commisso nardella friedkin raggi

IL CALCIO ITALIANO ALL’ULTIMO STADIO – DOTTO: "CHE SIA ROMA O FIRENZE, L’INCUBO NON CAMBIA: BUROCRAZIE CORPORATIVE, INTERESSI SINGOLI E FAIDE POLITICHE - DAN FRIEDKIN E LA RAGGI S’INCONTRANO OTTO ANNI E MEZZO DOPO LA PRESENTAZIONE AL SINDACO ALEMANNO DEL PROGETTO DI UNO STADIO A TOR DI VALLE. SIAMO QUASI ALLA FINE DEL 2020 E LE PIETRE DI CUI SI PARLA SONO SOLO TOMBALI. SENZA IL VIA LIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE, LA SCONFITTA SAREBBE DI TUTTI E LA FIGURACCIA TOTALE"

dan friedkin

Giancarlo Dotto per il Corriere dello Sport

 

Gli anni passano, i bimbi crescono, le mamme imbiancano e gli stadi crepano. Che sia Roma o Firenze, l’Olimpico o l’Artemio Franchi, Tor di Valle o Campi Bisenzio, si chiamino James, Dan o Rocco, Marino, Raggi o Nardella, la sostanza dell’incubo non cambia. Cambiano le città, cambiano i soggetti investitori, cambiano i sindaci e le giunte, cambiano le leggi e le delibere, i vincoli e le commissioni, ma l’obiettivo stadio somiglia sempre di più a una spedizione all’inferno. Una vera e propria caverna dantesca, solo entrate e nessuna uscita.

 

Una gigantesca carta moschicida fatta di burocrazie corporative, interessi singoli, e faide politiche, in un quadro d’instabilità assoluta dove lo smottamento è continuo, la frana alle porte e tu che arrivi dal Massachussets, dal New Jersey o dal Texas, tu che comunque hai portato e versato fiumi di dollari,  ti ritrovi trasformato in un Sisifo che rischia il ricovero psichiatrico ogni volta che ricadi a (Tor di) Valle con il tuo grottesco macigno, scambiato  con insano ottimismo per la prima pietra del nuovo stadio.

nardella commisso

 

Sono tante le figure mitologiche che vengono alla mente in questa triste storia, ma quella che più rende l’idea è il labirinto costruito da Dedalo, un intrigo di strade, stanze, gallerie, luminarie, vicoli ciechi, porte che si aprono e si chiudono un secondo dopo. Avrebbe la pretesa di frenare e deviare gli appetiti dei nuovi barbari venuti da oltre Atlantico, il Minotauro  di circostanza, salvo poi diventare l’apparato stesso il mostro.

 

Solo che ad essere sacrificati, in questo caso, non sono fanciulli e vergini sparse, ma le teste degli americani e, con loro, la possibilità di rianimare un volano economico in un sistema calcio vicino al fallimento. Che sia l’approccio morbido e suadente del Baldissoni di turno o quello dirompente di Commisso, al grido di “Voglio distruggere il Franchi”, il risultato non cambia.

 

Eppur non si muove. Un harakiri disperante e perfetto (ancora più incomprensibile a Firenze dove le conseguenze del Covid sono micidiali, alberghi e ristoranti che chiudono, perdita dell’ottanta per cento del fatturato cittadino).

 

stadio Artemio Franchi

L’incontro “segreto” e così atteso tra Dan Friedkin e Virginia Raggi è l’ennesima porta girevole che si apre di un film che è passato di mano, dalla leggerezza di un Lubitsch alle grondanti atmosfere horror dell’omonimo di Dan, il William dell’”Esorcista”, dove il demonio in questo caso è la paralisi, il non luogo a procedere. Dan e Virginia s’incontrano otto anni e mezzo dopo la presentazione al sindaco Gianni Alemanno del progetto di uno stadio a Tor di Valle.

 

raggi

Era il 2012. Due anni dopo, nuovo sindaco, Ignazio Marino, e nuovo giro di giostra. Il progetto viene ufficialmente presentato al Campidoglio,  in una sarabanda di sorrisi e pronostici gaudiosi (“prima pietra dello stadio entro il 2020”). Siamo quasi alla fine del 2020 e le pietre di cui si parla sono solo tombali.

ROMA STADIO TOR DI VALLE

 

A Roma, come a Firenze, le prospettive restano cupe con l’aggravante, nel caso della capitale, di un’incertezza politica che non consente alla Raggi di fornire nessuna garanzia in assenza di una maggioranza certa e di un futuro più incerto che mai. Se “Attila” Rocco strepita un giorno sì e l’altro pure, ogni tanto a sproposito, Dan tace e lavora sotto traccia. Sembra armato di metodo e di pazienza, vediamo se basterà. Di sicuro, senza il via libera del consiglio comunale, la sconfitta sarebbe di tutti e la figuraccia totale. I danni, impossibili da quantificare.

verona roma dan e ryan friedkindan ryan friedkinSTADIO ROMA TOR DI VALLE

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…