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ANCORA GREG-ORO! - GREGORIO PALTRINIERI VINCE ANCHE NELLA 10 KM DI FONDO AI MONDIALI DI BUDAPEST, DAVANTI ALL’AMICO E COMPAGNO DI ALLENAMENTI DOMENICO ACERENZA: TERZO IL RIVALE DI SEMPRE E DI TUTTO, IL TEDESCO WELLBROCK - SI TRATTA DELLA QUARTA MEDAGLIA, DOPO L’ORO NEI 1500 IN PISCINA, LA TERZA NELLE ACQUE DEL LUPA LAKE DOVE HA VINTO IL BRONZO IN STAFFETTA E L’ARGENTO NELLA 5 KM - FABRIZIO ANTONELLI, L’ALLENATORE DI ENTRAMBI: "UN MIRACOLO SPORTIVO" - VIDEO

Arianna Ravelli per www.corriere.it

 

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Ancora Greg, sempre Greg. Dalle acque bollenti del lago Lupa, dalla fatica, dalle alghe escono un oro e un argento storici per l’Italia: nella 10 km di fondo vince Gregorio Paltrinieri (1h50’”56”8 per lui) davanti all’amico e compagno di allenamenti Domenico Acerenza, terzo il rivale di sempre e di tutto, il tedesco Wellbrock. È la quarta medaglia per Paltrinieri dopo l’oro nei 1500, l’argento nella 5 km e il bronzo nella staffetta mista 4x1500, è la prima doppietta dell’Italia nel fondo ai Mondiali.

 

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«Non poteva esserci niente di meglio: in due sul podio. Sentivo che dietro di me c’era Mimmo, lo riconoscevo da come mi toccava i piedi e mi sentivo a casa — scherza Greg , nell’ultimo 1500 ho tirato come se fosse un 1500 in piscina. Quattro medaglie ai Mondiali? Assurdo, dopo il quarto posto nell’800 ho pensato di tornare con zero medaglie, avevo nuotato così male e così teso... ma forse mi serviva solo rompere il ghiaccio. Sapevo di stare bene, durante la preparazione però ti vengono mille dubbi, invece dimostrare con i risultati la propria condizione è la cosa più bella».

 

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E con Greg di fianco è più facile trasformare ogni allenamento in una sfida stellare. Lo sa bene Acerenza che adesso è qui a commentare la sua medaglia più importante: «Non so se sto sognando, ma in acqua mi sentivo super tranquillo, mi sentivo bene, ero pieno di energie e sono stato super lucido anche per lo sprint finale».

 

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Fabrizio Antonelli, l’allenatore di entrambi, sintetizza così: «Un miracolo sportivo». Wellbrock sembrava irraggiungibile nel Lupa Lake, ma Greg e Mimmo si sono caricati a vicenda in questi giorni e hanno studiato come batterlo. «L’avevamo sognata così, la nostra partita non si poteva giocare negli ultimi 100 metri perciò abbiamo cercato una volata più lunga, è andata meglio di quanto ci aspettassimo».

 

La gara sui 10 km

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La battaglia dei Caimani delle acque libere nella 10 km si incendia subito. Se un anno fa qua si nuotava con le mute per proteggersi dal gelo, adesso anche le calotte contribuiscono a far soffrire il caldo (e Acerenza se la toglierà quasi subito).

 

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Sono dieci chilometri di nuoto fianco a fianco, strappi tentati, marcature strette, sfide lanciate senza nascondersi. Gregorio Paltrinieri conosce a memoria i suoi rivali e loro conoscono lui, anche se nei 1500, partendo dalla corsia 1, è riuscito a sorprenderli, con una tattica di gara subito all’attacco dalle prime bracciate.

 

E l’obiettivo è lo stesso anche oggi nella gara di fondo più importante perché si disputa sulla distanza olimpica: far uscire subito dalla zona di comfort il tedesco Wellbrock (già vincitore della 5 km, con Greg argento) che però questa volta lo marca strettissimo e conduce quasi sempre. Un primo strappo non riesce.

 

paltrinieri

A metà gara il tedesco è primo, con l’ucraino Romanchuk (che si è allenato con lui nei mesi scorsi, dopo essere scappato dalla guerra, mentre il padre è al fronte) che lo tallona, Acerenza terzo e Paltrinieri quinto che perde posizioni nella tonnara della virata.

 

Ma i Caimani sono tutti lì assieme e davanti, staccati dal resto del gruppo, ai 6,5 km Greg prende la testa per un attimo e prova un secondo strappo, ma anche questa volta il tedesco lo riprende subito. Vanno avanti così quasi a braccetto, fino a quando Greg, dopo aver finto di dirigersi verso il rifornimento, negli ultimi 1500 prende il suo lato preferito e mette il turbo.

 

paltrinieri

Questa volta si crea un discreto margine: sono in quattro, Paltrinieri primo, Acerenza secondo, il francese Olivier e il tedesco Wellbrock che va però a prendersi subito il terzo posto. Il suo recupero finirà lì. Quando Greg va in testa e prende il largo, nessuno può fermarlo, non in questi Mondiali ed è così, con l’ennesima dimostrazione di forza e naturalezza, trascinandosi dietro l’amico Mimmo, che SuperGreg va a prendersi il suo secondo oro ai Mondiali. Dritto nella storia del nuoto.

 

Le donne

Nella 10 km delle donne, vince l’olandese Van Rouwendaal (vicecampionessa olimpica a Tokyo, oro a Rio quattro anni prima e allenata da una vecchia conoscenza come Philippe Lucas, già coach per un periodo di Federica Pellegrini), davanti alla tedesca Beck e alla brasiliana Cunha: 14° posto per Giulia Gabbrielleschi, rimasta imbottigliata nel gruppo all’ultimo giro («Ho patito l’inesperienza»), e diciottesima Rachele Bruni, argento a Rio: «Per me è un po’ una rinascita. Ho cambiato completamente vita per cercare di tornare tra le più forti; so che nessuno mi regala niente e devo lavorare tanto; so anche che non valgo queste posizioni, ma rispetto a Tokyo dove sono arrivata a oltre due minuti dalla prima ho ridotto il gap cronometrico e sono pronta a ricominciare».

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