AUDIO! “SONO GIÙ DI MORALE, MA PARLEREMO”, L’AMAREZZA DI LECLERC DOPO L’ORDINE DEL BOX FERRARI DI LASCIARE LA VITTORIA A VETTEL -  TERRUZZI: “LECLERC, È NATO SVELTO. SARÀ DIFFICILE PER MATTIA BINOTTO GESTIRE UN CAMPIONE ORMAI FATTO, UNO CHE VUOLE TUTTO…” – ECCO PERCHE’ LA FERRARI È DIVENTATA MACCHINA VINCENTE, "ORA È PERSINO SUPERIORE ALLA MERCEDES, HA DOMINATO A SPA, MONZA E SINGAPORE…"

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Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera

 

A riprendere il controllo e il senso della misura ha impiegato pochi minuti.

Dopo essersi comportato come il peggiore in campo di una squadra vincente.

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Charles Leclerc ha una tale consapevolezza della propria forza, dell' ammirazione che lo circonda, del tifo che muove, da liberare ormai i veri tratti del padrone.

 

Anche quando la squadra per la quale corre ottiene una inattesa, preziosissima doppietta; anche quando il suo criticatissimo e affannatissimo compagno di squadra si guadagna un successo commovente che servirà, peraltro, anche a lui. Vettel, ecco, che lo tiene a distanza addirittura dentro una gara infinita su una pista assurda. Pronto a sacrificarsi per Leclerc in Belgio, disposto a non piantare una grana quando proprio Charles non lo aiutò in qualifica a Monza. Invece, un giro d' onore scuotendo la testa, una tensione sul viso dopo il traguardo, cancellata in fretta perché lui, Leclerc, è nato svelto.

 

Sarà difficile per Mattia Binotto gestire un campione ormai fatto, uno che «vuole tutto» anche quando tocca, toccherà rinunciare a qualche fetta di torta. M a proprio in questi tratti c' è il timbro del fuoriclasse.

 

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Egoismo, spietatezza, una determinazione che nulla concede. Fame, una fame irrefrenabile abbinata agli strumenti utili ad assaltare il banchetto. Era un ragazzino; è un uomo fatto. La trasformazione: rapidissima. Di lui parliamo ormai in pianta stabile e proprio lui sa bene che una quantità di ferraristi avrebbe preferito rivederlo sul podio alto.

 

Ma una corsa così può e deve rallegrare chiunque, persino Charles. Che ha una macchina rinsavita e buona anche dove è tutto un frena-accelera; che ha un compagno rigenerato e destinato comunque a fargli da spalla.

 

Trattandosi di una persona portata alla riflessione, siamo certi che Leclerc abbia smaltito ogni comprensibile amarezza per misurare ciò che anche questa corsa ha ribadito: la prepotenza di una personalità che lo farà viaggiare su quote altissime. Grazie anche a giorni così, quando serve cedere il passo, ben sapendo di possedere un passo inarrestabile.

 

 

ROSSA MIGLIORATA

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Daniele Dallera per il Corriere della Sera

 

Inutile mettersi a far di conto, pianificare rimonte impossibili, una follia pensare che la Ferrari, rinata e vincente, possa recuperare 96 punti (Leclerc) e 102 (Vettel) a Hamilton che, difatti, si fa dei bei sonni, senza ansie, agitazioni, anzi tra un gran premio e l' altro, ne mancano 6 alla fine, può farsi delle belle vacanze, il sesto titolo mondiale di una splendida carriera è già nelle sue mani.

 

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Obiezione prima: ma in Formula 1 non si sa mai, può succedere di tutto... ecco, per cortesia non pensiamoci nemmeno, questo è uno sport pericolosissimo, quindi certi discorsi non vanno nemmeno fatti. Seconda obiezione: la Ferrari è diventata macchina vincente, ora è persino superiore alla Mercedes, ha dominato a Spa, Monza e Singapore, se continua così... Ecco, se continua così arriva seconda, perché la Mercedes non è macchina che si ritira, si ferma. Magari proseguisse a simili ritmi la Vendemmia Rossa partita da Maranello. È là che nasce il risveglio della Ferrari, dove si lavora, si studia, si progetta, si fa squadra, si affrontano i problemi: appunto una macchina nata con i suoi guai, che le gomme non solo le consumava ma addirittura le divorava, che aveva le sue lacune, con assetti difficili da trovare.

 

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Nessuna magia, ma tanti test, riflessioni approfonditi e la Ferrari ha iniziato a far giudizio, a rispondere nel modo dovuto alle sollecitazioni di Leclerc e di Vettel. Non resta che proseguire a elaborare progetti vincenti perché se è vero com' è vero che il Mondiale 2019 ha già trovato casa, famiglia Hamilton in via Mercedes, quello della prossima stagione, annata 2020, non sarebbe male se si trasferisse a Maranello: Mattia Binotto, il capo, sa come fare.

 

 

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