CALCIO A RISCHIO CRAC (MA I TEMPI PER LA RIPRESA SONO STRETTISSIMI) - PREVISIONI NERE PER I CLUB. SOLO CON LA RIPARTENZA DI SERIE A, LIGA E PREMIER POTRÀ DIRSI INIZIATA LA FRENATA AL CROLLO DA CORONAVIRUS DELL'INDUSTRIA DEL PALLONE. LA QUESTIONE DEL CALENDARIO INGOLFATO: IL PROSSIMO CAMPIONATO POTREBBE COMINCIARE IL 1° OTTOBRE. A GIUGNO CI SONO GLI EUROPEI. SI GIOCANO 3 GIORNATE A SETTIMANA? 

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Enrico Currò per “la Repubblica”

 

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Lo scatto in avanti delle sorelle della Bundesliga, per rimandare in campo Messi, Ronaldo, e Salah, nasconde un obiettivo duplice. L' accelerazione di Liga, Serie A e Premier League verso la ripartenza, con federazioni, leghe e governi in apparente sintonia («Vogliamo la diretta gol in chiaro», si sbilancia il ministro dello sport Spadafora), mira sia a limitare i drammatici danni finanziari inferti dalla pandemia al calcio mondiale (centinaia di club rischiano di scomparire), sia a evitare che la prossima stagione venga compromessa in partenza: un pericolo, in verità, già concreto.

 

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Il programma prevede infatti la finale di Champions il 29 agosto e l' avvio formale del 2020-21 il 1° settembre, in teoria con i ritiri. Diventa probabile la rinuncia alla finestra di settembre per le Nazionali (con la Nations League) e sono strettissimi i tempi per il via ai nuovi campionati, senza adeguata preparazione atletica e con l' incognita di mercato e contratti. Però, con l' Europeo dall' 11 giugno 2021, i tornei nazionali non potranno concludersi troppo in là: l' ipotesi che la prossima Serie A cominci il 1° ottobre postulerebbe un calendario con 3 giornate fisse a settimana, rendendo meno fantasiosa l' alternativa della regular season di 19 giornate e poi di playoff e playout da 10 squadre ciascuno.

 

Ieri la Figc ha consegnato a Spadafora la bozza di protocollo medico per il campionato. Ricalca quello per gli allenamenti collettivi, con una novità: l' indicazione che, in caso di calo della curva dei contagi, i test con i tamponi possano essere meno frequenti e via via sostituiti dai sierologici. Resta, legato sempre alla verifica sull' andamento della pandemia, il nodo della quarantena di gruppo se c' è un contagiato: la decisione spetta al medico della Asl e non vale solo per il calcio, ma per tutti gli sport.

 

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Intanto la Liga corre verso il modello tedesco: la volontà, comune con Serie A e Premier League, è il ritorno più o meno contemporaneo: venerdì 12 giugno o al massimo il 19. In Bundesliga, con la stella Haaland già risalita sul palcoscenico e pronta a guidare domani l' assalto del Dortmund al Bayern, il successo è finanziario. Se si concluderà regolarmente il 27 giugno, quando Liga, Serie A e Premier League nella migliore delle ipotesi saranno appena ripartite, il campionato tedesco ne trarrà vantaggio sul mercato, accrescendo l' attrattiva della Germania per tv, sponsor e campioni: Spagna, Italia e Inghilterra non possono più permettersi di accumulare ritardo competitivo. Ma la vera impresa di Messi, Ronaldo e Pogba sarebbe il salvataggio dell' intero calcio mondiale dal tracollo: soltanto con la loro ricomparsa sul video, a tutte le latitudini, potrà dirsi iniziata la frenata al crollo da coronavirus dell' industria del pallone.

 

Mentre Neymar è rimasto nella dorata clausura brasiliana di Mangaratiba per lo stop anticipato della Ligue 1 con annesso Psg, l' attesa è dunque per gli uomini simbolo degli altri 3 campionati. Anche se Maiorca-Barcellona, Bologna-Juve e il derby tra l' Everton di Ancelotti e il Liverpool non battezzeranno i 3 "nuovi" tornei, è al riluccicare delle stelle, spente dalla pandemia, che guardano tutti i club del mondo.

 

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Secondo Marion Laboure, analista della Deutsche Bank e docente ad Harvard, saranno le società medio- piccole, che basano i loro introiti sui trasferimenti dei migliori calciatori, a subire il contraccolpo della crisi di liquidità dei grandi club, acquirenti naturali di ogni talento e perciò destinati alla scissione con una Superlega: unico antidoto, il tetto salariale degli sport professionistici Usa.

 

L' economista francese ha elaborato uno studio sulle perdite nella stagione in corso delle big 20, le più ricche della classifica Deloitte, e una doppia simulazione per il 2020-21: una per l' eventualità di partite con pubblico fisiologicamente ridotto (minori incassi da stadio e da sponsor), l' altra a porte chiuse (zero introiti da stadio e -20/30% di diritti tv). È quest' ultimo lo scenario più fosco, con fatturato quasi sempre dimezzato o di più: il Barcellona perderebbe 450 milioni di euro rispetto agli 841 dell' ultimo, il Psg 360 su 636, la Juventus 215 su 460, l' Inter 215 su 460, la Roma 90 su 231, il Napoli 70 su 207.

 

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Anche per questo, in Spagna, si celebra con enfasi "il Patto di Viana", dal nome del palazzo di Madrid in cui il Consiglio dello sport, la Liga e la Rfef, la Federcalcio, con lo spauracchio del -1.040 milioni, hanno preparato il piano per rispedire in campo il Barça di Messi e il Real Madrid. Che avrà un piccolo vantaggio: se a porte chiuse gli arbitraggi, Bundesliga docet, sono meno casalinghi, la chiusura del Bernabeu ne permetterà la ristrutturazione in tempo per il prossimo campionato. Il Real giocherà le 6 partite interne all' Estadio Di Stefano di Valdebebas, dove in genere si allena: autoesilio indolore.

 

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