giuseppe bruscolotti

COME MAI BRUSCOLOTTI E’ FINITO IN MANO AGLI USURAI? L'EX TERZINO DEL NAPOLI DI MARADONA SPIEGA: “E’ STATO UNO SBAGLIO, ERO IN CRISI, AVEVO BISOGNO DI LIQUIDITA’, ME LA SONO VISTA BRUTTA. NELLA MIA ATTIVITÀ DI IMPRENDITORE, QUALCHE ANNO FA, DECISI DI ACQUISIRE UNA AGENZIA DI GIOCO E SCOMMESSE A FUORIGROTTA. POI SONO ACCADUTE ALCUNE SITUAZIONI DI CRITICITÀ E…”

Giuseppe Crimaldi per “il Messaggero”

 

giuseppe bruscolotti

«Non auguro a nessuno di passare quello che ho vissuto io. Ci sono momenti della vita che ti portano a commettere errori. Poi, succede quello che succede...» A mezzogiorno di ieri Peppe Bruscolotti - storico terzino in maglia azzurra, emblema insieme con Diego Armando Maradona del primo scudetto conquistato dal Napoli nel 1987 - risponde al telefono e sembra quasi meravigliato a dover rispondere di questioni non calcistiche. Invece, proprio mentre i carabinieri del comando provinciale mettevano a segno un duro colpo contro il clan di camorra Baratto-Volpe, il suo nome finiva inevitabilmente all'attenzione delle cronache perché citato in diversi passaggi dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere undici persone, tra le quali anche un maresciallo dei carabinieri.

 

Usura e droga a Fuorigrotta. E il nome di Palo e fierro, com' era soprannominato appunto Bruscolotti, emerge nell'elenco delle vittime finite in un giro di strozzini che sui prestiti praticavano tassi capaci di schizzare anche fino al 40 per cento sul capitale iniziale. A Bruscolotti però, come ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia ha raccontato anche un collaboratore di giustizia, il clan aveva concesso la benevolenza del 20 per cento.

diego armando maradona giuseppe bruscolotti

 

Circostanza tuttavia smentita dall'esito investigativo: perché, come scrive lo stesso giudice per le indagini preliminari Leda Rossetti: «I Volpe si fecero consegnare da Bruscolotti, che versava in stato di necessità nota a tutti gli indagati e gestore di un'agenzia di scommesse Eurobet sita in via Giacomo Leopardi, a Fuorigrotta, in corrispettivo di una prestazione di denaro pari ad un capitale iniziale di euro 65mila euro, rate iniziali da euro 2400/2600, successivamente ridotte a mille curo mensili. Rate comprensive di interessi corrispondenti a un tasso d'interesse annuale superiore al 40 per cento».

 

A fare luce sugli affari sporchi della malavita è un collaboratore di giustizia, Gennaro Carra: spiega che l'ex terzino del Napoli si rivolse ai Volpe quando venne a trovarsi in difficoltà economiche; dice di essere stato presente, in un'occasione, quando l'ex bandiera azzurra si recò da Antonio Volpe (assassinato a 77 anni, tra la folla, nel marzo 2021) per pagare la rata di un prestito da 140mila euro, concesso a un tasso del 20 per cento, destinato all'apertura di un centro scommesse: «Commentai con il Volpe - riferisce il pentito - che il tasso di interesse praticato era benevolo, e Volpe mi rispose che lo aveva fatto perché sì trattava del capitano del Napoli».

giuseppe bruscolotti con maradona

 

Bruscolotti, ci racconti la sua odissea.

«Purtroppo sono caduto nell'errore di credere che fosse tutto possibile. Quando ti trovi in un momento di difficoltà, quando hai bisogno di liquidità, aderisci a offerte che solo in stato di necessità si possono accettare».

 

Ma come nasce questa brutta storia?

«Nella mia attività di imprenditore, qualche anno fa, decisi di acquisire una agenzia di gioco e scommesse a Fuorigrotta. Poi sono accadute alcune situazioni di criticità, ci si è messo anche il lockdown con la pandemia da Covid... Se volessimo elencare tutte le cose che ti portano a commettere passi sbagliati non si finisce più. Circostanze esterne che complicano la situazione... Alla fine si commette un passo sbagliato, ed è capitato anche a me».

 

Lei è ancora il titolare dell'agenzia di gioco e scommesse di via Leopardi, a Fuorigrotta?

giuseppe bruscolotti

«Non più. Ora la gestiscono i miei familiari».

 

Ma non ha immaginato un percorso diverso nel momento in cui ha avuto bisogno di un finanziamento? Non si è rivolto ai normali canali di credito?

«È un capitolo lungo e delicato. Mi limito a dire che, in un momento di particolare costrizione e di criticità non sempre si trova una sponda con gli istituti di credito, i cui percorsi e le cui procedure sono spesso lunghi e complessi. Penso che questo sia il vero problema da affrontare: c'è tantissima gente perbene e onesta che alla fine trova difficoltà ad accedere a questi canali».

 

E dunque alla fine? (Dall'altro capo del telefono si sente una risata che sa d'amaro)

«E alla fine si entra nel meccanismo sbagliato che ti massacra». Con il classico senno di poi, crede di doversi rimproverare qualcosa? «Come ho detto, nella vita può capitare di attraversare momenti particolari, non facili, e di cedere nel momento del bisogno. È una condizione che io ho vissuto, e non la auguro a nessuno».

 

Che cosa le lascia questa storia?

«Dispiacere, non c'è dubbio. Ma adesso guardo avanti, e in alto i cuori».

beppe bruscolotti MARADONA BRUSCOLOTTIbruscolotti maradona 33LA FACCIA DI GIUSEPPE BRUSCOLOTTI DURANTE LA SCOSSA DI TERREMOTO IN DIRETTA TV

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO