spalletti nazionale italia

E ANCHE ‘STO EUROPEO SE LO SEMO LEVATO DALLE PALLE! NOIA E TANTI SBADIGLI. EURO 2024 CI HA REGALATO PARTITE BRUTTE, UN TIKI TAKA CONTINUO ALLA RICERCA DELL’IMBUCATA GIUSTA O DELL’ERRORE DELL’AVVERSARIO. SI FA FATICA A DISTINGUERE LA FRANCIA DALLA GERMANIA, L’OLANDA DALL’INGHILTERRA. E L’ITALIA? ANCHE NOI AVEVAMO IL NOSTRO MARCHIO DI FABBRICA. PORTIERE DOMINANTE, DIFENSORI INSUPERABILI, CONTROPIEDE LETALE. A PARTE IL PORTIERE, LO STREPITOSO DONNARUMMA, È UN'ITALIA CHE NON C'È PIÙ…

Ernesto Menicucci per "il Messaggero" - Estratti

 

luciano spalletti svizzera italia

Piccola premessa, che vale come nota metodologica: per la gen Z (figuriamoci per gli Alfa), il seguente articolo è ad alto tasso di boomerismo. Ma, detto questo, ora che gli Europei tra i meno belli della storia, si può dire? volgono al termine, una riflessione andrebbe fatta: c'era volta il calcio di una volta.

 

Nostalgia dei tempi andati? Di quanto si stava meglio quando si stava peggio? Di quando eravamo felici e non lo sapevano, e via così di luogo comune in luogo comune, molti presi dalle bacheche Fb (il social più boomer che c'è)?

 

Sì certo, in parte.

 

olanda inghilterra 5

Ma c'è da dire che, sempre di più, queste nazionali di calcio giocano un po' tutte alla stessa maniera. Persino Spagna e Inghilterra, le due finaliste, che un tempo rappresentavano mondi lontanissimi. 

 

(...)

È la nuova religione del calcio, che ha catechizzato tutti. La costruzione dal basso, i terzini che iniziano a giocare la palla nell'area piccola, la calcettizzazione che fa sì che le partite, da un certo punto di vista, sembrino tutte uguali: un tiki-taka continuo, alla ricerca "dell'imbucata" giusta, dell'errore dell'avversario (tecnico o di posizionamento), qualche volta sempre meno del guizzo personale. Si dirà: è il calcio bellezza.

 

 

olanda inghilterra 6

Ma il risultato è che, se si scambiano le maglie, si fa fatica a distinguere la Francia dall'Olanda, la Germania dalla Svizzera, la Turchia dall'Inghilterra.

 

 

 Conta, certo, chi lo fa meglio questo asfissiante, a volte inutile, spesso dannoso possesso palla (quanti gol nascono da errori nell'imprescindibile "costruzione dal basso", affidata poi ai difensori, quelli che persino al campetto sotto casa di solito erano quelli più scarsi tecnicamente?).

 

La Spagna, grazie al talento di Rodri e Pedri, alla velocità dei suoi ragazzi terribili Williams e Yamal, è quella che lo fa meglio. L'Italia, con l'improbabile Fagioli schierato centrale, i giocatori mal posizionati e per nulla determinati, è stata tra le peggiori. Ma quello è lo spartito, per tutti. La ricerca chirurgica del particolare, del tempo di gioco, dell'attimo fuggente che crea una situazione di superiorità.

spagna francia

 

Tutte simili, tutte uguali. Figlie anche del melting pot dei tecnici, dove gli italiani la fanno la padroni: Montella con la Turchia, Tedesco col Belgio, Calzona con la Slovacchia, Rossi con l'Ungheria, ma ci sono anche il tedesco Rangnick che allena l'Austria, il francese Sagnol con la Georgia, lo spagnolo Martinez con il Portogallo. Nemo propheta in patria, dicevano i latini. Bah.

 

Una volta ai nostri tempi, direbbero i boomer non era così. Nel calcio c'erano delle certezze quasi granitiche. Ogni nazionale aveva una sua identità ben precisa, che in parte rispecchiava anche quella del paese e della società. La Germania era quella dei "panzer", alti, forti, robusti. Calciatori d'acciaio, come le auto tedesche: non bellissimi da vedere magari, ma tremendamente duri da abbattere.

 

Pensate, chi se li ricorda, a Rummenigge (centravanti dell'Inter anni 80), agli altri interisti Matthaus, Brehme, Klinsmann, per non andare a Schnellinger o Beckenbauer. L'Olanda era quella del calcio totale, bohemien, dei ritiri aperti alle mogli e fidanzate (un tabù, negli anni 70) come era aperta la società olandese, dove Cruijff e Neeskens prima, e Gullit e van Basten poi, erano gli alfieri dell'olandesismo volante, una nuvola arancione.

spagna francia

 

L'Inghilterra era quella dei lanci lunghi e pedalare, dell'intensità di gioco, del tackle affondato senza pietà, della classe unita alla ruvidezza della sua working class, alla Gascoigne, alla Rooney. E via andare così. L'anima da giocolieri del Brasile di Falcao, Zico, Cerezo (quello dell'82, tra i più forti della storia), ma anche quello di Ronaldo (il Fenomeno, l'unico), Ronaldinho, Rivaldo, Cafu, Kakà campione nel 2002, il misto tra grinta alla Passarella e classe sopraffina alla Maradona dell'Argentina che univa i tratti caratteristici dei sudamericani e degli italiani emigrati.

 

spalletti fagioli italia nazionale azzurri

Già, è l'Italia? Anche noi avevamo il nostro marchio di fabbrica. Portiere dominante (chiedere allo Zoff della parata sulla riga al novantesimo di Italia-Brasile 3-2 o al Buffon di Germania 2006), difensori insuperabili (Gentile su Zico, un must; ma anche il «Cannavaro, Cannavaro» di Caressa 18 anni fa), contropiede letale (da vedere e rivedere: il gol di Del Piero che ci porta a Berlino, partito da Cannavaro, proseguito con Totti e rifinito da Gilardino).

 

ITALIA SVIZZERA - SPALLETTI PRESO IN GIRO DA UN GIORNALISTA ELVETICO

A parte il portiere, lo strepitoso Donnarumma, è un'Italia che non c'è più, come quel calcio di una volta. Ma dirlo, certo, è da boomer. E allora, buona finale.

ITALIA SVIZZERA - SPALLETTI PRESO IN GIRO DA UN GIORNALISTA ELVETICO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”