lotito dal pino elkann de laurentiis commisso pallotta

IL CALCIO ITALIANO E’ MARCIO. E VA BENE A TUTTI - SUI DIRITTI TV E SULL’INGRESSO DEI FONDI IN “LEGA SERVIZI”, SI CONSUMA LA BATTAGLIA FINALE TRA LOTITO E DAL PINO (CHE POTREBBE DIMETTERSI SE L’OPERAZIONE NON VA IN PORTO) - COMMISSO E PALLOTTA HANNO CAPITO CHE ARIA TIRA IN ITALIA E NEANCHE IL FONDO ELLIOTT E’ RIUSCITO A CAMBIARE NULLA - QUANDO JOHN ELKANN, DOPO CALCIOPOLI, PROVO’ A CAMBIARE CHIAMANDO JEAN CLAUDE BLANC FU SCONFITTO SU TUTTA LA LINEA. CAPI’ CHE NESSUNO VOLEVA INNOVARE DAVVERO E ALLORA…

john elkann andrea agnelli

Dagoreport

 

Chiagne e fotte. Le squadre italiane guardano le coppe volare in altri paesi, ma soprattutto vedono volare i fatturati delle squadre di altre leghe, mentre per quelle italiane volano solo i debiti e i passivi. Come il resto del paese, il calcio italiano sembra irriformabile. Passano le Calciopoli o gli scandali delle partite truccate ma non cambia nulla. Il sistema è autoreferenziale e avvitato intorno ai soliti personaggi, e non accetta intrusioni. Ricordate quando, dopo Calciopoli, John Elkann provò a riformare inserendo manager provenienti da altri sport come Jean Claude Blanc? Risultato: sconfitta su tutta la linea.

Jean Claude Blanc

 

Il povero Yaki capì velocemente che nessuno voleva cambiare quel sistema, mollò la squadra al cugino Andrea, in pratica il figlio putativo di Antonio Giraudo, e la Juve ha ricominciato a vincere scudetti a nastro. Solo scudetti, perché quel sistema non basta per vincere in Europa, nonostante l’ottimo lavoro fatto da Andrea in UEFA e in ECA, l’associazione dei principali club europei, di cui è presidente.

 

Così, ogni volta che dall’estero qualcuno pensa di investire nel calcio italiano, si scontra con un sistema che non vuole vincere ma solo continuare a dividere le torta fra pochi noti, che spesso hanno più parti in commedia. Il buon Rocco Commisso, che pure è figlio del sud Italia, è rimasto velocemente sconvolto da come funziona qui, e anche Pallotta si è arreso lasciando al connazionale Friedklin.

 

ROCCO COMMISSO

Persino il fondo Elliott, capace di far fallire paesi e di tenere sotto scacco mezzo mondo, non è riuscito tramite “Aivan” Gazidis a liberarsi della mafietta italiana: la rivoluzione tedesca con Rangnick si è arenata, sconfitta dal vecchio, e ora il Milan è di nuovo schiavo dell’ex pizzaiolo Raiola, che detta legge, rivendica mancanza di stile e pretende le scuse di Gazidis al Dio Ibra.

pallotta baldini

 

Il prossimo banco di prova sarà il 9 settembre, quando l’assemblea di Lega sarà chiamata a decidere se far entrare nella controllata Lega servizi i fondi di private equity. Advent, CVC e FSI si sono mossi in anticipo e hanno presentato un’offerta importante: circa 1,5 miliardi per il 10% della Serie A. Soprattutto promettono di raddoppiare il fatturato della Lega in pochi anni, grazie a innovative operazioni sui diritti tv, sul merchandising e sugli stadi. Il presidente Paolo Dal Pino si sta giocando tutto su questa operazione, e già molti dicono che se non passerà si dimetterà.

gazidis

 

Serve il voto di  circa 15 squadre, e l’obiettivo sembra vicino: i fondi li vogliono Juve, Inter, Milan, Torino, Roma, Fiorentina e tanti altri. I contrari sono due: il Napoli di De Laurentiis, che da buon produttore cinematografico vorrebbe farsi un canale in casa, scontrandosi però con una necessità di capitali non facilmente reperibile. E poi l’immarcescibile Claudio Lotito, il vero dominus del calcio italiano, quello che è sempre riuscito a ottenere quello che voleva “perché ha tanto tempo da dedicare”, come diceva Adriano Galliani.

 

PAOLO DAL PINO

Lotito, che è stato anche il promotore della presidenza Dal Pino, non vuole assolutamente l’ingresso dei fondi. Perché i fondi, se mettono 2 miliardi di euro, vogliono gestire la governance, e lui non potrebbe fare più i suoi giochini. La sua idea è quella di cartolarizzare i diritti tv, in pratica di farsi scontare dei diritti che molte squadre hanno già cartolarizzato da loro. Debiti sui debiti, nessun investimento. Per far questo ha chiesto aiuto a Fortress e sta parlando con Marco Bogarelli, per anni grazie a Infront il padrone del calcio italiano, in pratica chi ha portato il sistema allo sfascio, e anche con MediaPro che, non felice di aver distrutto il calcio in Francia vuole replicare in Italia.

lotito de laurentiis

 

Lotito, che ora vede Dal Pino come il male assoluto, è però bravissimo a ribaltare situazioni che sembravano compromesse. Così ha cominciato a tramare per avere i voti sufficienti per bloccare l’operazione. In questi giorni sta parlando fittamente con Tommaso Giulini del Cagliari, Maurizio Setti del Verona e Stefano Campoccia dell’Udinese, che potrebbero decidere di staccarsi a causa di vari motivi di insoddisfazione.

 

Tommaso Giulini

Campoccia ad esempio, ex cognato di Alessandro Benetton, è incazzato con Dal Pino per essere stato escluso dal Consiglio Federale. Così il 9 nell’assemblea di Lega andrà in onda una guerra fra il vecchio e il nuovo. Il calcio italiano potrà forse tornare a dominare oppure rimanere prigioniero delle pastoie e del chiagne e fotte.

Stefano Campoccia

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…