bonansea galli

BONANSEA, QUANTO SEI BONA! IL LATO B DELLA RAPINOSA BARBARA FA IMPAZZIRE GLI ITALIANI, LEI SUI SOCIAL SI TOGLIE I MACIGNI DAGLI SCARPINI: “FORSE ADESSO CI CREDETE ANCHE VOI CHE STIAMO MEGLIO IN CAMPO CHE IN CUCINA” – TUTTI PAZZI PER LE AZZURRE IN TV: SE IN FRANCIA L'AUDIENCE RESTA MASCHILE AL 70%, IN ITALIA LE SPETTATRICI SONO SALITE FINO AL 45% - IL BOOM DEL CALCIO FEMMINILE IN ITALIA E I POSTI DOVE PRATICARLO - VIDEO

 

Marco Calabresi per il “Corriere della sera”

 

barbara bonansea

«Papà, io voglio giocare a calcio. Voglio parare come Laura Giuliani, difendere come Elisa Bartoli, correre come Barbara Bonansea e segnare come Cristiana Girelli». Firmato, una bambina.

 

Il Mondiale femminile sta segnando un punto di non ritorno. Era ora. E non servirà aspettare ottobre per scegliere dove iniziare a giocare. Proprio nelle stesse ore in cui la Nazionale di Milena Bertolini conquistava la qualificazione ai quarti di finale, la Roma ha organizzato due giorni di «Open Day» al centro sportivo Pio XI per bambine nate dal 2011 al 2013, con la possibilità per i genitori di conoscere lo staff che si prenderà cura delle piccole calciatrici.

 

Un anno fa, di questi tempi, la Roma ufficializzò l' ingresso nel calcio femminile: la prima squadra in serie A (quarto posto dietro Juventus, Fiorentina e Milan), con il settore giovanile che ha invece preso a piene mani dalla Res Roma, che fino al 2018 rappresentava la massima espressione del calcio femminile nella Capitale. Considerando le bambine fino ai 12 anni, età limite per la scuola calcio, nella passata stagione la Roma ha avuto circa 70 bambine iscritte: numero che sale a 110 comprendendo anche le categorie agonistiche, Under 15 e Under 17.

barbara bonansea

 

La domanda, però, è cresciuta in maniera impressionante, e risulta difficile fare proiezioni - l' interesse generato con questo Mondiale era inimmaginabile solo un mese fa - su quello che potrà essere il numero di tesserate per il prossimo anno. Due i campi di allenamento: il Pio XI (a due passi da San Pietro) e l' Acqua Acetosa, ma è capitato spesso che il club abbia organizzato incontri a Trigoria per far conoscere alle bambine anche i giocatori della squadra maschile. La Lazio, che ha la prima squadra in serie B, si è mossa proprio in queste settimane, aprendo le iscrizioni alla nuova scuola calcio, per le bambine nate dal 2007 al 2012: nei 350 euro della quota di iscrizione annuale è previsto il kit di allenamento, l' abbonamento valido per la tribuna Tevere e lo sconto del 30% sulla quota del fratello iscritto. L' attività si svolgerà al campo Melli, al Torrino.

barbara bonansea

 

A San Giovanni, la Romulea è diventata Centro di Formazione Inter. A Milano, il club nerazzurro ha assorbito la squadra femminile poi promossa in serie A; al campo Roma, invece, la scuola calcio femminile va avanti da due stagioni. Non solo Roma e Lazio, quindi: nell' ultima stagione, sono state circa 700 le donne tesserate per il comitato regionale laziale (di cui Alba Leonelli è responsabile per l' attività femminile da 14 anni), ma anche questo è un numero che a ottobre andrà aggiornato con l' effetto-azzurro.

bonansea cr7

Negli ultimi anni è capitato sempre più spesso di vedere 15enni già in campo nei campionati nazionali. Nell' ultima serie B, oltre alla Lazio, c' erano anche la Roma calcio femminile (che ha un suo settore giovanile, come il Grifone Gialloverde, squadra di serie C) e la Roma Decimoquarto, retrocessa in C e raggiunta dalla Res Women, ripartita dall' unico girone regionale di Eccellenza, formato da 11 squadre. Calcio, ma anche calcio a 5: la Lazio, che gioca al PalaGems di Tor di Quinto, colleziona scudetti a livello giovanile, ha raggiunto la finale di Coppa Italia e ha una scuola calcio a 5 femminile strutturata.

All' aperto o al coperto, se una bambina vuole giocare a calcio, può farlo: ha solo l' imbarazzo della scelta.

 

PAZZI PER LE AZZURRE IL MONDIALE CAMBIA IL PUBBLICO DELLA TV

 

Emanuela Audisio per la Repubblica

 

italia cina 7

 Un miliardo. È l' audience a cui punta il Mondiale donne. Con 7 squadre europee su 8 nei quarti. E se il presidente Donald Trump, grande fan del soccer, e Megan Rapinoe, capitana Usa che non ha cantato l' inno, continuano a guerreggiare via tweet, magari ci si arriva. Lei: «Non andrò alla fottuta Casa Bianca». Lui: «Finisci il lavoro, prima di parlare, e onora la maglia». Si sa, tra i due (da tempo) non corre buon sangue.

 

Ma la vera notizia è un' altra: le donne nel calcio preferiscono gli uomini. Almeno in Francia sembra essere così. Alt all' euforia: dietro al boom degli ascolti (Francia-Brasile ha fatto registrare 11,4 milioni di telespettatori in patria), non ci sono tifose donne, ma fedeli amanti del pallone, che trascina comunque. Insomma, in Francia l' audience è maschile (70% contro 30%): a vincere è l' attaccamento al calcio. Non solo, ma l' anno scorso, per il Mondiale degli uomini in Russia, la percentuale delle donne che seguiva le partite era leggermente maggiore (44% contro l' attuale 42%). Lo dice Jean Pierre Panzani, direttore de l' istituto Mediametrie.

italia cina 5

 

«Trattasi di retaggio culturale atavico, gli uomini fanno più sport, conoscono le regole». Concorda Emile Leclerc, direttore di Odoxa, istituto di sondaggi: «Sei uomini su dieci hanno visto almeno una partita del mondiale, contro quattro donne su dieci. Però il pallone sta diventando più femminile: davanti al video il 40% è donna, anche se il 31% dichiara di non interessarsi allo sport». C' è un effetto boomerang: le francesi seguono per curiosità, perché il Mondiale è in casa, e per empatia con le loro ragazze (multiculturali).

 

L' ascolto femminile è cresciuto: dal 27% di un match serale della Division 1 (la serie A) al 33% del Mondiale. Ma François Pellissier, direttore dello sport della rete TF1 (che trasmette in chiaro) va oltre: «Sono dettagli, quello che conta è che il Mondiale femminile ha voltato pagina, ora è considerato un evento internazionale, per questo anche se la Francia uscirà nei quarti, noi continueremo a mandarlo in onda in diretta e in prima serata».

 

valentina giacinti

In Italia, la partita con la Cina martedì ha incollato alla tv 4 milioni 579 mila telespettatori con uno share record del 35.67%. Il pubblico che ha visto la partita degli ottavi sulla Rai aveva un' età media di 62 anni (contro i 55 per l' ultima partita degli azzurri di Mancini contro la Bosnia, ma in prima serata) ed era composto per il 45% da donne. Su Sky, il pubblico femminile finora è stato del 34%, mentre due spettatori su 3 hanno più di 45 anni. «Forse adesso ci credete anche voi che stiamo meglio in campo che in cucina», ha scritto Bonansea sui social.

giacinti cartello

 

Mentre le azzurre sono tornate verso il nord e oggi avranno una giornata libera, crescono i numeri sui social con una community di oltre 120 mila utenti (Twitter con una componente più maschile). Ma tutto questo porta investimenti al calcio femminile o sono solo bollicine da sbornia? Intanto per il campionato francese donne è arrivato un sponsor da un milione di euro a stagione per tre anni, inoltre la federazione investirà parte dei 15 milioni guadagnati con la Coppa del Mondo nel calcio femminile.

galli 1 bacio sorella

 

Molto più di un aiuto. Calcolando che le giocatrici francesi che guadagnano di più sono quelle del Lione, campione d' Europa: Wendie Renard e Amandina Henry prendono 29 mila euro al mese (premi esclusi).

 

Ottimi stipendi rispetto all' Italia dove le cifre non possono nemmeno essere ufficiali perché il professionismo non esiste. Ma sempre molto molto meno degli uomini. Il gap salariale sarà anche giusto, ma Lloris, portiere e capitano dei Bleus, prende 15 volte di più. Aspettando che l' audience faccia da Zorro.

 

 

valentina giacintiaurora galliaurora galli

bonanseabonanseabonanseabonanseabonansea 19bonansea 3bonanseabonansea italia australia 2italia australia bonanseaitalia australia bonansea 1bonanseabonanseabonanseabonansea

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…