CHE BOTTA DI KULUSEVSKI - A PARMA STA INCANTANDO. "KULU" È L'OGGETTO DEL DESIDERIO DI INTER E JUVE, MA APPARTIENE ALL'ATALANTA E A FINE ANNO TORNERÀ LÌ. A MENO CHE… - E POI IL VIOLA VLAHOVIC, IL MILANISTA HERNANDEZ, IL BOLOGNESE TOMIYASU, L’URUGUAGIO DEL CAGLIARI NANDEZ: ECCO CHI SONO LE NUOVE PROMESSE DELLA SERIE A…

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FURIO ZARA per Avvenire

 

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In Italia il calcio parla straniero, ma cambia ogni volta lingua perché i migliori - dopo aver fatto tappa nella nostra Serie A - ci salutano e vanno a cercare gloria altrove. Questa prima parte di campionato ci ha consegnato un robusto pacchetto di talenti in erba. Godiamoceli, poi sarà quel che sarà.

 

Il serbo Dusan Vlahovic domenica sera ha tirato per la giacca l' Inter e con un gol in pieno recupero le ha imposto il pareggio. È l' unico attaccante di ruolo in una Fiorentina di fini dicitori o presunti tali. Sgomitando, si sta ricavando lo spazio che merita. È giovane (19 anni), si ispira a Ibrahimovic. La sua differenza risiede nella bellezza con cui marchia i suoi gol: ha un sinistro che riassume potenza e precisione, la rete segnata all' Inter è il suo biglietto da visita, ma già la doppietta nella sciagurata sconfitta di Cagliari aveva sottolineato le qualità del ragazzo.

 

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Che ne sanno i Duemila, verrebbe da dire pensando ad Dejan Kulusevski - coetaneo di Vlahovic (classe 2000) - il vero "crack" di questo campionato. A Parma sta incantando. Ha resistenza fisica, piede sinistro di fata (chiedere a Koulibaly che l' altro giorno se l' è visto filare via come un Freccia-Rossa), visione lucida del gioco. Origini slave, nato a Stoccolma, concentrato virtuoso di quel meeting pot di cui vive oggi il calcio: "Kulu" è l' oggetto del desiderio di molte squadre italiane e straniere, ma appartiene all' Atalanta e a fine anno tornerà lì.

 

A proposito di Bergamo alta. I "guastatori" di Champions sono stati il belga Timothy Castagne e il tedesco Robin Gosens, rispettivamente 24 e 25 anni, motorini inesauribili della squadra di Gasperini. Hanno scelto l' esilio della fascia come nastro di partenza per le loro scorribande, sono due calciatori "totali", nel cui dna vi è molto dell' Olanda ci Cruyff e Neeskens. Sono uomini-ovunque, intercambiabili e irrinunciabili nel calcio propositivo della Dea.

 

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Un discorso a parte lo merita. Lautaro Martinez. L' anno scorso viveva all' ombra di Icardi. Maurito ora sta al Psg (Parigi val bene una mossa) e "El Toro" è esploso, scoprendosi attaccante di razza (8 gol) e silenziando chi rimpiangeva il connazionale. Lautaro è l' esempio più virtuoso dell' attaccante moderno.

 

Corre per due, si offre sempre come riferimento per gli inserimenti dei compagni e in area non sbaglia un colpo.

 

La sua intesa con Romelu Lukaku ha portato l' Inter in cima alla classifica. Alla pari di una Juventus che aspetta ancora Matthijs De Ligt. Il talento più luminoso dell' Ajax è costato tanto, 75 milioni più 10 di bonus: è stato l' acquisto più oneroso del mercato della Serie A.

 

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La domanda non è più: li vale quei soldi? (Se ci riferiamo a quanto fatto vedere la risposta per ora è no). Ma è diventata: li varrà? Perché parliamo di un ragazzo che va declinato al futuro. L' Olandesone ha solo vent' anni e l' aura da Beckenbauer che porta in dote gli pesa, ma diventerà corazza quando prenderà confidenza con il nostro campionato. Piuttosto: accanto a lui - chiamato sempre nell' emergenza - brilla il talento puro di Merih Demiral, 21 anni, turco, sei mesi al Sassuolo prima della Juventus. È tosto, duro quando serve, un Chiellini in minore.

 

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Se nel Milan che stenta sta comunque brillando di luce propria Theo Hernandez, il terzino-goldeador alla Aldo Maldera; nel Cagliari che ha aperto una finestra sull' Europa il nome da seguire è quello di Nahitan Nàndez, uruguagio così come lo si può immaginare, tutto "barra" e corse perdifiato. (A proposito di paragoni: Nàndez ricorda invece il quasi omonimo Nando De Napoli, scudiero di Maradona nel Napoli degli anni '80). A Verona Juric ha dato fiducia a ragazzi dal sicuro avvenire: parliamo del turco Sofyan Amrabat (23 anni), marocchino che l' anno scorso stava al Club Bruges; e Marash Kumbulla - albanese, altro classe 2000 come Vlahovic e Kulusevski - difensore-granatiere come ce n' erano una volta, di quelli che "pallone o caviglia", anche entrambi.

 

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Al norvegese Morten Thorsby sono bastate poche partite per far parlare di sé: è un ecologista convinto, usa la bici e non l' auto (in Olanda aveva convinto i compagni ad andare all' allenamento in bici), impegnato nel sociale, si batte da tempo contro l' inquinamento del pianeta e un paio di mesi fa è sceso in piazza a Genova per unirsi alla manifestazione del Fridays For Future. Ma non c' è solo questo: parliamo di un terzino destro che sa perfettamente come muoversi negli schemi della Sampdoria di Ranieri.

 

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In casa Spal si fa apprezzare il difensore brasiliano Igor, che negli ultimi due anni ha giocato in prestito in Austria con Wolfsberger e Austria Vienna. Pagato 3 milioni di euro, Igor sta facendo vedere il repertorio del perfetto brasiliano: serpentine, dribbling audaci, gol spettacolari (come quello segnato in Coppa Italia col Lecce), ma anche qualche amnesia di troppo e qualche concessione alla giocata frivola e strappa-applausi. A Bologna sono tutti innamorati di Takehiro Tomiyasu. Il giapponesino (21 anni) è un terzino disciplinato come un soldatino, non accusa cali di rendimento e - soprattutto - riempie le sue partite di tante piccole cose preziose. Insomma: è pronto per un club di fascia alta. Se ne andrà di sicuro anche lui, tra Premier e Bundesliga, e se ogni tanto guarderà nello specchietto retrovisore della sua carriera ci vedrà la Serie A, Italia, campionato di passaggio, rincorsa lunga per il salto che i migliori stranieri del nostro campionato si apprestano a fare.

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