BOWLING A COLUMBINE RELOADED – A DENVER, SPARI IN UNA SCUOLA VICINA AL LICEO COLUMBINE: UN MORTO, 8 I FERITI – ANCHE STAVOLTA COME NEL CASO DEL MASSACRO DEL 1999 IN CUI VENNERO UCCISI 13 RAGAZZI, DUE STUDENTI HANNO APERTO IL FUOCO CONTRO I COMPAGNI: GLI AUTORI DELLA SPARATORIA SONO STATI FERMATI – VIDEO

-

Condividi questo articolo


Da corriere.it

 

spari denver Stem School spari denver Stem School

In due hanno aperto il fuoco contro gli studenti: è di un morto e otto feriti, per adesso, il bilancio di una sparatoria in una scuola nei sobborghi di Denver, in Colorado. I due sono stati fermati: si tratta di un adulto e un ragazzo, ha specificato la polizia. L’istituto, la Stem School di Highlands Ranch, a 21 chilometri a sud di Denver, era vicina a una stazione di polizia e quando gli agenti sono arrivati ancora si sentivano gli spari. La sparatoria è avvenuta a otto chilometri dalla Columbine High School, teatro nel 1999 di una delle più tragiche sparatorie della storia Usa in cui morirono 13 studenti uccisi da due compagni di classe: è passato meno di un mese dal ventesimo anniversario di quel massacro, uno delle più tragiche sparatorie nella storia degli Stati Uniti .

spari denver Stem School spari denver Stem School

 

Il sospetto

Il presunto autore della sparatoria è uno studente di 18 anni: si chiama Devon Erickson — hanno reso noto le autorità — ed è stato arrestato insieme ad un altro sospetto, un minorenne del quale non è stata resa nota l’identità. Lo sceriffo locale, Tony Spurlock, ha detto che entrambi i sospetti frequentano la scuola, aggiungendo che finora è stata trovata almeno una pistola. Non è chiaro ancora se lo studente ucciso fosse l’obiettivo del giovane che ha aperto il fuoco o se sia stato colpito da un proiettile vagante

 

spari denver Stem School spari denver Stem School spari denver Stem School spari denver Stem School spari denver Stem School Devon Erickson spari denver Stem School Devon Erickson

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…