orologi

A CHE ORA È LA FINE DEL GIRO? - GLI OROLOGI ENTRATI NELLA LEGGENDA DELLE CORSE AUTOMOBILISTICHE. DALLO ZENITH EL PRIMERO, PRIMO CRONOGRAFO INTEGRATO DELLA CASA SVIZZERA, FINO ALLO XERIC LEADFOOT AUTOMATIC, GENIALE CON IL SUO RITORNO AL PASSATO, LE ORE SALTANTI E LA RISERVA DI CARICA CHE SEMBRA UN VECCHIO INDICATORE DEL LIVELLO DI BENZINA DI UNA PLYMOUTH DEL 1960, PASSANDO PER ROLEX, PORSCHE, VACHERON CONSTANTIN

 

Giovanni Buttitta per ''la Repubblica''

 

 

Ruote, ingranaggi, molle e pistoni, ma in scala ridotta, ridottissima. L’altra grande passione che muove le teste e i cuori di uomini e donne del globo, oltre a quella dell’auto. E in un momento di viaggi ridotti, di confinamenti e trasporti difficili, i contaminuti diventano non solo oggetto del desiderio ma anche della rassicurazione. Gli orologi possono stare sempre con noi, sula nostra pelle in un rapporto intimo e soprattutto sicuro. Gli orologi da polso sono compagni fedeli, espressioni di meccanica e ingegno quanto e forse più delle auto.

zenith el primero 1969

 

Non ci tradiscono e stanno al sicuro sul nostro polso, con noi. E sono bellissimi, come le auto. La loro tecnica, la loro storia e le loro emozioni nascono e prosperano tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. I primi come le quattroruote sono l’espressione di storie avventurose e desideri incontrollati. Guardiamo un super orologio come una supercar e apprezziamo l’orologio di tutti i giorni come la nostra utilitaria. Il primo ci fa dominare il tempo, la seconda ci ha insegnato a dominare lo spazio. Come l’auto coprono il pianeta ma sono molti di più: oltre un miliardo e duecento milioni all’anno. Il cuore dello stile e dell’inventiva rimane l’Europa. Quindi accendiamo i motori e partiamo.

 

I mitici

Non solo nella storia ma nella leggenda. Tutti e tre legati indissolubilmente al mondo della velocità e del motore a scoppio: circuiti dominati da meccanici sudati, bandierine a scacchi e duelli sull’asfalto all’ultimo secondo. Zenith El Primero è stato il primo cronografo integrato a vedere la luce nel 1969 dalla testa dei maestri orologiai di una delle più antiche case manifatturiere svizzere. Il movimento praticamente originale, ridisegnato fedelmente con la tecnica del “reverse engineering”, lo ritroviamo oggi sulla referenza A384 Revival. La scala tachimetrica di questo orologio da polso ha cronometrato le più importanti gare automobilistiche del mondo con una precisione che negli anni settanta era impensabile e i suoi 37 millimetri di diametro, con un spessore di soli 12,60 millimetri, hanno decorato il polso di piloti, generali e pazzi come Felix Baumgartner, il primo uomo a infrangere la barriera del suono nel 2012 gettandosi verso la piccola Terra dalla stratosfera alla velocità di 1242 Km/h.

vacheron constantin historiques american 1921

 

Altro giro di motore altro mito: Rolex Daytona, che ha montato guarda caso fino al 2000 il meccanismo proprio di El Primero. Oggi rappresenta per i più l’assoluto. Il più famoso quello appartenuto a Paul Newman, un mito sullo schermo e in pista. La moglie Joanne Woodward nel 1968, cinque anni dopo l’ingresso sul mercato, gliene regala uno con una scritta sul fondo della cassa “Drive carefully. Me”: l’atto di nascita del più desiderato e iconico dei cronografi. Oggi la ghiera Cerachrom lo rende ancora più bello, ma il fascino inarrivabile da 17 milioni di dollari dei micro quadratini nei contasecondi di quello appartenuto all’attore rimane inalterato.

 

Il terzo è il nonno degli altri due ma resiste indomito: il Vacheron Constantin Historiques American 1921 in oro rosa, progettato appositamente per il mercato americano degli anni ruggenti. Un orologio con il quadrante obliquo e la corona dislocata sull’estremo lato destro della cassa. Un classico senza tempo che consentiva ai primi corridori di leggere l’ora pur rimanendo saldamente ancorati al volante. Altri tempi.

 

Gli incredibili 

L’orologeria è anche follia come quella dell’industria automobilistica estrema, esoterica, irraggiungibile. Pagani, Koenigsegg, McLaren, Bugatti, Rolls-Royce, Maybach e Lykan Hypersport sono auto da sogno. MB&F, Urwerk, Meccanicheveloci e Xeric sono orologi da sogno: manuali, complicati, sofisticati, esclusivi. Costano a volte più di una Jaguar, spesso pezzi unici e irripetibili che escono dalle mani di imprenditori - artigiani visionari. L’MB&F n° 9 sembra forgiato dai primi principi aereodinamici degli anni 40’ e 50’. Curve e cristallo per tre quadranti di una macchina speciale fatta in casa con il motore HM9 che fa girare le lancette a perfezione di questo razzo spaziale da polso.

rolex

 

L’UR-CC1 di Urwerk rivolta il concetto di andamento circolare del tempo e lo trasforma in funzione lineare che diventa forma e sostanza simile agli strumenti di controllo delle antiche Oldsmobile americane. I secondi e le ore appaiono grazie a dei micro cilindri rotanti. E un cilindro, meglio un pistone, è stata l’ispirazione di Cesare Cerrito quando ha pensato a ICON Nerofumo. Una sezione dell’elemento propulsore del motore automobilistico diventa contaminuti con quattro fusi orari indipendenti e una suggestione nel nome che ricorda le nuvole nere sulle piste della Targa Florio. Lo Xeric Leadfoot Automatic Silver Black statunitense è geniale con il suo ritorno al passato, le ore saltanti e la riserva di carica che sembra un vecchio indicatore del livello di benzina nel serbatoio di una Plymouth del 1960. Geometrie speciali per chi guida, e un secondo fuso orario per dove ti stai dirigendo.

 

I corsaioli

Hublot Ferrari, Tanino Lamborghini e Porsche Design. Non hanno bisogno di presentazioni: ognuno incarna lo spirito del marchio dell’auto da corsa. Materiali preziosi, carbonio, titanio, acciaio. Scale tachigrafiche perfette. Indici e contatori a geometria variabile che ricordano gli pneumatici e le mescole della Formula 1, della Regolarità e dei rally più duri. Orologi grandi come grandi sono le marche e i motori che li ispirano. La corsa continua. È una gara da far tremare i polsi.

xeric leadfoot automatic sporsche

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...