ceferin e al khelaifi

UN CALCIO ALLA SUPERLEGA - IL PRESIDENTE DEL PSG NASSER AL KHELAIFI HA ANNUNCIATO CHE DAL 2024 LA CHAMPIONS LEAGUE INCASSERÀ 5 MILIARDI DI EURO A STAGIONE TRA MARKETING, DIRITTI TV E COMMERCIALI, ARRIVANDO A 15 MILIARDI FINO AL 2027 – SI TRATTA DI UN AUMENTO SUPERIORE AL 40% RISPETTO AGLI ACCORDI PRECEDENTI – GUARDA CASO PROPRIO OGGI IL QUOTIDIANO FRANCESE “L’EQUIPE” HA RIVELATO CHE IL MONTE INGAGGI DEL PSG SAREBBE SALITO A 629 MILIONI DI EURO, CIRCA IL 37% DI TUTTA LA LIGUE 1, MA LA SOCIETÀ CONTESTA IL DATO: PER LORO GLI STIPENDI ARRIVANO A 585 MILIONI…

CHAMPIONS LEAGUE

1. LA NUOVA CHAMPIONS SARÀ RICCHISSIMA, 15 MILIARDI TRA IL 2024 E IL 2027

Da www.ilnapolista.it

 

Dal 2024 la Champions League incasserà ben 5 miliardi di euro a stagione tra marketing, diritti tv e commerciali. 15 miliardi fino al 2027, un aumento superiore al 40%. È il risultato annunciato dal presidente del Psg Nasser Al Khelaifi, alla guida dell’Eca dopo la querelle Superlega, con una lettera ai club. Lettera il cui contenuto è stato anticipato da alcuni media britannici, in particolare il Times. Una parte della lettera è stata ripresa dall’edizione odierna della Gazzetta.

 

ceferin e al khelaifi

«Si tratta – ha scritto Al Khelaifi, a Roma in questi giorni per lavorare sulla neonata federazione internazionale di padel – di una nuova alba di stabilita finanziaria e di un’opportunita per i club di calcio europei, grazie alla trasformazione della gestione e alla commercializzazione delle nostre competizioni».

 

Fiumi di denaro per i 36 club che parteciperanno alla “nuova” Champions, che tra due anni – lo ricordiamo – avrà una struttura ed un assetto completamente diverso. Una spallata importante al progetto Superlega, che l’oramai riferimento dell’Eca accoglie con toni trionfalistici, celebrando la collaborazione tra l’associazione tra i club europei e la Uefa stessa.

 

ceferin con al khelaifi

«È un accordo che garantira un incremento degli incassi e di conseguenza maggior solidarieta per i club non qualificati, oltre che investimenti dell’Uefa per lo sviluppo dello sport in tutto il continente». Una dichiarazione d’intenti divenuta realta nelle cifre rese note ieri con l’annuncio di Al Khelaifi di un «dislocamento tettonico anche per il ruolo dei club nelle decisioni che plasmano il calcio europeo, grazie all’Eca e alla collaborazione con l’Uefa»

 

2. SCHIZZANO I COSTI DEL PSG. PER L'EQUIPE L'EMIRO PAGA 629 MILIONI IN STIPENDI

Alessandro Grandesso per www.gazzetta.it

donnarumma psg

 

Messi, Ramos, Wijnaldum e pure Donnarumma la scorsa estate sono arrivati al Psg da svincolati. Il club dell'emiro del Qatar non ha speso dunque un euro per metterli sotto contratto. Ma anche i giocatori liberi hanno un costo e, secondo l'Equipe, un effetto importante su un bilancio già messo in difficoltà dalla crisi. Il monte ingaggi del Psg infatti sarebbe salito a 629 milioni di euro. 

 

Quota che corrisponde al 37% della voce stipendi di tutta la Ligue 1, che si attesta a 1,7 miliardi. Ma la società parigina contesta il dato: gli stipendi, globali, quindi anche dei circa 700 dipendenti e degli atleti delle altre discipline, arrivano a 585 milioni in tutto. Comunque. un'ottantina in più rispetto all'ultima stagione.

sergio ramos al psg

 

CONTI

Dei 629 milioni, precisa l'Equipe, 136 sono destinati ai prelievi per imposte e contributi. Si tratta lo stesso di una cifra che supera l'ultimo fatturato del club, approvato in Lega. Quello del 2019/20 infatti si fermava a 559 milioni, di cui 414,5 milioni alla voce retribuzioni di tutta la struttura societaria: dalle stelle della prima squadra al magazziniere. 

LEO MESSI AL PSG

 

L'arrivo di Messi, il cui ingaggio è stimato a 30 milioni netti, ha però appesantito i conti, a fronte di ricavi in calo, per via dei due anni di pandemia. Per il Psg, dalla scorsa estate la voce ingaggi sarebbe invece salita a 585 milioni, di cui 127 di trattenute. L'incremento rispetto ai 503 milioni del 2021 sarebbe dunque di “soli” 82 milioni. E non di 124, come per l'Equipe.

icardi

 

TAGLI

Comunque sia, il Psg da mesi ha avviato una drastica politica di tagli e soprattutto una strategia di alleggerimento della rosa che però finora non ha portato i frutti sperati. Sul mercato sono finiti molti giocatori poco produttivi. A cominciare da Icardi, comprato per 50 milioni, bonus esclusi, che pesa per circa 10 milioni di ingaggio. 

 

Ma in uscita ci sono anche i vari Paredes (9 milioni lordi, bonus esclusi), Herrera (7,8), Draxler (7,2), Kurzawa (5,4), Kherer (4,9), e ormai pure Di Maria, in scadenza, con i suoi 13 milioni di stipendio. Finora nessuno ha fatto le valige, neppure il 35enne Navas con 12 milioni lordi di ingaggio, messo sotto pressione dalla concorrenza di Donnarumma che parte da un ingaggio equivalente, a pari all'incirca di quelli di Ramos e Wijnaldum.

mbappe messi neymar

 

E poi c'è il capitolo Mbappé. Il fuoriclasse francese guadagna 12 milioni netti, circa il doppio al lordo, e potrebbe salutare a giugno. A meno che non accetti l'offerta di rinnovo che lo renderebbe il giocatore più pagato del club, oltre quota 30 milioni netti. Rendendo ulteriormente complessa l'equazione.

ceferin in visita al psg

 

CRESCITA

Secondo l'Equipe, il Psg non rischia sanzioni. Non in patria, dove i controllori della Lega considerano il fondo Qsi come un garante indiscutibile. E neppure in Europa, visto che il fair-play finanziario è stato alleggerito proprio per permettere ai club di fronteggiare più serenamente la crisi, in attesa di una riforma che l'Uefa gestisce a stretto contatto con l'Eca, presieduta da Nasser Al Khelaifi, presidente del Psg. 

PSG 2

 

Naturalmente, vanno poi prese in considerazione le voci in entrata. Al di là della crisi, l'arrivo di Messi ha dato una spinta ulteriore ai ricavi commerciali che sono in costante crescita negli ultimi dieci anni a gestione Qatar: passati da 95 milioni nel 2011 a 540 milioni nel 2020, dopo il picco oltre quota 600 milioni del 2019 di pre-crisi. In media, un +21,3% annuale, per un valore globale del marchio Psg stimato a 2,5 miliardi. Ma alla fine serve comunque vendere.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...