AVVISATE GIORGETTI! L’ITALIA RISCHIA DI ESSERE ESTROMESSA DAI GIOCHI DI TOKYO 2020 (E DI PERDERE LE OLIMPIADI DEL 2026) - IN UNA LETTERA INVIATA AL CONI IL COMITATO OLIMPICO INTERNAZIONALE ATTACCA LA LEGGE IN DISCUSSIONE IN PARLAMENTO: 6 I PUNTI CRITICI CHE INTACCHEREBBERO L’AUTONOMIA DELLO SPORT ITALIANO E SAREBBERO PERTANTO “NON ADERENTI AI PRINCIPI DELLA CARTA OLIMPICA”

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Marco Letizia per corriere.it

 

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Tanto tuonò che piovve. Come già preannunciato lunedì dal Corriere della Sera, arrivata al Coni la lettera con cui il Cio esprime forte preoccupazione in merito ad alcuni disposizioni contenute nella legge di riforma dell’ordinamento sportivo in discussione in Parlamento. Per il Comitato Olimpico Internazionale infatti alcune norme andrebbero ad intaccare «l’autonomia del Coni» e sarebbero pertanto «non aderenti ai principi della Carta Olimpica».

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Nella lettera si segnala che la legge «intaccherebbe chiaramente l’autonomia del Coni» in sei punti. Il Cio chiarisce di poter adottare per la protezione del «Movimento di un paese la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico». In pratica se la legge venisse approvata così com’è senza le necessarie correzioni l’Italia sarebbe fuori dallo sport, non potrebbe partecipare alle olimpiadi di Tokyo del 2020 e ovviamente il nostro Paese non potrebbe organizzare le Olimpiadi invernali del 2026.

 

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Autonomia violata

Nella lettera il Cio ricorda che «l’autonomia dello sport è formalmente stabilita in una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottata a New York nel mese di ottobre 2014» e che «lo sviluppo dello sport in un Paese richiede una positiva collaborazione tra le autorità di governo e le organizzazioni sportive nazionali (includendo i Comitati olimpici nazionali e le federazioni sportive nazionali) al fine di costruire le relazioni in termini fruttuosi ed azioni complementari con benefici per lo sport e gli atleti». «Comunque - evidenzia ancora il Cio -, tale cooperazione deve stabilirsi con assoluto e reciproco rispetto riguardo l’autonomia del Comitato olimpico nazionale e delle federazioni sportive nazionali, e senza alcuna interferenza esterna nella governance e nelle attività di queste organizzazioni».

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Dopo avere elencato i punti della legge contestati, il Cio invita Malagò a «portare queste serie preoccupazioni all’attenzione urgente delle più alte autorità di governo». «Contiamo sulla comprensione e sulla positiva collaborazione delle parti interessate per risolvere amichevolmente questi temi e evitare eventuali complicazioni inutili e/o ulteriori azioni da parte del Cio», si legge ancora nella lettera, nella quale il Cio si dice pronto «ad organizzare un incontro congiunto questa settimana presso la sede centrale del Cio a Losanna».

 

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