CROSETTI: "URBANO CAIRO COMUNICA CHE DA OGGI LA7 SI CHIAMERÀ LA7 A ZERO" – DOPO LA BATOSTA CON L’ATALANTA, IL TORO UMILIATO LASCIA LA CITTÀ E SI RIFUGIA A NOVARA, URBANETTO: "MAZZARRI NON HA ULTIMATUM" (MA IN CASO DI UN’ALTRA DEBACLE IL CAMBIO IN PANCHINA POTREBBE MATERIALIZZARSI. DA MORENO LONGO A DE BIASI, TUTTI I CANDIDATI)

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Maurizio Crosetti per la Repubblica

Urbano Cairo comunica che da oggi La7 si chiamerà La7 a zero.

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IL TORO UMILIATO

FRANCESCO MANASSERO per la Stampa

 

 Fuga dalla città. Non è un film, ma l' incubo in cui è precipitato il Toro dopo la peggior sconfitta interna della sua storia che ha provocato un' aria irrespirabile. Un clima così teso, anticipato dalla contestazione fino a mezzanotte e mezza dei tifosi fuori dai cancelli dello stadio, che ha consigliato il gruppo di Mazzarri a lasciare Torino, ieri all' ora di pranzo, per andare in ritiro lontano da casa: a Novarello, centro sportivo del Novara, poi a Roma dopo la partita di domani sera in Coppa Italia.

 

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Ma ancor prima di preparare i quarti di finale contro il Milan, ultima scialuppa di salvataggio dell' ennesima stagione che altrimenti rischia di essere terminata già a gennaio (in palio c' è il pass Europa), i granata sono chiamati a guardarsi dentro.

 

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È il primo passo per provare a riappiccicare quel che resta di una squadra frantumata dalla spietata schiacciasassi di Gasperini. E capire se ci sono i margini e la volontà per provarci, se il loro è un gruppo vero non solo a parole, se c' è qualcuno che ha alzato bandiera bianca, se segue ancora l' allenatore. Domande, dubbi, confronti anche di fuoco che hanno trovato casa nel bel centro sportivo a metà strada tra Torino e Milano scelto dalla società.

 

L' imperativo, certo, è dare una risposta a San Siro, un segno di vitalità, dimostrare di essere uomini «dopo aver toccato il fondo». Da qui è partito Mazzarri per cominciare il vis a vis, a tratti duro, con la squadra. L' allenatore, dopo averci messo la faccia, adesso si aspetta la reazione dei suoi. Intanto ha incassato ancora una volta la conferma da Cairo reduce una notte insonne. Il patron uscendo dallo stadio all' 1,30 gli ha gettato un altro salvagente.

 

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«Nessun ultimatum per Mazzarri», così il presidente del Toro dopo essersi scusato - anche lui - con i tifosi per una partita «davvero brutta, incommentabile». «Ora bisogna preparare bene la sfida al Milan», abbozza una ricetta. Una partita che perderà un protagonista delle ultime stagioni del Toro, visto che Iago Falque non è stato convocato in quanto sul mercato. Lo spagnolo non l' ha presa affatto bene, avrebbe voluto restare, quanto meno (ri)provarci. Invece è stato messo alla porta: probabilmente andrà in prestito alla Spal.

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Lo sguardo granata è tutto concentrato lì, ai prossimi 90', come se non ci fosse un domani. Ma al termine della coppa il Toro, ora in apnea, riprenderà a respirare, a ragionare, a programmare. E in caso di un' altra debacle, allora sì il cambio in panchina potrebbe materializzarsi.

 

C' è Moreno Longo in prima fila, la scelta più naturale perché conosce bene la realtà (ex calciatore granata e poi da tecnico vincitore nel 2015 dello scudetto con la Primavera) e farebbe da traghettatore con la speranza di strappare una conferma. Esistono anche ipotesi più pesanti, difficili però da convincere per pochi mesi: da Ballardini a Prandelli, da Di Biagio a Guidolin, fino a De Biasi, il primo allenatore di Cairo.

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