE ROTTE - I DATI RITOCCATI ALL'ULTIMO SECONDO PER NON FINIRE IN LOCKDOWN: IN CAMPANIA, DA IERI ZONA GIALLA, FINO AL 19 OTTOBRE I POSTI DISPONIBILI DI TERAPIA INTENSIVA ERANO 113, POI DA UN GIORNO ALL'ALTRO SONO DIVENTATI 227 E DA IERI, 590. BOOM - DATI VIA FAX, COMPUTER ROTTI E DECISIONI ADOTTATE ''COME MOSCHE ACCECATE''

 

1. DATI CHE MANCANO E PROGRESSI IMPROVVISI PER CAMBIARE «ZONA» I SOSPETTI SULLE REGIONI

Fabrizio Caccia e Carlo Macrì per il ''Corriere della Sera''

 

VINCENZO DE LUCA - MEME

E al secondo giorno di lockdown ecco che già la Calabria, da appena 24 ore in zona rossa insieme a Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta, oggi riunisce con urgenza il consiglio regionale. All'ordine del giorno fissato dal presidente Mimmo Tallini (Forza Italia) la richiesta da inviare al premier Giuseppe Conte di trasformare la zona rossa calabrese in arancione. Questo in virtù dei dati: sono solo 15 i ricoverati Covid attualmente in terapia intensiva, il 6% dei posti disponibili. I territori non ci stanno: «Non è che in Italia va tutto bene tranne che in 4 regioni», ha protestato ieri, ospite di Omnibus su La7 , anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio.

 

«Nel report della settimana scorsa, su cui si è basato il governo, 5 regioni avevano una percentuale di rischio non calcolabile non avendo consegnato tutti i dati», l'accusa del presidente. Numeri vecchi, dati incompleti e tante stranezze: come in Campania, da ieri zona gialla, dove fino al 19 ottobre i posti disponibili di terapia intensiva erano 113, poi da un giorno all'altro sono diventati 227 e da ieri, cioè proprio il giorno in cui è scattata la differenziazione cromatica, siamo passati a 590. Boom. Non che il lockdown in Calabria sia rispettato alla lettera (tra Reggio Calabria e Crotone parecchie serrande sono rimaste alzate) e oltretutto ci sono 4 mila tamponi bloccati a Catanzaro, ancora in attesa di essere processati per carenze organizzative.

 

meme vincenzo de luca 2

Da ricordare, inoltre, che la Sanità calabrese è commissariata dal 2010 e lo sarà almeno per altri 2 anni (il decreto del governo è stato da poco emanato). Giusto a tre giorni dalla fine della consiliatura poi (dal 10 novembre rimarrà in carica solo per gli affari ordinari in vista delle nuove elezioni) il governatore pro tempore Nino Spirlì (Lega) ha avuto il tempo di assumere 9 persone che faranno parte della sua struttura. Autista, amministrativi, segretari... Tra le 5 Regioni citate ieri dal presidente del Piemonte, Cirio, c'è la Valle d'Aosta, dichiarata anch' essa zona rossa, che però non si lamenta. Anzi: «Se non lo avesse fatto il governo avremmo deciso noi per la chiusura», dice il presidente della Regione, Erik Lavevaz.

 

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

«Effettivamente ci sono state problematiche nella trasmissione dei dati all'Iss - ammette lui stesso - però va sottolineato che solo alcuni sono stati inviati con qualche giorno di ritardo o parzialmente ma si tratta di dati secondari, ad esempio quelli che riguardano il numero di focolai. Non sono stati questi numeri ad aver cambiato il profilo epidemiologico della nostra regione». L'assessore alla Sanità valdostana, Roberto Barmasse, spiega che i positivi sono passati da 1.246 (il 3 settembre) a 3.400 (il 5 novembre) con un'incidenza della malattia di 751 casi su 100 mila abitanti. Un dato che ha creato problemi alle strutture sanitarie ma anche alla gestione dei famosi dati.

 

«La Valle d'Aosta - ribadisce l'assessore - è finita in zona rossa non per la mancata o incompleta trasmissione delle statistiche, ma perché la situazione è seria». Pure la Liguria è tra le 5 regioni che non hanno trasmesso tutti i numeri al ministero della Salute e all'Istituto Superiore di Sanità. In quest' elenco ci sarebbero anche Basilicata, Abruzzo e Veneto. Tutte zone gialle, risparmiate dal lockdown. «Nella nostra piattaforma manca il dato di un indicatore? Comunque andava nella stessa direzione degli altri 3 indicatori previsti, non sarebbe cambiato niente», tagliano corto da Genova.

 

NINO SPIRLI'

Anche dalla Basilicata risposta secca: «Tutto quello che ci è stato richiesto da Roma noi lo abbiamo trasmesso». Francesca Russo, a capo del sistema del Veneto e coordinatrice della prevenzione sanitaria di tutte le Regioni, addirittura rilancia: «Ho appena inviato una lettera all'Iss e al ministero. Il sistema di monitoraggio va cambiato, era stato pensato per la Fase 2 ma ora siamo entrati nella Fase 3. Per esempio la percentuale dei tamponi positivi rispetto ai tamponi fatti: oggi oltre a quelli molecolari si sono aggiunti i tamponi rapidi, la proporzione per forza di cose muta». E il Veneto in zona gialla? «Perché è vero che il virus sta circolando in tutta la regione - risponde pronta la dottoressa Russo - ma è pienamente controllabile dal nostro sistema sanitario e da quello territoriale».

 

 

2. CINQUE REGIONI SU 20 IN RITARDO. I CRITERI FAI-DA-TE SU TAMPONI E RICOVERI GLI EX PRESIDENTI DELL'ISTAT: "INCREDIBILE NON AVERE IL VERO TASSO DI CONTAGIO"

Giuseppe Salvaggiulo per ''la Stampa''

 

coronavirus valle d aosta

Se si sceglie di gestire la pandemia affidandosi ai numeri, occorre che siano precisi, omogenei, aggiornati. In Italia no. «Affrontiamo la pandemia con gli strumenti della peste del Manzoni», dice Corrado Crocetta, presidente della Società italiana di statistica. O «con una benda sugli occhi» (Fabio Sabatini, economista, La Sapienza) o «come mosche accecate» (Enrico Bucci, biologo, università di Philadelphia). La suddivisione cromatica dell'Italia è stata decisa il 5 novembre su dati relativi alla settimana 18-25 ottobre. «Anche a noi ha lasciato un po' perplessi la classificazione di alcune regioni», scrive il collettivo di ricercatori StatGroup-19, nato per studiare l'epidemia. «La Valle D'Aosta riporta un Rt compreso tra quasi zero e circa 4, il Molise tra meno di 1 e quasi 3,5», come dire da tempesta siberiana a caldo equatoriale.

 

FABIO SABATINI 1

Almeno ci fossero tutti, i dati. Cinque regioni su venti non rispettano le regole. La Campania ha «un forte ritardo di notifica dei dati» che li rende «inaffidabili», dice l'Istituto superiore di sanità. «Dati incompleti» anche in Liguria e nella provincia di Bolzano. La Valle d'Aosta non li ha inviati per tre settimane, per il presidente della Regione Erik Lavevaz sono «alcune problematiche perché si sono creati colli di bottiglia». I principali parametri di rischio del Veneto sono «non valutabili» per «tre giorni di blackout telematico» che il governatore Zaia spiega così: «Un inghippo informatico, è sempre un casino con questi computer», diavolerie che prima o poi toccherà imparare a usare. Non parliamo dell'affidabilità dei dati. Che vengono mandati da medici, ospedali e laboratori alle Asl. Da queste alle Regioni. Da queste alla Protezione Civile e al ministero. La Calabria utilizza il fax. «Metodo cartaceo o semiautomatico», ha spiegato in un convegno Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss.

 

Qualcuno osa il foglio excel, ma non c'è un modulo standard. Quindi a Roma devono riversare i numeri su un software unico. Non esiste nemmeno un protocollo comune, per cui la Calabria può scorporare i pazienti «ventilati ma non intubati» dal calcolo dei posti occupati in terapia intensiva, abbassando il dato, d'emblée, da 14 a 2. Sui tamponi regna il fai-da-te. Nessuno è in grado di sapere se nel computo dei positivi ci sono anche i tamponi ripetuti più volte sulla stessa persona. L'ospedale Sacco di Milano li ha stimati in circa il 15%. Ma nelle statistiche questo non risulta. Né sappiamo a quando si riferiscono i tamponi positivi. In Germania il sistema garantisce 3 giorni tra richiesta e referto. In Italia la media è 8 ma ogni Regione si arrangia come può.

 

SILVIO BRUSAFERRO

Alcuni positivi del bollettino odierno sono probabilmente già usciti dalla quarantena. Secondo Bucci, il fatidico indice Rt, «calcolato sui sintomatici con ritardo di due settimane e senza tener conto dei ritardi di trasmissione è una fandonia». Al di là del teatrino Regioni-governo, è tutto il sistema che non sta in piedi. Non che i dati scarseggino. Ce ne sono di inutili ma mancano quelli necessari. Gilberto Corbellini, docente di storia della medicina alla Sapienza, parla di «entropia informativa»; la Società di statistica medica e epidemiologia clinica denuncia «un'infodemia».

 

In generale, più i dati sono aggregati meno sono utili «per stabilire relazioni causali e prendere decisioni razionali», spiega Alfio Quarteroni, matematico del Politecnico di Milano. La scuola, per esempio. «Quanti sono i contagiati e quale il tasso di contagiosità (quanti ne contagia ogni contagiato)?». Boh. Così come non sappiamo, al di là del saldo giornaliero, quanti entrano ed escono dalle terapie intensive, e perché: sono curati meglio sul territorio? Non ci sono più letti? Guariscono? Muoiono? Un dato essenziale, spiegano Giorgio Alleva e Alberto Zuliani, ex presidenti dell'Istat, è il tasso di contagio sulla popolazione. «Sembra incredibile, ma a otto mesi dai primi casi non si conosce e quindi non si tiene sotto controllo». Come la app Immuni, l'indagine sierologica dell'Istat è stata uccisa in culla, fermandosi a metà del campione previsto.

 

Giorgio Alleva

«Ci sono state carenza organizzative», dicono Alleva e Zuliani. Che hanno proposto un sistema di monitoraggio su un campione di almeno 10 mila italiani per sapere con cadenza settimanale tasso di contagio ed evoluzione dell'epidemia quanto a sintomi, tipo di assistenza, eventuale ricovero, guarigione o morte, patologie pregresse, tutto diviso per età e genere. A parte l'associazione radicale Luca Coscioni, non se li è filati nessuno.

             

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…