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CHE ROGNA RONALDO! - LA JUVENTUS S'AFFRETTA A SMENTIRE LE VOCI SULLA CESSIONE DI CRISTIANO RONALDO CON LE DICHIARAZIONI DI ALLEGRI (“GLI HO DETTO VIENI IN PANCHINA, CHE NEL SECONDO TEMPO CI SARÀ BISOGNO DI ENTRARE”) E NEDVED – MA PER VEDERE COME ANDRÀ A FINIRE BISOGNERÀ ASPETTARE LE SITUAZIONI TRA MBAPPÈ E REAL E TRA KANE E IL CITY. E POI CI SAREBBE UN EQUIVOCO TATTICO…

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Gianluca Oddenino per www.lastampa.it

 

Questione di segnali, ma chissà se a Cristiano Ronaldo brucia di più vedersi annullato il gol della vittoria al 95' per un centimetro di fuorigioco oppure per essere finito in panchina nel debutto in campionato. 

 

Il primo gliel'ha spedito la Var, annullando la gioia e l'emozione di essersi ripreso il mondo a modo suo (togliendosi anche la maglia per festeggiare: raramente lo fa), mentre il secondo è arrivato dritto dritto da Massimiliano Allegri: «Ho parlato con lui – spiega - e gli ho detto: “Vieni in panchina che nel secondo tempo ci sarà bisogno di entrare”. Si è messo a disposizione come tutti». 

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Non siamo al reato di lesa maestà, perché con il ritorno del tecnico si era intuito che il trattamento sarebbe cambiato anche per CR7, ma è sicuramente lo spodestamento che nessuno pensava di vedere alla prima giornata e in piena bagarre di mercato. 

 

Dietro l'esclusione non c'è un problema fisico, visto che Ronaldo si è allenato regolarmente nei giorni scorsi e lo stesso Allegri aveva detto alla vigilia che stava bene, ma una necessità tattica-tecnica (senza di lui il 4-4-2 funziona meglio) che sconfina nella gestione dello spogliatoio. 

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E anche l’assenza di Chiesa, mandato in panchina per fare spazio a Cuadrado sull’ala, va in quella doppia direzione. Solo che il caso Ronaldo può avere degli sviluppi in questi ultimi giorni di trattative.

 

DUBBI E MISTERI

Il fuoriclasse portoghese non ha mai nascosto i suoi dubbi sull'avventura bianconera e ha sfogato anche la sua rabbia nel famoso messaggio in cui ha negato l'ipotesi di un ritorno al Real, senza mai citare la Juventus e il suo futuro in Italia. Allo stesso tempo non è un mistero che il suo agente, Jorge Mendes, stia cercando da mesi una soluzione per trovare una nuova squadra al penta Pallone d'Oro. 

 

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In piedi restano le ipotesi che portano al Psg, nel caso di cessione di Mbappé al Real, e al Manchester City se dovesse fallire l'assalto a Kane del Tottenham. Però dopo quel che è successo ieri a Udine, con Ronaldo in panca per un'ora, il quadro potrebbe cambiare in fretta. La Juventus sta alla finestra, pronta con eventuali piani alternativi (su tutti Gabriel Jesus del City), e nel contempo cerca di raffreddare il caso. 

 

«Non bisogna cercare sensazioni dove non ci sono – ha risposto il vice presidente Pavel Nedved -: Ronaldo in panchina è una scelta condivisa con il giocatore. Siccome siamo all'inizio della stagione, è normale che le condizioni non siano al top e non riguarda solo Cristiano, ma tutta la rosa. E poi Ronaldo resterà assolutamente alla Juve».

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Il mercato chiude il 31 agosto e nel mezzo c’è la partita di sabato sera allo Stadium contro l'Empoli. Saranno giorni movimentati alla Continassa, a maggior ragione dopo l'incredibile vittoria sprecata contro l'Udinese, mentre il destino di Ronaldo è ancora tutto da scrivere. 

 

L'immagine di lui in panchina ha fatto il giro del mondo, anche perché un debutto senza Ronaldo titolare (al netto degli infortuni) non si registrava dal 2003 nel primo anno con la maglia del Manchester United. Quando non era ancora CR7 e doveva conquistare Ferguson, mentre qui la sensazione è che con Allegri ci sia una frattura da ricomporre e non è escluso che Cristiano si sia un po' offeso quando ha capito che non avrebbe giocato titolare. 

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«Ci sono tante partite e c'è bisogno di gestire tutti. Lo metto in panchina per farlo riposare - ha risposto il tecnico bianconero quando gli è stato chiesto se Ronaldo verrà gestito in maniera differente rispetto agli anni scorsi - perché può essere determinante lo stesso in mezz'ora: è un valore aggiunto e i suoi gol a noi servono». Sul trono, però, adesso non c’è più.

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