cerchione singer

DI CHI E’ IL MILAN? /2 - ELLIOTT, CHE HA DICHIARATO DI AVERE IL 96% DEL CLUB, SMENTITO DALLE CARTE LUSSEMBURGHESI. IL REBUS DEL PESO REALE DEI DUE FINANZIERI - PREVISTO UN POTERE DI BLOCCO IN MANO A CHI HA SOLO IL 4%: MA SE UNO HA IL 96% PER QUALE MOTIVO CONCEDE UN POTERE COSÌ GRANDE A UN MISERO 4%? - ANCHE L’INTER CONTROLLATA TRAMITE SOCIETÀ CON SEDE IN LUSSEMBURGO. ZHANG, 57 ANNI, POSSIEDE INDIRETTAMENTE IL 58,10% DEL CLUB, IL FIGLIO, 28 ANNI, IL 36,9%...

Mario Gerevini per corriere.it

 

singer

Nell’Inter di Jindong Zhang, il figlio Kangyang (presidente del club) ha più di un terzo del capitale. Nell’assetto del Milan, lanciato in testa alla classifica dai goal di Zlatan Ibrahimovic, resta il rebus del peso reale dei due finanzieri Cerchione e D’Avanzo, nonostante Elliott abbia dichiarato di avere il 96%. Le carte lussemburghesi che sembrano smentire Elliott sulla proprietà rossonera, confermano invece il «peso» del giovane Zhang nell’articolato schema proprietario che dalla Cina arriva a Milano.

 

Niente da dichiarare?

CERCHIONE

Sia i nerazzurri (Great Horizon) che i rossoneri (Project Redblack) sono controllati tramite società con sede in Lussemburgo. E dunque in entrambi i casi queste holding si sono adeguate alle leggi di contrasto al riciclaggio e al terrorismo, dichiarando i nomi dei beneficiari effettivi, ovvero chi in ultima analisi possiede o controlla una società, anche attraverso clausole o diritti che consentono un’influenza dominante.

 

Dunque la «dogana» lussemburghese non ammette scorciatoie o dichiarazioni superficiali. Giovanni Ferrero, per esempio, il leader della multinazionale dei dolci con base nel Granducato, ha fatto tempestivamente «outing» rendendo di fatto pubblica la sua segretissima quota effettiva, detenuta attraverso una ragnatela societaria: 75%, di cui 20,1% in nuda proprietà.

 

Gli Zhang allo scoperto

Così anche il proprietario di Suning e il figlio, presidente dell’Inter: pur non avendo mai reso noto ufficialmente quale fosse la ripartizione delle quote, l’hanno fatto alle autorità lussemburghesi. Jindong Zhang, 57 anni, possiede indirettamente il 58,10%, il figlio, 28 anni, il 36,9%. Sono cifre in linea con quanto scritto dal Corriere la scorsa estate sulla base di documenti depositati alla Borsa di Shenzhen. Dunque sul fronte nerazzurro tutto torna.

singer

 

Grigio Milan

Quanto al Milan, invece, non si esce dalla zona grigia (stasera Report su Rai 3 dedicherà un lungo servizio al caso Milan). Da una parte è indiscutibile che Elliott abbia le redini della macchina rossonera e ci metta il carburante, centinaia di milioni. Dall’altra non è chiaro se si tratta di denaro dei tradizionali investitori istituzionali che lo affidano all’hedge fund o invece di investitori mirati. Bisognerebbe entrare nei comparti di investimento e nei veicoli societari che però un fondo, legittimamente, tiene riservati là dove si può (Delaware, Cayman). Per rispondere ai dubbi sollevati negli ultimi giorni, Elliott ha dichiarato attraverso una portavoce di avere il completo controllo della holding a cui fa capo il Milan, cioè la lussemburghese Project Redblack, precisando di detenere il 96% mentre il resto è di pertinenza dei partner. In Lussemburgo, però, mentre Salvatore Cerchione e Ginaluca D’Avanzo di Blue Skye registravano agli atti ufficiali il loro 50,01%, il gran capo del fondo speculativo americano, Paul Elliott Singer, 76 anni, metteva la firma sotto la dichiarazione di essere beneficiario effettivo solo del 49,99%.

ANDREW E PAUL SINGER

 

Il mistero del 96%

Quindi alle autorità lussemburghesi (e della Ue) è stato dichiarato l’opposto di quanto riferito dal portavoce? Elliott, tra l’altro, non ha spiegato come si arriva al 96% ma se anche ci fosse una spiegazione plausibile, questa dimostrerebbe che chiunque può, più o meno artificiosamente, detenere il controllo di un’azienda sottoposta alle leggi Ue senza dichiararlo.

 

Secondo alcune ricostruzioni molto approfondite che avallano la ripartizione 96% Elliott e 4% Blue Skye, esiste una regola statutaria in Project Redblack in base alla quale l’assemblea delibera solo all’unanimità le modifiche allo statuto e al capitale sociale, cioè due pilastri su cui si regge la vita societaria.

 

Il 4% col potere di blocco

Zhang-9

Attenzione però: unanimità. Questo vuol dire una cosa molto importante: il 4% ha un potere di blocco. Ma se uno ha il 96% per quale motivo concede un potere così grande a un misero 4%? Elliott avrebbe anche un contratto in base al quale può rilevare quando vuole a un solo euro tutte le azioni Project di Blue Skye che eccedono il 4%.

 

Non si capisce perchè non lo abbia ancora fatto e non si capisce perché la piccola partecipazione di due piccoli per quanto brillanti finanzieri debba costringere il gigante Elliott a una costruzione così macchinosa e complessa di pesi e contrappesi, opzioni call e pegni, concedere posti non dovuti nei consigli di amministrazione (Project, Milan e controllate), creare azioni A, B e C con diverse prerogative di governance. Tutto per un apparentemente insignificante 4%. Sempreché messo sulla bilancia al momento giusto non pesi davvero per il 50,01%.

zhang

 

conte zhangzhang

 

agnelli zhang

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…